
Sinossi ufficiale
A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L’indagine dell’ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l’artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.
L’intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un’indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.
Recensione
Tre donne abitano a Giverny, molto diverse, “lla prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista”, la prima ha 80 anni, la seconda 36 e la terza 11 e tutte e tre vogliono scappare dal paese di Monet dove nel giro di 10 giorni vengono commessi due omicidi: un oftalmologo di Parigi i cui moventi per il delitto sono tre ( “la gelosia, per via delle numerose amanti, il traffico di opere d’arte, collegato alla sua passione per la pittura, o un qualche segreto che ha a che fare con un bambino…”) e un vecchio pittore americano arrivato per assaporare l’atmosfera in cui ha vissuto Monet
Il racconto in terza persona dell’indagine viene alternato a quello in prima persona della vedova anziana che abita nel mulino del paese e che osserva tutto senza essere vista.
Quale misterioso assassino si cela dietro il delitto commesso in uno dei paesini più affascinanti della Normandia? La patria di Monet nasconde un feroce assassino che gioca con gli investigatori e che forse viene dal passato, un passato ricordato da una cartolina trovata nella tasca della vittima.
Bussi come sempre tesse una trama contorta ed avvincente e la voce narrante della vedova aggiunge un tocco di suspense niente make alla narrazione . La vecchietta che passa inosservata sa molto più di quel che sembra, ma anche la bella maestrina del paese, sospettata lei stessa o moglie del maggior sospettato, sembra nascondere una muta richiesta d’aiuto nei suoi meravigliosi occhi.
E che dire della piccola Fanette? Una bambina che vive una vita difficile ma sogna in grande, sogna di lasciare giverny vincendo un concorso di pittura
Dov’è’ la soluzione del mistero? Come sempre arriverà e ci spiazzerà tutti, lasciandoci letteralmente a bocca aperta.
Al tutto fanno da sfondo gli splendidi scorci di Giverny, le suggestive ninfee, i giardini che hanno ispirato uno dei maggiori pittori impressionisti
Un capolavoro