Recensioni. Il cacciatore silenzio. Nella mente dell’ipnotista

Sinossi ufficiale

È da poco calata la notte quando Sofia entra nella grande villa fuori Stoccolma dove l’aspetta il suo cliente. Un cliente molto facoltoso, ma per lei nuovo. Forse è per questo che Sofia avanza circospetta come un animale selvatico. Mentre percorre lentamente l’ampio salone buio, cercando di registrare ogni dettaglio, Sofia non immagina chi sia veramente l’uomo che l’ha scelta per quella notte. E nemmeno immagina che di lì a poco si troverà faccia a faccia con il terrore. Perché un killer spietato e meticoloso, che non lascia tracce né indizi, e si muove con apparente infallibilità, è entrato in azione ed è pronto a colpire ancora. Restringere la cerchia delle potenziali prossime vittime è un autentico incubo per le forze dell’ordine, perché nel mirino del killer potrebbero esserci personalità molto in vista nel Paese. Ma agire allo scoperto potrebbe avere conseguenze terribili. «Per risolvere l’enigma, alla polizia non resta che richiamare Joona Linna, l’ex commissario che da due anni si trova rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Kumla per un vecchio conto in sospeso. Joona Linna e l’agente speciale Saga Bauer sono costretti a collaborare in segreto per fermare il «cacciatore silenzioso» prima che sia troppo tardi. Prima di finire loro stessi tra gli obiettivi di una morte annunciata. Prima che il cacciatore riduca anche loro a un silenzio senza fine…

Recensione

Un assassino molto meticoloso che non lascia tracce alcuni personaggi importanti della scena politica svedese uccisi in modo brutale e sul caso ad investigare c’è Saga Bauer, ma per risolvere l’enigma la Sapo, la polizia svedese, richiama in servizio Joona Linna, un ex commissario da due anni in carcere.

Il libro dei coniugi Aleksander e Alexandra Ahndoril delineano un quadro avvincente e agghiacciante: scene del crimine efferati, un assassino metodico e preciso, due investigatori sagaci e acuti.

Il ritmo della narrazione è abbastanza sostenuto, proprio come piace a me che in un thriller cerco sempre una trama ben delineata, dei personaggi approfonditi e una serie di colpi di scena, ma soprattutto mi aspetto un finale spiazzante, in cui si scopra l’assassino solo alla fine e non dai vari indizi che vengono lasciati nel corso della narrazione.

Avrei preferito un maggior coinvolgimento di Saga Bauer che avevo già apprezzato nei libri precedenti L’ipnotista, La testimone del fuoco e l’uomo della sabbia. Questa poliziotta mi era piaciuta molto per i modi sbrigativi e lo stile rapido e incisivo, ma in questo testo è stato lasciato poco spazio e quello occupato da Joona Linna non mi ha convinto fino in fondo. In definitiva ho trovato questo libro un po’ più sottotono rispetto agli altri dialetti.

Sinossi ufficiale

Si chiama Erik Maria Bark ed è l’ipnotista più famoso di Svezia. È a lui che si rivolge la polizia quando un testimone è sotto shock e non parla. Adesso c’è un paziente che ha bisogno di lui: Björn è l’unico a sapere cos’è successo veramente in casa sua, cosa è accaduto a sua moglie, Susanna, e quali siano le tracce che lui stesso ha inavvertitamente cancellato. Sa tutto, ma non riesce a ricordare. E Björn deve ricordare, in fretta. Perché Susanna è solo l’ultima vittima di un killer che sta terrorizzando Stoccolma e che presto colpirà di nuovo. Il killer osserva, assedia. Filma tutto e invia il video alla polizia, come per sfidare le forze dell’ordine. Poi entra in casa, insegue le vittime stanza dopo stanza, e uccide. Perché è la morte in persona, e ha la certezza di essere inafferrabile. Erik Maria Bark è l’unica persona in grado di scovare, nella mente di Björn, degli indizi che permettano di fermare la strage. Quello che Erik non sa è che durante l’ipnosi emergeranno dei dettagli che lo riguardano. Dettagli del suo passato. Dettagli incriminanti. Quello che Erik non sa è che l’unica persona che si fidava di lui, l’unico poliziotto capace di raccogliere la sfida del killer, non può più aiutarlo. Il poliziotto si chiama Joona Linna ed è scomparso nel nulla da un anno. È stato dichiarato morto dalle autorità. E l’ipnotista deve affrontare da solo l’orrore che si annida nella sua stessa mente.

Recensione

Il libro è il quinto della serie con protagonista l’ispettore di origini finniche Joona Linna, della polizia criminale di Stoccolma.

L’indagine su tre donne brutalmente uccise dopo essere state osservate dal loro assassino coinvolge L’ipnotista Erik Maria Bark e Linna, in una ricerca che collega le vittime all’ipnotista stesso, spingendolo a fare i conti con il suo passato e mettendo a repentaglio la sua professione.

La caccia al killer è inquietante, adrenaline ce, piena di suspense e colpi di scena, tra abusi di droghe, perdite di memoria, appostamenti al buio, filmati pubblicati in rete poco prima degli omicidi.

Lo stile della coppia nota sotto lo pseudonimo di Lars Kepler è incalzante e rapido, emozionante e coinvolgente, mette ansia soprattutto nella descrizione delle vittime spiate dai giardini delle loro case, mentre mangiano del gelato davanti alla tv o di spogliano: terrore allo stato puro!

L’epilogo come sempre è illuminante nel senso letterale della parola, surreale e assolutamente spiazzante! Un’altra grande prova della coppia di scrittori svedesi.

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