
Buongiorno e benvenuti al consueto appuntamento con gli incipit dei libri che sto leggendo.
Oggi vi propongo l’inizio di un libro che ho letto ieri, a vita che avevamo in mente (io e te) di Riccardo Bertoldi.
“Quando Anna mi ha detto: «Sono stata a letto con un altro uomo» era un giorno come un altro. Io stavo girando i pancake per una colazione diversa dal solito, indossavo un pigiama azzurro e avevo i piedi nudi.
Lei, invece, era ferma davanti all’uscio della nostra stanza e indossava una maschera che non conoscevo.
La vita è fatta di quei due o tre punti di rottura che cambiano tutto: sono quegli attimi inaspettati come tutte le cose importanti, che in una frazione di secondo rompono quello che avevamo costruito e ci portano verso qualcosa di nuovo.
I miei punti di rottura sono stati: gli occhi di Anna la prima volta che li ho visti; il giorno in cui la sua pancia ha messo al mondo Leonardo; e poi questo. La curva della sua bocca quando mi ha detto: «Sono stata a letto con un altro uomo».
In quel momento, mentre la guardavo così, a pochi metri da me ma in realtà lontanissima, ho sentito un dolore che non avevo mai provato penetrarmi lo stomaco.
A farmi così male non è stato quel gesto conclusivo, ma gli occhi, i miei e i suoi, che si stavano incontrando a metà strada fra la cucina e la camera da letto, e che si stavano chiedendo come avessero fatto quei due ragazzi così innamorati ad arrivare a quel punto.
Non c’è niente di peggio dell’attimo esatto in cui, dopo tanti anni, lei ti guarda senza dire niente, perché forse non ha davvero più niente da dirti.