
Sinossi ufficiale
Incipit tra i più incalzanti della letteratura italiana, il romanzo si apre con la morte della Gran Vecchia, donna molto autoritaria che ha plagiato sia il figlio Silvano che la nuora Vittoria. Fiera e severa, la vecchia ammonisce i parenti, avvertendoli che tutta la famiglia morirà giovane. E muore. È il 1900. Nelle settimane successive, Silvano e Vittoria sperimentano la libertà. L’assenza, però, della Gran Vecchia al timone della casa disorienta la famiglia; Vittoria si innamora di un altro uomo, Silvano si dimostra sempre più inetto. Per giunta si ammala. E muore. È il 1905. La vedova, divisa tra il rimorso e la libertà, prova a rifarsi una vita. Gli anni passano, è il 1910. Vittoria si ammala e muore. La gente del paese inizia allora a pensare che la famiglia sia vittima di una maledizione, per cui uno dei membri continuerà a morire ogni cinque anni. A Silvano e Vittoria sopravvivono le due figlie, Dirce e Nora. Le giovani si convincono presto che la maledizione della Gran Vecchia sia ricaduta anche su di loro, con delle conseguenze destabilizzanti per entrambe.
Recensione
Il libro si apre con una scena di grande effetto: la morte di quella che tutti chiamano la Gran Vecchia, una matrona a capo di una famiglia composta dal figlio Silvano, la nuora Vittoria e le tue nipotine Nora e Dirce.
La donna finché è stata in vita ha comandato sugli altri componenti della famiglia e la sua morte li lascia attoniti e sgomento, soprattutto il figlio che dovrà prendere in mano le redini della sua vita. Inoltre su di lui e sui suoi famigliari grava una sorta di maledizione che la madre ha lanciato su di loro prima di morire: ha profetizzato che sarebbero morti giovani .
“E nessun altro ha da nascerne, già lo sapevate, perché con i tempi che corrono quattro persone sono anche troppe, specialmente tipi come voi che non siete mai stati buoni a niente e morta io sarete ancora più inutili, perciò è meglio che la famiglia finisca; anche quelle due lì quando saranno grandi è meglio che non ne facciano…». […] “Del resto, nessuno di voi morirà vecchio».”
Il racconto procede ampio e articolato, con un linguaggio altamente evocativo e un’atmosfera sospesa di ansia e inquietudine, perché il lettore aspetta sempre il momento in cui si verificherà il destino annunciato di questa sciagurata famiglia protagonista del libro di Bontempelli.
“Il tempo, discesa di fatti minimi; se vi getti dentro un’avventura intensa, lo ingombri e scompigli, intorbidi il ritmo, gli togli ogni verità, è una disperazione.”
Il tempo scorre inesorabile e porta con se’ i protagonisti verso il baratro, la tragedia, la morte, tematiche tipiche del realismo magico, un genere letterario contraddistinto dalla presenza di elementi inaspettati, surreali, magici per l’appunto, trasposti in situazioni ordinarie e normali. Il tempo è fatto di piccoli gesti e azioni, ma appena capita qualcosa di particolare lo sconvolge