
Buon sabato #lettori e bentornati al consueto appuntamento con gli incipit dei libri che sto leggendo.
Oggi vi propongo Aadam e Eeva di @arto_paasilinna edito da @iperborea .
L’incidente scosse tutta Tattarisuo. L’esplosione di idrogeno scagliò come un proiettile Aadam Rymättylä, in tuta fumante, fuori dal deposito di batterie della sua officina.
Il capannone di lamiera tremava da cima a fondo, dentro si sentiva un terribile fracasso di vetri rotti e dalla doppia porta spalancata usci- vano nubi di vapore e fumo. Aadam sputò la fuliggine che aveva in gola. La sua faccia rossa era chiazzata di nero, le orecchie ronzavano rin- tronate e il cuore non sapeva più se fermarsi o battere all’impazzata. Superato il primo choc, si sedette sui gradini del deposito, estrasse dalla tasca un pacchetto verde di nazionali senza fil- tro, ne accese una e diede un lungo tiro. Chiuse gli occhi e dichiarò:
«Che primavera di merda!»
In effetti era aprile, era cominciato il disge- lo, le pozzanghere oleose dei tristi viali della zona industriale di Tattarisuo scintillavano di tutti i colori dell’arcobaleno. I primi boccioli spuntavano sui cespugli polverosi lungo il bor- do dei fossi. Gli uccelli migratori non avevano ancora fatto la loro apparizione, ma si sentiva il gracchiare delle cornacchie nei boschi dietro i depositi di rottami. Anche quella era una mu- sica primaverile, dopo tutto, in sintonia con lo scenario.