
Sinossi ufficiale
DAL MAESTRO DEL THRILLER ITALIANO, UN NUOVO, OSCURO ENIGMA DA DECIFRARE. Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina… Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipnosi, non gli è sconosciuta.
E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino.
Perché a undici anni Pietro Gerber è morto.
E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.
Recensione
Ho da poco terminato di leggere Teddy, uno dei thriller più acclamati degli ultimi mesi in cui si narra la storia di un bambino che ha un’amica immaginaria di nome Anya. Adesso, iniziando a leggere l’ultimo libro di Carrisi, scopro che anche qui si parla di una bambina di 10 anni, Eva, che ha un amico immaginario che sembra molto pericoloso, forse più pericoloso di quanto non lo fosse stato Anya per Teddy. Eva si è legata in un rapporto quasi esclusivo con questo amico, escludendo la ragazza alla pari che l’ha in custodia, ma poi ad un certo punto vuole mandarlo via, accorgendosi però che questo non è nelle intenzioni del suo compagno speciali. È a questo punto che Eva comincia a farsi del male, imputando i lividi che spuntano sul suo corpo al suo amico immaginario. Perciò Maya, la ragazza alla pari che la segue, si rivolge a Pietro Gerber, il famoso addormentatore di bambini, per aiutare la bambina.
Come sempre Carrisi riesce a creare un atmosfera inquietante e questa volta lo fa ambientando la storia in una grande tenuta nel Chianti, con più di 50 stanze, dove abitano da sole Maya ed Eva. Quest’ultima sembra una bambina di ghiaccio, a detta di Gerber, è molto difficile decifrarne i pensieri, le espressioni, sembra sempre impossibile, refrattaria a qualsiasi stimolo. Ma anche la ragazza alla pari che si occupa di lei è altrettanto inquietante, perché ha sviluppato per Eva una sorta di attaccamento morboso: la bambina le fa paura ma lei non riesce ad abbandonarla.
Questa volta nel corso della lettura, rispetto al libro precedente, ho trovato meno incongruenze e meno fatti inspiegabili, anche il lato paranormale della storia non sembra poi così assurdo e non mi ha infastidito particolarmente come invece avevano fatto certe situazioni di La casa senza ricordi che avevo trovato davvero difficili da digerire.
Devo ammettere che questa volta Carrisi è tornato ad interessarmi, è riuscito a creare una trama inquietante e molto intricata, dove ci sono degli indizi lasciati qua e là che sembrano delle coincidenze tra la storia che l’amico immaginario di Eva racconta a Pietro Gerber e il passato di quest’ultimo. Questo thriller di Thiene ha vinto le pagine una dopo l’altra, tanto che ci ho messo solo un paio di giorni per leggerlo e sono rimasta per tutto il tempo con il fiato sospeso, perché non ci sono elementi sui quali basarsi per poter risolvere il mistero, la storia è troppo ingarbugliata per poter trovare una soluzione. Inoltre l’atmosfera di sospensione e di inquietudine che aleggia in tutto il racconto è alimentata dal fatto che oltre alla vicenda della piccola Eva sullo sfondo si muove la figura misteriosa di Hanna, una donna che viene dal passato di Gerber e che lui a volte ha l’impressione di scorgere per un attimo, fugacemente, tra la folla, come se lo seguisse e lo spiasse.