Readingchristie2021. Dieci piccoli indiani

Sinossi ufficiale

Dieci persone estranee l’una all’altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l’invito. E ora sono lì su quell’isola che sorge dal mare simile a una gigantesca testa di negro che fa rabbrividire soltanto a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli; hanno trovato invece una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto della loro camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l’inizio di un interminabile incubo. Come comincia la poesia? «Dieci piccoli negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar.» E come finisce? «Solo il povero negretto in un bosco se ne andò: ad un pino s’impiccò, e nessuno ne restò.» Agata Christie, che si è cimentata più volte con il giallo in ambiente chiuso, con Dieci piccoli indiani, scritto nel 1939, ha sfidato se stessa: dieci assassini, isolati, vittime a loro volta di un assassino invisibile. Un geniale capolavoro dell’impossibile possibile.

Recensione

Cosa potrei scrivere che già non è stato detto su questo capolavoro? L’avevo letto già tempo fa e poi avevo visto la adattamento televisivo in due puntate su sky recentemente, ma a rileggerlo è stata veramente una grande emozione. La genialità della Christie e straordinaria, l’idea di mettere in una villa isolata su un’isola 10 persone che non hanno nessun legame tra di loro, ospiti di una fantomatica coppia che Lea attirati con varie scuse, farli morire ad uno ad uno in modo diverso per punirli delle loro colpe: semplicemente straordinario.

Il punto di vista mobile ci aiuta ad entrare nei pensieri dei personaggi, a sondare le loro paure e ansie, ma questo non ci permette comunque di scoprire la mente diabolica dietro agli omicidi, che sarà svelata solo alla fine.

Oltre alla maestria nel delineare le varie personalità dei 10 protagonisti, alcune più approfondite, altre più sfuggenti, c’è la grandezza della Christie nella descrizione di Nigger Island che nella realtà non esiste ma per creare la quale forse l’autrice di è ispirata all’isola di Burgh Island nel Devon. Il fatto che sia lontana dalla terraferma, che i personaggi siano qui relegati e impossibilitati ad andarsene li eccitata al tempo stesso li terrorizza, sono in un mondo a parte dove vige un clima di assurdità inquietante, surreale ed angosciante.

Anche la villa contribuisce a creare un’atmosfera terra: è una casa moderna, senza nascondigli o travi scricchiolanti, illuminata in modo moderno e “ogni cosa, tutto era nuovo, ben levigato e lucente. Non c’era nulla di strano, di sospetto. Nessuna atmosfera di mistero. E proprio questa era la cosa più spaventosa…” per questo non si capisce dove possa nascondersi l’omicida spietato e feroce che sta diffondendo il panico tra gli ospiti.

Tocco di classe: la filastrocca appesa in ogni camera e le statuine che scompaiono una ad una.

Che dire? Una capolavoro assoluto, ma credo che partecipando alla reading Christie2021 ne scoprirò molti altri.

L’autrice

Agatha Christie (pseudonimo di Agatha Miller, Torquay, Inghilterra, 1890 – Wallingford, Inghilterra, 1976) è la più famosa giallista al mondo e una delle più prolifiche scrittrici di ogni tempo: ha al suo attivo circa ottanta opere, tradotte in più di cento lingue e vendute in oltre due miliardi di copie. Oltre ai gialli e alle opere teatrali ha scritto sei romanzi d’amore, un’autobiografia e un libro di viaggio. Nel 1971 ha ricevuto il più alto riconoscimento britannico, divenendo Dama dell’Impero.

Estratti

Il signor Blore, invece, scriveva in un piccolo taccuino. “Eccoli qui tutti” si disse. “Emily Brent, Vera Claythorne, il dottor Armstrong, Anthony Marston, il vecchio giudice Wargrave, Philip Lombard, il generale Macarthur e poi il maggiordomo Rogers e sua moglie.”

Se l’era immaginata diversa: un’isola vicino alla terraferma, coronata da una bella casa bianca. Ma non si vedeva la casa: solo le rocce che componevano un disegno vagamente simile a una gigantesca testa di negro. C’era qualcosa di sinistro in quell’isola, che la fece rabbrividire leggermente.

Li esaminò di nuovo, spassionatamente. Una vecchia zitella acida come ne aveva conosciute parecchie. Un vecchio ex militare, anzi un ex ufficiale dell’esercito a giudicare dall’aspetto. Una ragazza graziosa, ma non vistosa, niente stile Hollywood. Poi, quel tipo chiassoso e piuttosto grossolano: no, quello non era davvero un signore. Un commerciante in pensione, ecco quello che doveva essere. Quell’altro giovane, magro, dall’aria avida, con occhi vivi e mobili, era il tipo più strano di tutti. Lui, forse, avrebbe potuto aver qualcosa a che fare col cinema. C’era solo un passeggero che lo soddisfaceva, nella barca: quello che era arrivato in automobile. E che automobile. Una macchina simile non la si era mai vista, a Sticklehaven. Doveva essere costata parecchie centinaia di sterline. Quello era un tipo come si deve. Pareva molto ricco. Se tutti gli altri fossero stati come lui, allora avrebbe capito… Strana faccenda, però, a pensarci bene. Sì, proprio strana…

7 pensieri riguardo “Readingchristie2021. Dieci piccoli indiani

  1. Dieci piccoli indiani è uno dei miei libri preferiti, ho visto anche la serie ma vale la pena guardarla solo per Lombard che è la crush letteraria per eccellenza

    "Mi piace"

Lascia un commento