Sabato incipit. Acquanera

Buon sabato #lettori e bentornati al consueto appuntamento con gli incipit dei libri che sto leggendo.

Oggi vi propongo Acquanera di @valentina_durbano edito da @longanesi_editore

Dieci anni senza mai tornare.
Quando arrivo equasi mattina e piove, una pioggia di traverso, gelida, che ti taglia la faccia. A Roccachiara e sempre cosı. Fa freddo e piove, oppure l’umidita etalmente densa che fa lo stesso, e come se piovesse. Mi incammino per la via principale del paese e tutto euguale a come mi ricordavo, sembra una fotografia, non cambia mai. Le case costruite una addosso all’altra, le inferriate dei negozi ancora chiusi, le stesse insegne di trent’anni fa. Le strade strette e desolate, i vicoli con le fioriere appese accanto alle porte. Non c’e nessuno, solo la pioggia.
Tutto il resto eil silenzio. Dicono che tutto questo silenzio provenga dal lago. Si solleva come nebbia, si spande per il paese, soffoca tutti i rumori. Attraverso l’intero abitato senza incontrare anima viva e ar- rivo fino alle ultime case in fondo. Li’ c’e uno sputo di piazzetta a picco sulla valle e sul lago. Eil Belvedere degli eroi. Lo ricordavo spoglio e malandato, una manciata di metri quadri strappati allo strapiombo. Adesso e molto diverso. Lo spiazzo lastricato, le panchine di
metallo con la vernice bianca e scrostata. Una brutta fontana ornamentale, le targhe alla memoria dei caduti. Una balaustra in ferro battuto ha sostituito il vecchio muro di mattoni da cui ci si affacciava per vedere il lago.
Quel lago nero, che non ha vita.

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