
Sinossi ufficiale
Un radioamatore riceve dei messaggi molto particolari che scopre essere legati a delle persone uccise. Quello che non sa è che questi omicidi sono stati ferocissimi e cruenti, regolati da rituali crudeli. La polizia brancola nel buio e non dà importanza alle segnalazioni del radioamatore finché non inizia ad affiorare un vecchio segreto, complesso e problematico, tagliente come il vento di Reykjavik.
Recensione
In Islanda due donne vengono brutalmente uccise: non hanno niente in comune, la prima è una madre di tre bambini, sposata con un ginecologo, lavora all’ufficio imposte; l’altra è una vecchia insegnante di chimica in pensione. Nel frattempo ad un giovane radio amatore di nome Karl arrivano degli strani messaggi composti da soli numeri, che lui piano piano riesce a decifrare, mentre uno dei suoi due amici sparisce misteriosamente nel nulla. l’unica pista da seguire per trovare l’assassino e la figlia della prima vittima, che si è nascosta sotto il letto mentre la madre veniva uccisa e che potrebbe avere degli indizi importanti sull’uomo. A condurre le indagini c’è il poliziotto Huldar e una donna che lavora per l’autorità per la protezione dei bambini, Freyia.
La trama è abbastanza avvincente, soprattutto il prologo che è ambientato nel 1987 e che parla della triste sorte di tre bambini sul cui futuro poi non viene detto più niente, ma evidentemente hanno dei legami molto stretti con la storia che verrà poi narrata. Il mistero viene risolto nelle ultimissime pagine e l’unica pecca che posso trovare in questo libro è la parte destinata a raccontare le vicende del radioamatore Karl, che a mio parere sono state sviluppate in modo eccessivo, rendendo il racconto a tratti un po’ noioso.