Segnalazione. Geometrie variabili

AUTRICE: Pitti Duchamp

EDITORE: Words Edizioni

GENERE: Narrativa/Second Chance Romance/Young Adult

FORMATO: ebook Amazon (3,99 in offerta lancio a 2,69)

RELEASE DATE: 14.10.2022

DISPONIBILE SU AMAZON E CON KINDLE UNLIMITED

 

“Quando ogni cosa diverrà cenere, non scordare: dal caos origina l’armonia.”

 

TRAMA


Cosa succede se, all’improvviso, vengono meno tutti i punti di riferimento della tua vita?

Viviana, manager in carriera, da un giorno all’altro si trova costretta a fare i conti con tutto ciò che ha lasciato in Italia quando, otto anni prima, è andata via. Soprattutto con la figlia Atena, una quattordicenne troppo perfetta per avere la normale vita di un’adolescente, che viene seguita come un’ombra dall’amica Celeste, talentuosa ma ingenua, a sua volta provata dalla perdita della madre e dal rapporto col padre Silvano. I quattro si trovano così a dover circoscrivere un nuovo concetto di famiglia, perdendo pezzi e guadagnandone altri, ricomponendosi in figure geometriche più solide e sfaccettate. E se la sfortuna, per una volta, lasciasse il passo a una seconda occasione per essere felici?

ESTRATTI:

 

1. «Se io avessi ancora mia madre non mi staccherei da lei neanche cinque minuti» la rimproverò.

«Se io avessi mio padre, idem. Ma non ci sono più, facciamocene una ragione e proviamo a sopravvivere.»

 

 

2. «Atena! Cos’è successo?» la aggredì lui.

«È svenuta. Caduta giù come un ciocco all’ora di ricreazione. Da quanto non mangia?» domandò la ragazzina e lo fece con un tono accusatorio da cui Silvano non seppe difendersi.

«Non lo so… io… ieri sera ho ordinato le pizze, ma lei è rimasta chiusa in camera. Non so cos’ha mangiato.»

Atena scosse la testa, la mano stretta a quella nodosa e pallida di Celeste, stesa sotto una coperta marrone. Il viso sereno del sonno, i capelli crespi che sbucavano a incorniciare la bocca troppo grande per l’ovale smagrito.

«Non sai che non mangia cose solide?»

«Eh?» chiese lui incredulo.

«La pizza, la pasta, la carne non le mangia. Dice che si sente strozzare. Mangia minestre, passati, latte, yogurt. Al massimo un semolino. Non so da quanto non la vedo mangiare un biscotto. Succhia caramelle, sono l’unica cosa a cui non rinuncia.»

Atena si stava trattenendo, gli parlò sottovoce senza aggredirlo, ma il tono glaciale era di chi avrebbe voluto spaccargli la faccia. Se la sarebbe spaccata anche da solo.

 

 

3. Silvano le versò un goccio di vino nel bicchiere e propose un brindisi alla nuova collaborazione. Al di là della scusa del brindisi, vederla bere con quelle labbra accostate al bordo del bicchiere e la testa reclinata indietro, era uno spettacolo che avrebbe voluto godersi all’infinito.

 

 

4. «Usciamo insieme?» domandò Ivan a sorpresa.

Non aveva mai pensato di dover rispondere a una domanda del genere. Uscire con un ragazzo avrebbe significato dividersi in due, dover spartire il proprio tempo e la propria attenzione tra lui e Celeste. E Celeste non poteva sopravvivere al mondo senza di lei.

«Ti sei messo in testa idee strane.»

Ivan incassò, si alzò dalla sedia, ripose i suoi libri e con l’aria spavalda di chi considera inutili le difese altrui, si buttò lo zaino sulle spalle e la lasciò da sola.

 

 

5. Silvano sorrise. 

Che bel sorriso, si trovò a pensare Viviana. 

Tre centimetri, forse due e le mani le scorsero in automatico sulle spalle dell’uomo che la stava imprigionando contro un sacco di terriccio aperto sul ripiano di resina.

Un centimetro e gli occhi di Silvano divennero terra scura e accogliente, la sua bocca acqua fresca, le sue braccia i rami solidi a cui attaccarsi in una giornata di vento. Viviana se lo trovò addosso e fu spaventoso e travolgente come un tornado d’agosto. 

Si baciarono senza sosta, fuori dai loro ruoli, dai loro corpi, preda di una foga da adolescenti che era piombata su di loro inaspettata. Lingue intrecciate, labbra morse, bocche divorate, un bacio profondo scambiato fino a fondersi.

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