Recensioni. Gelosia. Il fratello

Sinossi ufficiale

Ossessione, desiderio, smania di vendetta. Jo Nesbø racconta il preciso istante in cui la passione prende il sopravvento. Due fratelli gemelli coinvolti in un triangolo amoroso e un detective, specializzato in casi criminali che hanno la gelosia come movente, chiamato a sbrogliare la questione. Il profondo e improvviso legame tra due passeggeri su un volo per Londra che potrebbe essere l’inizio di una relazione o di qualcosa di molto piú sinistro. Uno scrittore di successo che si ritrova vittima dell’ossessione altrui e riesce a cavarsela grazie al suo talento nel raccontare. Una donna che approfitta della pandemia per vendicarsi di un crimine subito e, insieme, della vita. Storie di uomini feroci, di amanti privi di scrupoli, di destini implacabili. Nell’atmosfera ossessiva e perturbante del maestro del crime scandinavo.

Recensione

Due sconosciuti su un aereo per Londra e un contratto di morte, la gelosia tra due gemelli, una fila saltata, il bisogno di fare pulizia

Le narrazioni in prima persona rendono il racconto molto più interessante, come per esempio il primo in cui a parlare è la voce di un uomo che ha un compito molto particolare da portare a termine, o nel secondo dove ad entrare in scena è l’investigatore della gelosia, colui che ha sperimentato sulla propria pelle questo sentimento devastante e che riesce a riconoscerlo come movente negli omicidi.

Anche nella misura breve del racconto Nesbø riesce ad esprimere al meglio la sua vena narrativa, creando delle storie rapide e coinvolgenti che si concentrano tutte su uno dei più potenti moventi dell’azione umana, ovvero la gelosia che annebbia la mente dell’uomo e lo porta a commettere azioni inaudite. È una forza più grande di lui, che lo sovrasta e lo soggioga, che non riesce a controllare e che prende il sopravvento su tutte le altre funzioni razionali dell’essere umano

Tutti e 7 i racconti hanno in comune un aspetto, un’umiliazione, un desiderio di vendetta, un tradimento che una gelosia inarrestabile e incontrollabile, che porta sempre, sempre a conseguenze terribili e irrimediabili. E in ognuno il racconto è tragico, emozionante e sconvolgente, con il protagonista che confessa i retroscena più cupi della sua mente.

Sinossi ufficiale

«Siamo una famiglia. E dobbiamo restare uniti perché non abbiamo nessun altro. Amici, fidanzate, vicini, compaesani, lo Stato. Non sono che un’illusione e non valgono un cazzo il giorno in cui ti ritrovi veramente nel bisogno. Allora saremo noi contro loro, Roy. Noi contro tutti quanti gli altri». Sono anni che Roy gestisce una stazione di servizio in un paesino tra le montagne, su al Nord, facendo una vita tranquilla e ritirata. Carl, il fratello minore, se ne è andato da tempo in Minnesota dove è diventato imprenditore e da allora di lui non è arrivato che l’eco del suo successo. Ma ora che Carl è inaspettatamente tornato con il grandioso progetto di costruire un hotel e trasformare il paese in una località turistica, Roy si trova di nuovo a doverlo difendere dall’ostilità e dai sospetti degli altri. Come quando erano ragazzi, Roy cerca di proteggere Carl, ma suo malgrado si ritrova risucchiato in un passato che sperava sepolto per sempre.

Recensione

Era da molto che non leggevo un libro di Jo Nesbø e questo mese ne ho letti due. Devo ammettere che stavolta il suo stile rapido e veloce mi è un po’ mancato. Questo libro è diverso da tutti gli altri che ho letto, perché non ha per protagonista il vecchio detective Harry Hole ma un uomo normale, il gestore di una stazione di servizio in una paesino abbastanza desolato in Norvegia, cresciuto in una famiglia piena di segreti, con una casa che si trova vicino ad un precipizio nel quale sono finite diverse auto, fra le quali quella dei suoi genitori. L’uomo ha un fratello minore, Carl, che sempre protetto da tutto e da tutti e nei confronti del quale sembra provare una sorta di rabbia, di gelosia che poi lo porterà ad ucciderlo (fatto rivelato fin dalle primissime righe e che forse toglie un po’ di suspense alla storia)

I personaggi sono ben delineati, credibili, soprattutto il protagonista che spicca per alcuni suoi tratti asociali, per la sua capacità di sistemare sempre le cose, di negare i propri sentimenti anche quando questi lo portano a compiere azioni efferate.

Avrei sicuramente preferito un’azione più rapida, perché a tratti la narrazione si fa un po’ troppo lenta e prolissa.

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