Recensione. Morsi

Sinossi ufficiale

Tutto ha inizio con una ragazzina che gioca nella neve. Si chiama Sonia, sono le vacanze di Natale del 1996 – quelle della grande nevicata – e lei deve passarle suo malgrado a casa della nonna. Siamo a Lanzo Torinese, un paesino di mezza montagna dove ogni cosa sembra rimasta ferma a cinquant’anni prima. Compresa la casa cigolante e ingombra di mobili in cui vive nonna Ada, schiva, severa vecchia che nella zona ha fama di guaritrice (ma chissà, forse è altro), per la quale Sonia prova un affetto distante. La scuola ha chiuso prima del previsto a causa di quello che tutti chiamano “l’incidente”: la professoressa Cardone, acida insegnante di italiano, si è trincerata nella sua aula e durante una lezione – di fronte a una classe segregata e terrorizzata – ha fatto qualcosa di indicibile. Qualcosa che adesso, mentre Lanzo un po’ alla volta si svuota per via delle feste e dell’incessante vento ghiacciato, sembra riguardare tutti gli abitanti. Toccherà a Sonia, insieme al suo amico Teo, ragazzino di famiglia contadina educato alla voracità, affrontare l’incubo in cui sono precipitati. Complici per forza, Sonia e Teo si avventurano nel biancore accecante della neve col distacco curioso di chi non ha pregiudizi e forse proprio per questo può sperare nella salvezza. Ma che cos’è la salvezza? Andar via, cambiare vita? O restare e tentare di resistere? Un romanzo lucido e terribile, divertito e tagliente, che si misura con i grandi temi – la paura, la crescita – e reinventa le regole del gioco. Una storia sulla fatica di cavarsela in un mondo a misura di adulti, quando gli adulti escono di scena e ti lasciano solo.

Recensione

Il libro di Marco Peano è una via di mezzo tra il thriller e l’horror: ambientato in un piccolo paesino sperduto tra le valli piemontesi, inizia come un tranquillo racconto della vita di una ragazzina che vive lì con la nonna, mentre il padre e la madre si trovano in un paese vicino. Seguiamo quindi le vicende di cui è protagonista la piccola Sonia e contemporaneamente apprendiamo l’agghiacciante incidente che è capitato nella locale scuola media : una vecchia professoressa arcigna e severa ha chiuso a chiave un’intera classe in un’aula e poi ha cominciato a prendersi a morsi e a strapparsi pezzi di pelle con un taglierino. Da quel momento in poi nel piccolo paese si verificano altri strani incidenti e al racconto in terza persona di queste vicende si alternano le lettere spedite da una nonna alla nipote Sonia ( si tratta della protagonista del libro?) quando ormai è passato del tempo da tutti questi eventi e la vecchietta è stata portata in una casa di cura.

Fin dalle prime pagine si intuisce l’alone di mistero e anche un po’ di terrore che aleggia attorno alla nonna di Sonia, Ada, la guaritrice del paese che con piante e medicamenti vari cura i malanni della gente, ma viene sospettata anche di saper fare dei malefici. Si intuisce anche che in qualche modo la figura della donna è legata agli strani incidenti che si sono verificati nel piccolo paese di montagna, dove capitano fatti sempre più inquietanti.

Lo stile dell’autore è molto efficace nel far crescere la suspense e il terrore nel lettore, che non vede l’ora di scoprire il mistero sotteso agli strani eventi e la causa di tanta efferatezza.

Morsi si fa leggere quindi tutto d’un fiato, non solo data la brevità del testo stesso ma anche la genialità della trama. I crudeli fatti di sangue che in esso sono raccontati ci fanno capire quanto l’uomo sia attirato e al tempo stesso spaventato a morte da tali fatti. È come quando passiamo di fianco ad un incidente stradale e nonostante temiamo di vedere una scena agghiacciante, non possiamo fare a meno di rivolgere i nostri occhi proprio sul luogo dell’incidente stesso. Non c’è niente da fare, il sangue ci attira inevitabilmente, proviamo una specie di sadico piacere ad essere spettatori anche indiretti di situazioni terrificanti, delle quali cerchiamo una spiegazione plausibile.

Il finale mi ha un po’ lasciato con l’amaro in bocca per una certa indeterminatezza che non da’ una risposta univoca a tutte le domande che sorgono leggendo il libro, ma comunque resta una delle letture più particolari fatte ultimamente.

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