La ballata di Adam Henry

Autore Ian McEwan

Editore Einaudi Super ET

Pagine 202

Prezzo 12 €

ISBN 9788806229078

Come vi sentireste se dopo 35 anni di matrimonio vostro marito decidesse di vivere un’avventura con una donna molto più giovane, perché sente che questa è l’ultima occasione per farsi “un ultimo giro” sulla giostra della vita? E se contemporaneamente voi foste un giudice dell’Alta Corte britannica chiamata a giudicare un caso molto delicato? È quello che capita alla protagonista del libro di IanMcEwan, Fiona Maye, una donna dalle giornate piene, occupate per gran parte dal suo lavoro presso la Sezione Famiglia del tribunale, dove le sentenze di divorzio sono sempre più numerose e complesse.

Promesse d’amore abiurate o riscritte, compagni un tempo sereni che si trasformavano in astuti combattenti acquattati dietro i rispettivi avvocati, senza badare ai costi. Beni di famiglia fino a quel momento ignorati che diventavano un oggetto di guerre senza quartiere […] E i figli? Pedine su una scacchiera, moneta di scambio pronta all’uso da parte di madri, vittime di abbandoni economici o affettivi da parte di padri; […] bambini confusi, costretti a fare ogni settimana la spola tra case diverse in situazioni di affidamento condiviso, portapenne e cappotti smarriti che diventavano ingegnosi capi d’accusa di un avvocato contro l’altro.

Il lavoro indubbiamente assorbe molto Fiona, tanto che non si è accorta che il matrimonio è arrivato ad un punto in cui lei e suo marito sono diventati fratello e sorella. È forse per questo che Jack, affascinante e stimato professore universitario di Storia antica, ha deciso di comunicarle la sua decisione di concedersi una scappatella, quasi chiedendo la sua benedizione. La donna si sente fragile ed è sconvolta dalla sfrontatezza del marito, che è disposto ad andare alla ricerca del proprio piacere anche a costo di farla soffrire. A tutto ciò si unisce il turbamento legato alla causa su cui deve pronunciarsi: Adam Henry, un minorenne malato di leucemia, rifiuta la trasfusione che potrebbe salvarlo per motivi religiosi, in quanto Testimone di Geova. Fiona si fa coinvolgere molto dal caso, un po’ anche per distrarsi dallo shock subito alla rivelazione del marito e decide di parlare con Adam per valutare meglio la situazione ed emettete una sentenza che sia equilibrata e ben ponderata.

La storia si sviluppa su due livelli paralleli: la crisi matrimoniale di una coppia benestante che vive una vita dorata, in un quartiere elegante, e il dramma di Adam Henry.

Il primo filone narrativo ci presenta una donna che sa benissimo quali sono state le sue mancanze verso il marito, ma pensa che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di farsi un amante perché ciò avrebbe comportato troppe complicazioni, bugie, sotterfugi e la difficoltà insita nel dover costruire un’intimità con un’altra persona. Quando si rende conto che il matrimonio potrebbe finire, Fiona capisce che non ha nessuna intenzione di affrontare da sola il resto della sua vita e si domanda

se ciò che aveva perduto fosse davvero l’amore e non piuttosto una versione contemporanea della rispettabilità, se ciò che la spaventava non fosse il disprezzo e la messa al bando come in un romanzo di Tolstoj o di Flaubert, ma piuttosto la commiserazione. Essere oggetto della commiserazione altrui era un’altra forma di morte civile.

Il legame che si crea tra la protagonista e Adam è molto particolare: la donna si prende a cuore la situazione del giovane, forse perché scopre in lui una persona dotata di una grande intelligenza, è curioso, amante della lettura, scrive poesie, ha iniziato a suonare il violino e dall’altro lato Adam si sente quasi lusingato dell’attenzione che questa colta ed elegante signora gli rivolge. Parlare con il giudice, inoltre porterà Adam a cambiare atteggiamento verso la religione in cui è stato cresciuto.

– Lei era calma, ascoltava, chiedeva, faceva commenti. Il punto è propio questo. È una cosa speciale che ha lei. Mi ha aperto gli occhi. Non ha avuto bisogno di dire niente. Era un modo di pensare e di parlare. –

Confesso di aver letto solo un altro libro di McEwan, “Nel guscio” , un testo completamente diverso da questo, e in entrambi i casi ho apprezzato la prosa scorrevole e curata. Nel guscio ha in più un tocco di ironia molto piacevole e il punto di vista attraverso cui sono raccontate le vicende è particolarissimo, cosa che ha reso la lettura un’esperienza davvero gradevole. La ballata di Adam Henry ha uno stile decisamente più elevato, una prosa molto curata con frasi elegantemente costruite ed espressioni che rendono in maniera perfetta il groviglio di sentimenti e stati d’animo che sconvolgono la vita di Fiona Maye.

3 pensieri riguardo “La ballata di Adam Henry

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