Segnalazione. Due cuori in tribunale

Data uscita: 22 Dicembre 2022 
Autore: Sabrina Pennacchio
Pagine: 384 con illustrazioni
Formato: E-Book, Cartaceo flessibile e rigido
Editore: Amazon
Collana: Romance/Crime
Prezzo: 3,99€ e-book / 13,99€ versione cartacea flessibile / 20€ versione in copertina rigida


TRAMA:

𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘶𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰?

Lei è una giornalista di successo, considerata la Lois Lane del mondo reale;
Lui è l'avvocato di uno degli studi legali più famosi di New York.

𝘗𝘶ò 𝘶𝘯 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘳𝘪𝘱𝘢𝘳𝘢𝘵𝘰?

Athena porta nel cuore il rimorso di un peccato, uno sbaglio che ha portato alla morte la persona che amava, e che la perseguita da anni.
Joshua è un libertino, un uomo che ha chiuso il suo cuore dopo una delusione del passato, un passato che vede la giornalista come protagonista.
Quando si ritrovano dopo svariati anni, rivali sul campo lavorativo e con un differente senso di giustizia, il loro incontro non sarà affatto rose e fiori.
Lei rischia la vita pur di aiutare il prossimo.
Lui protegge chi del prossimo se ne infischia.

𝘘𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪𝘭 𝘋𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘣𝘶𝘴𝘴𝘦𝘳à 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢, 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘥 𝘢𝘱𝘱𝘪𝘢𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘨𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘦 𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰?

Un romanzo d'amore con un pizzico di crime e tematiche inerenti al mondo LGBT.


BIOGRAFIA AUTRICE:

Sabrina Pennacchio nasce a Napoli, il 10 febbraio del 1991. Dopo essersi buttata nel mondo del lavoro della beauty care, dedica tutto il suo tempo libero alla sua passione per la scrittura e alla gestione del suo blog letterario.
Nel 2018 si aggiudica il premio della critica letteraria con il suo romanzo d’esordio.
Nel 2019 pubblica Dark and Light - Amore Impossibile -, primo capitolo di una saga Urban Fantasy di tre romanzi, il quale resta primo nella classifica bestsellers Amazon per sedici mesi consecutivi.
Nel 2020 pubblica The Devil and The Lady, considerato il libro più bello dell'anno, e Una storia d’inverno, che diventa la favola orientale preferita di più di 500 lettori in sole poche settimane.
Negli anni successivi svariate sono le sue pubblicazioni e i suoi continui successi la portano nell'ottobre del 2022 a raggiungere un grande obiettivo: uno dei suoi romanzi arriva all'estero in lingua inglese.

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ESTRATTO 1:

Le gambe snelle carezzate dai collant scuri, vennero accavallate sotto al tavolo di quel lussuoso privé all'ultimo piano di un rinomato albergo di Manhattan.
Il suo accompagnatore, il signor Keener, era un uomo invischiato in un caso di pedofilia – il genere peggiore e per questo tra i suoi preferiti –. Grazie alle informazioni fornitale dalla sua migliore amica (e detective privato), non era la prima volta che Athena Lemaire riusciva ad avere informazioni incriminanti su personaggi viscidi e ancora ingiustamente in libertà, anziché dietro le sbarre.
Le persone come Keener erano facili da ammaliare, per le belle donne come lei. Pervertiti sino al midollo, bastava mostrare un po' di più la scollatura per farli cedere. Lo aveva accalappiato al bar dell'hotel, fingendo sciocca ingenuità e non ci era voluto molto a farsi invitare a cena in quella stanza privata.
«A dire il vero, ho gusti alquanto singolari». Aveva iniziato a dirle, dopo un’oretta.
Nella scollatura dell'abito cremisi, un microfono era ben nascosto e inviava registrazioni via Bluetooth al proprio cellulare e a quello di Charlotte Dupré.
«Oh, ma davvero? Quali?» Una gamba venne mossa sotto al tavolo, per sfiorare quella dell'uomo col piede scalzo. «Mi eccitano terribilmente i gusti singolari».
Un movimento aggraziato del corpo, dopo aver infilato nuovamente il tacco dodici, spinse la figura della donna ad abbandonare la sedia per girare intorno al tavolo. Felina e maliziosa, Athena sfiorò la tovaglia con le dita dalle unghie laccate di un rosso sangue, prima di portarle sul dorso della mano di Keener e risalire alle spalle, quando gli fu alla schiena.
«Illuminami». La voce, calda e profonda, parlò al suo orecchio. Il petto contro la sua schiena e la lingua che leccava il lobo, lo fece fremere percettibilmente.
Keener si voltò, smanioso, e le sue mani afferrarono i suoi fianchi, attirandola a sé per cercare un bacio.
Athena lo accontentò ma si scansò un attimo dopo, ridacchiando.
«Oh, non funziona così, Monsieur Keener. Non hai risposto alla mia domanda».
Un sopracciglio inarcato mentre le mani afferravano quelle dell'uomo per farlo alzare e condurlo verso la camera da letto adiacente alla stanza. A quanto pare era tutto calcolato da quel farabutto.
Quando fu a cavalcioni su di lui, su quel comodo materasso inutilmente utilizzato in quel momento, Athena allungò un nuovo malizioso sorriso.
«Potremmo divertirci anche in altro modo». Le disse finalmente Keener, e lei comprese di aver fatto bingo. Il disgusto di ciò che si era spinta a fare, sembrò venir cancellato via con quella singola frase.
«E in che modo, mio caro?» Lo incalzò.
«Posso procurarci una… figura più giovane di noi, diciamo. Potremmo insegnargli insieme come funziona». Furono quelle le parole che la fecero infuriare più di ogni altra cosa. Seppur le attendesse, sentirle non era mai piacevole.
Si poteva dire tutto di lei: che fosse senza inibizioni, una vera stronza dai facili costumi, ma quando si trattava di bambini, ciò che forse amava di più al mondo, diventava una vera belva.
Seppur già sapesse con chi avesse a che fare, averne la conferma in quel modo così squallido, con quelle parole così superficiali, le fece salire un conato di vomito.
«Anch'io credo di poterti insegnare qualcosa». Lesta, estrasse dalla cavigliera sotto l'abito una siringa con del tranquillante che iniettò velocemente nella carne del bastardo.
Keener si lamentò qualche attimo, imprecando mentre lei abbandonava il letto e afferrava il cellulare per bloccare la registrazione e comporre il numero della detective.
«Charlotte, sai cosa fare. Ne uscirà un bell'articolo».
Non era la prima volta che otteneva informazioni in quel modo ma non era necessario che qualcuno lo sapesse. E Ryan, il direttore del giornale per cui lavorava, chiudeva felicemente gli occhi per lei. Specialmente in alcune circostanze.

