Recensione. Gli uccelli di Bangkok

Sinossi ufficiale


In questo romanzo, Pepe Carvalho si trova in Thailandia alle prese con l’ambigua polizia locale e una banda di malavitosi cinesi che vogliono mettere le mani su una turista europea, amica sua, che si è legata a un trafficante di diamanti, colpevole di uno sgarro nei loro confronti. Un giallo d’azione che non disdegna l’ironia e la descrizione di un mondo esotico dove il male trionfa in modo subdolo e barocco. Il primo romanzo di Montalbán in cui compare il personaggio di Pepe Carvalho.

Recensione

Carvalho deve risolvere la scomparsa di una sua amica a Bangkok e intanto si interessa all’omicidio di una giovane spagnola con una bottiglia di champagne.

Tra un piatto di cibo succulento e l’altro, il nostro investigatore privato si barcamena tra trafficanti di pietre preziose e di ragazze, tra la malavita cinese e strani funzionari di polizia.

Un libro sulla globalizzazione, che si snoda tra le Ramblas di Barcellona, le colline di Vallvidrera, Bangkok, il nord ed il sud della Tailandia, la Malesia ed infine il sud della Spagna.

Il personaggio del detective-gourmet stavolta mi ha emozionato di più in questa indagine che ci riporta indietro nel tempo e lontano nello spazio, nel sud est asiatico.

Questo è il terzo libro che leggo dell’autore e stavolta mi ha convinto, il protagonista mi ha conquistato con la sua flemma e la sua perspicacia e la sua particolare predilezione per il cibo e il buon vino, la prosa è più scorrevole e il ritmo più consono ai miei gusti.

Carvalho è un tipo molto meticoloso e scrupoloso nelle sue indagini, non sempre politicamente corretto ma molto efficace.

Credo che continuerò a leggere altri libri della serie.

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