Recensione. Mai una gioia

Sinossi ufficiale

Cristina ha trent’anni, vive a Firenze ed è un’investigatrice digitale capace di scoprire tutto su tutti dai profili social. È tanto competente e brillante nel lavoro, quanto imbranata nella vita privata. La sua unica salvezza sono le sue migliori amiche, Daniela e Sabrina, la famiglia che si è scelta, sempre pronte ad alternare consolazione a consigli scomodi. Quando a Capodanno conosce Michele, Cristina sente che finalmente sta per arrivare la svolta. Ma l’universo ha in mente di scaraventarle addosso una bella dose di «Mai una gioia». Ed eccola al bivio: crogiolarsi nella disperazione o tirare fuori la grinta e scegliere di essere felice? Spetterà solo a lei decidere se diventare o meno l’eroina della sua vita.

Recensione

Un lavoro a caccia di tradimenti sui social network, Daniela e Sabrina amiche per la pelle, una madre super invadente , un appartamento nel cuore di Firenze, un cane affezionato: questa è la vita di Cristina Aurori, protagonista dello scoppiettante e divertente libro di Lea Landucci.

Durante una festa di capodanno, Cristina incontra un tipo affascinante ma la storia parte subito in salita: lei abita a Firenze, lui a Milano e poi lei è abituata a non farsi mai grandi aspettative, così non rimane troppo delusa, non riesce a gestire chi manifesta interesse per lei,perché non sa mai se sia il caso di crederci e abbandonarsi o proteggersi dal sicuro fallimento.

Ogni tanto mi piace fare una lettura leggera come questa, ironica ma che nello stesso tempo mi fa riflettere su alcuni aspetti della vita, come le aspettative nei riguardi di ciò che ci accade: sempre meglio mantenere un profilo basso così la delusione sarà meno dolorosa.

Mi è piaciuta anche l’importanza data all’amicizia, quel legame indissolubile che c’è tra persone che si sono scelte e che si sostengono a vicenda nonostante la lontananza e a volte la divergenza di idee.

Anche il rapporto tra la protagonista e la sua famiglia d’origine mi ha attirato parecchio, in particolare quello con la madre, una donna oppressiva e sempre pronta a criticare.

Una bella lettura tutto sommato, con un finale non banale e per niente scontato.

Estratti

“L’amore è del tutto sopravvalutato. E infatti sto da Dio: niente legami, niente doveri, solo piacere, risate, corteggiamenti perenni, sesso e regali fantastici. E se ho voglia spengo il cellulare, mi infilo il pigiama e guardo un film, come stasera! È così che dovresti prendere questa storia con Michele, con leggerezza e disinteresse: osserva e impara!»

«Sarebbe bello, mia somma maestra di vita. Ma io a differenza tua ho due pesantissime zavorre da trascinarmi in giro.»

«Le tette?»

«No, scema. Si chiamano: propensione all’innamoramento istantaneo e improbabili aspettative. Tu ne sei immune.»

«Per fortuna!”

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