
Buon sabato #lettori e bentornati al consueto appuntamento con gli incipit dei libri che sto leggendo.
Oggi vi propongo La biblioteca dei sussurri di @desy_icardi edito da @fazieditore
“Aveva la forma di un casolare di campagna, la mia casa, anche se si trovava in città, a un paio di chilometri dal centro di Torino. Era circondata da un piccolo prato e da alti palazzi che si facevano sempre più numerosi e prossimi, e che col tempo finirono per soffocarla.
Ma nel 1971, quando avevo sei anni, la mia casa ancora respirava l’odore fresco dei prati e il sentore salmastro della Dora che vi scorreva sul retro, talvolta quieta e tra- sparente talaltra irruente e torbida.
A chi la vedeva dall’esterno la casa sulla Dora poteva sembrare sciatta e un po’ malconcia: il praticello che la fronteggiava (che con grande ottimismo noi di famiglia chiamavamo “giardino”) era costellato di vasi vuoti o pieni di erbacce e, al centro di quella piccola landa desolata, si ergeva una fontanella sghemba di bacco sghignazzante che sputacchiava fiotti d’acqua dalla bocca sdentata, ma soltanto quand’era di buonumore.
Sul retro della casa c’era un piccolo orto ancor più derelitto del giardino, del quale, a turno, ogni membro della famiglia provò a farsi carico per poi abbandonarlo subito a se stesso.”
Incipit carino, frutto di un ricordo lontano ma che ,evidentemente, ha lasciato un dolce ricordo nella scrittrice. Tempi distanti ma ancora ben presenti in cui comunque era felice nonostante la fontanella sghemba.
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