Novità in casa Kimerik

In un’ambientazione lasciata volutamente priva delle specifiche indicazioni geografiche, così che il lettore possa inquadrarle sulla base della propria fantasiosa ricostruzione mentale, si dipanano le incredibili avventure di un gruppo di ragazzi come molti altri, annoiati, incazzati, delusi e amareggiati dalla realtà che sono costretti a vivere e, soprattutto, morsi dal desiderio di vivere la propria adolescenza così come vorrebbero, in modo anarchico e lontano da quelle imposizioni dettate dalla morale, dalla civilizzazione e dall’educazione che reclamano loro la collettività e la famiglia.

Sotto suggerimento di chi ascoltava i suoi racconti l’Autore ha deciso di mettere nero su bianco tutti i fenomeni paranormali accadutigli. Ha anche pensato che queste visioni fossero frutto della sua fantasia, oppure allucinazioni, ma questo è impossibile perché intorno a lui sente quello che lo circonda. Tutto ciò che nel libro è raccontato è veritiero: nulla è frutto di fantasia, date e orari sono quelle esatte in cui si sono verificati incontri e visioni.

Le favole, si dice, sono adatte all’infanzia, la poesia alle anime elette e sensibili. Margherita Dragotto tenta un’impresa audace: proporre le favole e la poesia a tutti, universalizzare la bellezza della parola. Si passa dunque dai racconti favolistici che trattano temi filosofici ed educativi, alle poesie che guidano il lettore alla scoperta di emozioni e sentimenti.

La Congrega del Tempo è costituita da uomini e donne uniti nel cerchio della “reincarnazione infinita”, i quali hanno il compito di proteggere e preservare la Magia. Gilda e la madre Alessandra sono due streghe della Congrega e si riuniscono con gli altri cinque membri nella sala da tè “Milla and Basil”. Il loro compito sarà quello di combattere il potere dell’Apocalisse e di aiutare l’Assemblea degli Dèi per evitare che l’Universo sprofondi nel caos…

In Il picchio e il gatto raccontano: le Fiabe della Buonanotte troviamo cenni che attingono alla tradizione della fiaba, con i suoi mondi immaginari, le sue molteplici vicende e personaggi che si fondono con magia, conflitto, meraviglia e passione. Ed è questo che ci piace cogliere, perché è proprio l’immaginario, il fantastico, l’elemento chiave che utilizziamo per ascoltare il mondo interiore dei bambini e per insegnare loro a raccontarsi.

Avete presente un romanzo di avventura? Di azione? Dove un colpo di scena è seguito sempre da uno successivo? Beh direi che questo è un romanzo di avventura e di azione. Solo che al posto delle pallottole ci sono le parole, al posto delle sparatorie ci sono le rivelazioni, le emozioni, gli incontri di esseri umani che possono diventare tragedie ma anche, per fortuna, veri e propri miracoli. Paolo Di Giannantonio

Un originale romanzo di fantapolitica, ai limiti della fantascienza, in cui l’elemento surreale si rapporta con la più mera realtà, rappresentando vividamente le problematiche relative alla società contemporanea. La singolarità della trama vede una banda di defunti “eccellenti”, guidata dal loro Principale, l’Onnipotente, impegnata nel tentativo di ripristino dell’ordine sulla Terra. È così che Napoleone III, Leonardo da Vinci, Sandro Pertini, Albert Einstein e lo sconosciuto Ovidio Ruffini costituiscono il team degli Indagatori Celesti, impegnati per ovviare alle terribili piaghe che attanagliano la società umana. Dunque, tale espediente narrativo permette al lettore di rapportarsi non soltanto con le avventure delle cinque anime ma, soprattutto, di impegnarsi in riflessioni ben argomentate, a partire da quelle che i protagonisti espongono in merito a ogni forma di degrado terrestre: il bullismo, l’uso spropositato dei social networks, la corruzione, il degrado, l’alienazione, la follia, il femminicidio, la droga, la schiavitù infantile, la burocrazia e l’eccesso di legittima difesa. Un romanzo, in ultima analisi, che fonde storia, fantascienza e attualità, in un piacevole connubio in grado di coinvolgere lettori di varie fasce ed età. L’opera si pregia altresì della Prefazione di Antonio Oliverio, giornalista e critico letterario.

Sono nata a gennaio, in pieno inverno e la malinconia delle nuvole la porto tutta dentro. Mi vesto di oro e di argento, sorrido continuamente ma la tristezza la tengo stretta forte a me, lei è mia amica.

Paolo Oteri è tornato e, con lui, il divertente Giovanni Cardile e Salvo Bertolami. Cognome, quest’ultimo, a cui prestare estrema attenzione: stavolta, a intrecciarsi alle indagini condotte dai nostri protagonisti su un singolare furto, ci sarà un documento storico che farà arrovellare il cervello del dottor Oteri.

Insegnare il rispetto e l’amore verso ogni creatura è un compito non sempre facile, ma sicuramente nobile. Accettare le difficoltà della vita, comprendere che esiste il brutto e il male diventano passaggi obbligati per chi voglia trasferire ai più piccoli un insegnamento di pace e di speranza. Grazia Maria Sfilio decide di raccontare una favola apparentemente semplice per riuscire a porgere, anche ai bambini, una storia che muove sentimenti e stati d’animo profondi.

Si può dire sia davvero speciale, Oliver. Come succede per tanti bambini, a volte in modo del tutto inaspettato scopriamo in loro doni speciali. Vengono chiamati “bambini orchidea” , un appellativo che richiama una spiccata fragilità, ma soprattutto sensibilità, che lo porta a voler aiutare chiunque si trova in difficoltà. Con coraggio e bontà d’animo innati, Oliver si ritroverà catapultato quasi senza volerlo in un’emozionante avventura, partita offrendo aiuto a un’anziana signora che aveva perso Fifi, la sua amata cagnolina. Io sono Oliver racconta di sentimenti autentici e puri, vissuti e custoditi nel cuore e nell’animo di un bambino speciale. Una storia che racchiude in sé un messaggio profondo: con la loro sensibilità, i bambini sanno esprimere senza fatica amore incondizionato, senza riserve, per ciò che li circonda, ricordando sottilmente a noi adulti quanto sia importante e bella l’essenzialità delle cose.

Un romanzo che non dà tregua fino all’ultimo istante quello di Damiano Domenico Maria Trenchi, che ci anticipa già dal titolo un ritmo incessante, in un alternarsi tra sogno e realtà, tra verità e menzogna che però non perde mai il filo rosso dell’intreccio. Leonardo è un uomo estremamente sensibile, chiamato sin da bambino a mostrare al mondo il suo valore, continuamente vessato da situazioni, familiari e lavorative, che riducono la sua quotidianità a un perenne scontro tra bene e male, in cui a salvarlo, sempre in extremis, sono delle figure femminili, che lo accompagnano fino alla fine nel suo lungo percorso di redenzione. Elisa, Tella, Elettra, come degli angeli lo tirano fuori dal suo inferno personale, in un rapporto di donarsi reciproco che si presenta al lettore come un altalenarsi di speranza e disperazione, tra un inferno e un paradiso in cui è solo l’amore l’elemento salvifico e allo stesso tempo distruttivo, in un fuoco catartico che porta lo spirito alla redenzione.

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