5 cose che… 5 libri per combattere il razzismo

Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l’incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Un’odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia.

Nell’ottobre del 1963, Nelson Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana: l’imputazione è di essersi battuto contro il regime dell’apartheid che schiavizza la popolazione nera del paese. Nel corso del processo, Mandela sfida gli accusatori dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l’uguaglianza. È condannato all’ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo ventisei anni di carcere durissimo, viene finalmente liberato e intraprende così il cammino che lo porterà a diventare il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana. In questi giorni, in cui il dibattito sulla discriminazione razziale domina le prime pagine dei giornali, Contro il razzismo ci consente di rileggere e di far tesoro delle parole alte e coraggiose di uno dei grandi eroi civili del nostro tempo.

Questa è la storia di una coppia bianca con due figli neri. Una donna si trasferisce a Milano da Taranto e diventa un’imprenditrice. Insieme a suo marito sceglie e si lascia scegliere da Fabien, nato in Congo, e da Amelie, nata in Etiopia. È una famiglia come tutte le altre: ci sono le abitudini, i litigi, gli scherzi, gli errori e le scoperte meravigliose che accompagnano la crescita di ogni bambino. Eppure, l’Italia che Gabriella Nobile racconta è attraversata dall’intolleranza, dalla discriminazione e dalla brutalità fisica e verbale. Siamo costretti ad aprire gli occhi: nel nostro Paese la minaccia del razzismo non si è mai spenta. Esistono modi diversi di essere razzista. Non solo con le parole gridate dalla politica più cinica, ma anche con consuetudini e gesti che tradiscono un pregiudizio radicato in profondità, capace di attivarsi come un meccanismo silenzioso. Difendersi da soli è molto difficile. Per questo Nobile ha fondato “Mamme per la pelle”, un’associazione di madri italiane e straniere, che siano adottive, biologiche o affidatarie, con lo scopo di tutelare i figli discriminati per le proprie origini e di sostenere le loro famiglie. Con un atto di coraggio e di amore, questa famiglia e tutte le altre raccolte attorno all’associazione hanno costruito un atlante degli sguardi degli italiani, uno strumento con il quale ciascuno può interrogare se stesso e scegliere la generosità contro la paura, l’integrazione contro l’odio. “Siamo tutti esseri umani che lottano giorno dopo giorno per riconoscersi a vicenda. Chi si arrende è un razzista”.

Una storia che prende forma dagli incontri fra Paolo Di Stefano e tanti ragazzi che hanno raggiunto l’Italia da paesi lontani, attraverso mille difficoltà. Le loro vicende si fondono nell’avventura di Sekù, diciassettenne del Maliche decide di trovare una nuova vita in Italia. L’attraversamento del deserto, il lavoro da schiavo in un campo in Algeria, la paura di essere catturato dai terroristi o dai trafficanti in Libia, e poi il mare su un barcone e finalmente l’Italia. Ma anche qui inizia ad affrontare una nuova odissea, su e giù per la Penisola, finché, raggiunta Milano, riesce a trovare un lavoro, nella cucina di un ristorante. Questo romanzo vuole essere un racconto alternativo, verosimile e ricco di speranza, di ciò che succede a migliaia di persone ogni giorno. Gente che ha il coraggio di rischiare tutto (anche la vita) per conquistarsi una fetta di futuro.

Il colore viola è la storia di due sorelle, Celie e Nettie, in fuga da un padre violento e da un passato di abusi. Mentre Celie, privata dei suoi figli, si ricostruisce a fatica una vita con un matrimonio combinato e una nuova famiglia caotica e bizzarra, di Nettie si perdono le tracce. Ma l’incontro con Shug Avery, la misteriosa cantante di blues di cui suo marito è innamorato da sempre, permetterà a Celie di fare una scoperta, e i legami di sangue torneranno a riannodarsi attraverso gli anni e i continenti. Al suo primo apparire, nel 1982, Il colore violaconquistò il pubblico e la critica americani per il candore con cui affrontava temi universali come il razzismo, la violenza di genere, la sessualità femminile, vincendo l’anno successivo il Premio Pulitzer e il National Book Award e ispirando uno dei film più amati di Steven Spielberg. Riletto oggi, questo originalissimo romanzo epistolare sorprende ancora per la freschezza linguistica e l’invenzione narrativa, per i suoi personaggi eccentrici e imperfetti, e per la disinvoltura con cui – sfidando le convenzioni letterarie – riesce a immergere una semplice saga familiare nei contorni drammatici della Storia e in quelli magici del mito.

5 pensieri riguardo “5 cose che… 5 libri per combattere il razzismo

  1. Titoli interessanti, sopratutto nel mare ci sono i coccodrilli.
    Il colore viola l’ho letto tanti anni fa e ricordo il dolore che già dalle prime pagine, si era insinuato.

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