
Sinossi ufficiale
Sembra un periodo abbastanza tranquillo per il Pm romano Manrico Spinori della Rocca, detto «il contino». A parte gestire una complicata vita sentimentale e tenere a bada la madre ludopatica, ha il tempo di dedicarsi con calma alla sua passione, la lirica. Ma all’improvviso un vecchio caso riemerge dal passato. E rischia di travolgerlo. Una frase buttata lí da un pentito, all’apparenza in modo casuale, produce un piccolo terremoto in procura. Perché a dar retta a er Farina – spacciatore con contatti importanti nella malavita organizzata – dieci anni prima il dottor Spinori non aveva fatto un buon lavoro occupandosi dell’assassinio di Veronica, escort transessuale d’alto bordo. Del delitto era stato accusato un uomo che, a causa dello scandalo, si era tolto la vita. Le prove erano schiaccianti, eppure, adesso, tutto torna in discussione. Un colpo al cuore per un magistrato attento come Manrico, che diventa ombroso e, nel generale scetticismo, riapre le indagini, scoprendo un intrigo di cui nessuno poteva sospettare. Questa volta, più del solito, avrà bisogno della sua squadra, un affiatato gruppo di formidabili investigatrici che, per l’occasione, registra anche un nuovo ingresso
Recensione
il Pm Manrico Spinori della Rocca, è di antiche origini nobiliari, molto affascinante, un po’ donnaiolo e con una madre ludopatica.
Nel suo lavoro è coadiuvato dalle Valchirie, Orrru, Vitale e Cianchetti,una squadra tutta al femminile che lo supporta nei suoi casi. In questo libro si deve riaprire un caso vecchio di 10 anni su cui Spinori ha dei dubbi dopo la soffiata di un pentito
Di nobili natali come il commissario Ricciardi di De Giovanni, dongiovanni e dotato di un ottimo intuito, questo personaggio di De Cataldo non fa fatica ad entrare nelle grazie del lettore. Il tocco in più è dato dalla squadra di investigatrici tutta femminile che aiuta il pm romano, ognuna con le sue beghe sentimentali un po’ come lo stesso Spinori, alle prese con spinose faccende di cuore e con una situazione familiare da tenere a bada.
Il ritmo pacato e riflessivo rispecchia l’indole del magistrato, portato a ragionare con calma una sui casi che gli sono sottoposti e ad associarlo a delle opere di musica classica