ESTRATTO 2:

«Non volevi diventarlo ma alla fine sei comunque stata la principessa della storia» Joshua stava sorridendo, chino sul caminetto per ravvivare il fuoco che era riuscito ad accendere grazie alla legna che aveva trovato nello chalet. Aveva dovuto forzare la serratura per entrare ma se il giorno dopo il proprietario si fosse presentato, era certo che col giusto compenso e la giusta spiegazione, avrebbero trovato un accordo senza problemi.
Non potevano di certo morire assiderati o aggrediti da qualche presumibile animale.
Il cellulare continuava a non prendere in quella zona dimenticata da Dio ma era certo che le autorità fossero già in cerca di entrambi e probabilmente il ritorno a casa Béthencourt sarebbe stato più traumatico di tutta quella storia.
Non c’era cibo nello chalet, se non qualche snack ma c’era acqua ed era ciò che più di tutto contava, insieme a delle coperte calde.
«Non sono abituata a situazioni del genere, sono una donna di città, io» borbottò Athena, tenendo tra le mani una tazza d’acqua bollente, scaldata appositamente per riscaldarsi.
Non aveva fatto propriamente una bella figura, crollando al suolo e lasciandosi portare da Joshua al riparo, ma era anche vero che se non fosse stato per lui, sarebbe finita molto peggio.
Rimase in silenzio, osservando i suoi lineamenti illuminati dalla luce del fuoco che crepitava nel piccolo caminetto. C’era anche illuminazione il che voleva dire che quel posto venisse utilizzato abbastanza spesso e forse li avrebbero trovati presto.
L’idea di dover sopportare la ramanzina della sua famiglia, non le piaceva per niente, come quando era ancora minorenne. Eppure ancora una volta aveva dimostrato quanto avessero ragione a preoccuparsi per lei e quanto fosse in grado di combinare solo guai. Se erano vivi era stata solo fortuna o sarebbero finiti davvero male, così com’era successo con Adrien, e ancora una volta a causa sua.
«Dimenticavo che sei una parigina newyorkese. La crème de la crème». Joshua scoppiò a ridere e si sedette accanto a lei sul divano che avevano trascinato più vicino al camino, ovviamente evitando che potesse prender fuoco e concludere ancora in maniera più tragicomica, quei giorni divenuti un film pseudo romantico ricolmo di cliché.
Athena gli fece il verso ma sorrise a sua volta, portando lo sguardo su di lui per accorgersi che la stava osservando «Che c’è?» gli chiese.
Joshua scosse la testa «Pensavo che sino a poche settimane fa volevi ammazzarmi e io ti trovavo dannatamente irritante – non che ora non sia così – eppure stiamo condividendo lo stesso spazio vitale senza aggredirci a vicenda, per la seconda volta. È un buon segno».
«Siamo solo troppo deboli e affamati per farlo, Higgins. Mangia qualche atra patatina» Athena afferrò il sacchetto accanto a lei e glielo porse «Vedrai come torna subito tutto alla normalità».
Lui rise di cuore e le diede ragione, prima di afferrarlo e portare una patatina tra i denti.
Semplicemente avevano solo bisogno entrambi di sfogare ciò che non si erano detti, di cacciar fuori tutto quello che il comportamento passato di Athena aveva scatenato, e ora che le cose sembravano dette, per la maggiore, forse potevano davvero ricominciare.

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