
Sinossi ufficiale
L'”Antologia di Spoon River” è stata pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1943, tradotta da Fernanda Pivano e scoperta da Cesare Pavese. Da allora sono state fatte innumerevoli edizioni; il numero di copie vendute, da autentico bestseller, è straordinario, soprattutto se si tiene conto del fatto che si tratta di un libro di poesia, tradotto per di più da un’altra lingua. Dal libro sono stati tratti dischi, riduzioni teatrali, musicali, radiofoniche, televisive. E intere generazioni l’hanno scelto come testo da leggere e come oggetto di studio. Con tre scritti di Cesare Pavese.
Recensione
Non sono una grande lettrice di poesie, anche perché ai versi preferisco i romanzi e racconti e ho deciso di leggere questo testo per partecipare al book club organizzato dalla biblioteca del paese in cui abito.
La raccolta di poesia riporta gli epitaffi del cimitero del paese di Spoon River per scrivere i quali Masters si ispirò a personaggi veramente esistiti nei paesini di Lewinston e Petersburg vicino a Springfield in Illinois dove era cresciuto, suscitando le proteste di molte persone ancora vive e facilmente riconoscibili.
Ogni poesia è come un piccolo bozzetto, un ritratto rapido ma a volte anche abbastanza dettagliato della vita di un personaggio, che ormai è morto e quindi non ho più niente da perdere mettendo in piazza le sue riflessioni, le sue vicissitudini, le sue debolezze e le sue virtù. Le storie si accavallano e si richiamano l’una con l’altra, dando ognuno una visione parziale della realtà e contribuendo a creare un ritratto di questa immaginaria cittadina americana dell’inizio del Novecento.
Fu Pavese a portare in Italia il libro e ad affidarlo ad una giovanissima Fernanda Pivano, che se ne innamorò, lo tradusse e poi fini’ anche in carcere per questo suo lavoro, reso poi celebre anche da un album di De Andrè.
Un classico da non perdere