
Sinossi ufficiale
Squallido personaggio che vive di espedienti ai margini della Torino bene, Garrone fa parte di una sorta di “teatrino privato” nel quale Anna Carla Dosio, la moglie di un ricco industriale, e Massimo Campi, giovane omosessuale della buona borghesia, stigmatizzano vizi, affettazioni e cattivo gusto dei loro conoscenti. Il commissario Santamaria indaga tra l’ipocrisia, le comiche velleità e i chiacchiericci della borghesia piemontese. Sullo sfondo una città in apparenza ordinata e precisa fino alla noia, ma che nasconde un cuore folle e malefico. Un romanzo paradossale e raffinato, complesso ma leggero, di fulminante ironia.
Recensione
L’architetto Garrone viene ritrovato brutalmente ucciso nel suo studio. È un personaggio molto particolare: considerato uno stimato professionista, in realtà i suoi ultimi progetti risalgono a 20 anni prima, vive con la madre e la sorella in un piccolo appartamento ed è inserito nella Torino-bene anche se mal tollerato.
Ricatti, indagini non ufficiali, ambizioni, piccoli sotterfugi, atti meschini, meschine vendete si intrecciano in questo squisito giallo frutto ti tue penne molto abili a tessere trame e intrecciare le fila della vicenda in una città che mescola terroni e locali, galanterie e inganni.
Il commissario Santamaria spicca per il suo acume e la sua intelligenza, per la sua capacità di sapersi destreggiare tra belle donne misteriose e ricchi annoiato, vecchiette assillanti e rivalità mia sopite nella sonnolenta e a volte imprevedibile Torino degli anni ‘50.
Il ritmo è lento ed avvolgente, ricorda molto le movenze di una vecchia signora elegante che ti irretisce con le sue malie, ancora capace di stupirti e affascinarti. Si respira l’atmosfera della grande città un po’ provinciale e bigotta della metà del secolo scorso, con le tranquille vie percorse da un’umanita’ varia, le case dei borghesi o quelle dei ricchi in collina con le loro
convenzioni sociali, il perbenismo delle famiglie torinesi, la diffidenza nei confronti dei nuovi arrivati in città.
Il libro mi ha incuriosito così tanto che mi ha fatto venire voglia di recuperare il film di Luigi Comencini, con Marcello Mastroianni e Jacqueline Bisset.