Sabato incipit. Mi limitavo ad amare te

Benvenuti lettori al solito appuntamento con gli incipit dei libri che sto leggendo.
Quello che vi propongo oggi è l’inizio di Mi limitavo ad amare te di @rosella_postorino edito da @feltrinelli_editore

Il bambino camminava appiccicato alla madre, tanto che lei si fermò e disse: “Perché mi stai addosso, non vedi che inciampiamo?”
Era più forte di lui. Aveva dieci anni, e da cinque viveva nel tormento della sua mancanza, passava la settimana alla finestra, in ginocchio su una sedia ad aspettare. Poi la madre arrivava e il bambino era peggio dei cani che non sanno stare al guinzaglio, sbuffava lei. E lui pensava che proprio per l’euforia di trovarsi finalmente accanto al padrone gli tagliavano la strada; non lo diceva.
“Scusa.” Bevve un sorso di Coca-Cola: gliel’aveva portata la madre, gli portava sempre qualcosa, chissà dove l’aveva scovata. Lei guardava altrove con gli occhi un po’ strizzati, anche se non c’era il sole, ma un cielo di lamiera nel pomeriggio inoltrato. Faceva così ogni volta, quando passava a prenderlo e camminavano senza allontanarsi troppo. Si guardava attorno, si soffermava su un punto che lui non riusciva mai a capire e le comparivano minuscole rughe ai lati del naso. Al bambino parevano i baffi di un gatto, quelle rughe, e dalla pancia gli saliva una voglia matta di accarezzarle, ma si tratteneva. Tanto, sapeva che lei non avrebbe fatto le fusa.

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