Recensione. Partita a scacchi sotto il vulcano

Sinossi ufficiale

Succedono strane cose nel mondo dei libri. Franz J. Lunde, autore relativamente famoso, scompare nel nulla dopo aver consegnato alla propria editor il manoscritto non ancora terminato del suo romanzo, Ultimi giorni e morte di uno scrittore. Il testo rispecchia in modo inquietante alcuni episodi accaduti nella realtà a Lunde poco prima di sparire. Meno di due settimane dopo si perdono le tracce di una nota poetessa, Maria Green, in circostanze analoghe. Col passare dei giorni emerge che entrambi nel corso dell’autunno sono stati «perseguitati» da qualcuno in occasione delle loro apparizioni in pubblico in giro per il paese. Esiste un collegamento tra questi fatti? È quello che deve scoprire controvoglia l’ispettore Barbarotti quando il caso finisce sulla sua scrivania, mentre sta affrontando una crisi personale con la compagna e collega Eva Backman. Sullo sfondo della prima ondata della pandemia da Coronavirus che ha travolto il mondo, occuparsi della scomparsa (volontaria?) di due autori gli sembra come giocare a scacchi sotto un vulcano pronto a eruttare… A smuovere le indagini che proseguono a rilento è una terza sparizione: stavolta non si hanno più notizie di un temutissimo critico letterario… Senza mai perdere l’umorismo che lo contraddistingue, Barbarotti mette in campo tutta la propria abilità investigativa per venire a capo di una vendetta che affonda le radici in un passato nero.

Recensione.

Questo è il secondo libro che leggo di Nesser che ha per protagonista il commissario Barbarotti, che in piena crisi con la sua compagna Eva e allo scoppio del Coronavirus deve risolvere L’Enigma della sparizione misteriosa di tre scrittori svedesi a distanza di poco tempo.

L’indagine procede molto lentamente, mettendo insieme i dati a disposizione dei poliziotti e gli aspetti in comune tra i tre personaggi , un po’ scomodi, asociali, irritanti a volte, soprattuto il critico letterario Walde.

Barbarotti si muove che ironia e perspicacia, sempre confidando in Dio con il quale scambia di tanto in tanto delle frasi sibilline, cercando in lui conforto e un segno che lo aiuti ad andare avanti.

Mi è molto piaciuta questa storia ambientata nel mondo degli scrittori, personaggi strani e sfuggenti, ai quali vengono mosse delle minacce legate al loro passato o al loro essere degli individui superflui. Ho apprezzato anche il fatto che l’autore è riuscito ad impedire fino alla fine la soluzione del mistero che si scopre solo nelle ultimissime pagine, rivelandosi alquanto strano e spiazzante.

Con uno stile impeccabile e alquanto scorrevole, Nasser ci porta di nuovo nel mondo di Barbarotti e ci catapulta una storia che forse non ci tiene incollati alle pagine come capita con altri scrittoti di noir, ma ci intrattiene comunque piacevolmente.

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