
Sinossi ufficiale
Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatelle a forma di seno, le “minne”, la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle. La drammatica vicenda rivela una delle regole del mondo maschile: “… devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane”. Parte da qui il “cuntu”, il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell’orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.
Recensione
Agata ha ereditato dalla nonna il nome e la ricetta delle cassatine o minne di Sant’Agata a cui la sua famiglia è devota. I ricordi di quando da bambina le preparava insieme a lei danno adito al racconto del libro, la storia di una famiglia in cui i seni delle donne sono molto importanti, a partire da quelli perfetti della bisnonna Lucia, morta proprio per un cancro al semo, o della nonna Agata, donna forte e provata dalla vita, devota e determinata.
La piccola Agata cresce nel culto della Santuzza, tenebrò di farla arrabbiare si comporta sempre bene anche quando viene allontanata dalla sua famiglia e va dai nonni materni perché sua madre sforna un figlio dopo l’altro
Avevo già letto un libro di questa autrice, l’assaggiatrice e qui ho ritrovato il piacere per il cibo, l’attenzione per la parola, curata e mai banale, la prosa scorrevole e morbida, l’attenzione al corpo ai bisogni delle donne.