
Sinossi ufficiale
1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l’unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c’è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori.
Recensione
Era tanto tempo che non leggevo un libro del genere, dove il sovrannaturale prende il sopravvento sulla realtà. Al centro della storia ci sono dei bambini che hanno delle capacità particolari, dei talenti riuniti in un misterioso istituto in Scozia. Ad occuparsi del ritrovamento di questi bambini c’è la misteriosa Mrs Harrogate e l’altrettanto misterioso Mr Coulton, che hanno assoldato un’investigatrice privata, Alice Quicke, per scovare in giro per il mondo questi esseri speciali. Ma sulle loro tracce ci sono anche delle forze oscure, drogor e morvide, esseri perfidi e malvagi, in particolare il primo che si nutre dei talenti.
Il racconto inizia in medias res, catapultandoci subito nella storia del piccolo Marlowe per poi passare a narrare quella di Charlie Ovid e man mano che si va avanti si aggiungono piccoli tasselli alla storia che viene chiarita pagina dopo pagina.
Non è un genere letterario che leggo molto spesso, ma ho scelto questo libro su consiglio della Commessa di una libreria, che me ne ha parlato molto bene.
Il mistero è sicuramente l’ingrediente principale della narrazione condotta con uno stile che a tratti ha un ritmo lento e descrittivo ma poi bruscamente si velocizza e ci trascina in una serie di eventi davvero molto coinvolgenti, con continui colpi di scena e sorprese.
Il personaggio che più mi ha attirato è quello dell’investigatrice privata Alice Quicke, una donna dal passato difficile, che sa farsi avanti nella vita senza temere nessuno, ricorrendo anche alla violenza se necessario per difendere se stessa e quelli che sono stati affidati alle sue cure, come i piccoli talenti di cui va in cerca. Anche Mrs Harrogate è un personaggio affascinante, molto più misteriosa dell’altra e altrettanto interessante e determinata, ha votato la sua vita alla causa dei talenti.
Anche i piccoli speciali che sono al centro del libro restano impressi nella mente del lettore, ci fanno una grande tenerezza per il loro sentirsi a disagio in un mondo che non accetta i diversi ma anche per i loro straordinari poteri che rappresentano anche la loro fragilità.
Nota particolare: il Cairndale mi ha ricordato il castello di Hogwarts e la scuola per mutanti degli X-men!