
Sinossi ufficiale
«La paura finisce dove comincia la verità». Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti. Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso. Niccolò Ammaniti è ritornato più cattivo, divertente e romantico che mai.
Recensione
Maria Cristina Palma, da molti soprannominata Maria Tristina, moglie del primo ministro italiano, Domenico Mascagni, vive una vita all’ombra del marito, gestita da collaboratrici e consiglieri, timida e riservata, fino a che il passato rispunta all’improvviso e la sua esistenza minaccia di rovesciare le sorti del Paese.
“La storia che va per la maggiore è che la donna sia stata pagata diversi milioni di euro (fondi neri del partito) per tenere in piedi un matrimonio finito. In realtà la coppia non esiste. Irene, la figlia di dieci anni, è frutto di un calcolo, forse di una provetta, visto che i due non hanno rapporti sessuali e in casa nemmeno si parlano. Ci sono riscontri, carte, vecchie interviste. E compagne delle elementari, cugini, ex fidanzati, avvocati, sedicenti amici sono pronti a confermare che la signora Palma è disposta a tutto pur di arrivare. È un golem costruito a tavolino da un team di esperti, programmata dal Bruco, il social media manager di Mascagni, per essere l’incarnazione della perfetta moglie di un premier. Bella e muta. La timidezza, il modo dimesso di esprimersi, i sí, i no, i non so sussurrati, sono prove inconfutabili che è triste, infelice, vittima del marito. Ma c’è anche chi sostiene sia lei la mente criminale del clan, una che si è scopata l’universo intero pur di essere lí. Sono state costruite trasmissioni tv, programmi radio, sguinzagliati giornalisti investigativi per indagare sulla vita di «Maria Tristina», l’ex modella palermitana la cui esistenza è divisa tra privilegio e tragedia.”
Il dolore nella sua vita è stato ciclico, scandito dalla morte della madre, del fratello Alessio, del primo marito. Ha passato il tempo tra sfilate di moda e vestiti firmati, coccolata e vezzeggiata dai nonni, corteggiata e accontentata da Domenico, giudicata la donna più bella del mondo, tutta questa popolarità la opprime, dilaniata dal bisogno di affidarsi a relazioni vere come quella con l’amico d’infanzia Luciano, e la difficoltà di gestire un ruolo pubblico che la costringe a delle responsabilità.
Non è facile conciliare la vita di tutti i giorni e le esigenze superiori, il desiderio di fare un viaggio e gli interessi dello Stato. Spinta dal pericolo di uno scandalo, Maria Cristina troverà il coraggio di essere veramente se stessa, metterà a nudo la propria vita intima e si giocherà il tutto per tutto.
Ho ritrovato un Ammaniti grintoso, lucido, a tratti volgare ma non troppo, bravo nel cogliere i dubbi e le angosce della protagonista, le sue paure più buie, i suoi rimpianti più grandi