
“Bugie su bugie su bugie. Quando cominci a mentire non puoi più smettere, e poi è come essere il capitano di una nave che fa acqua da tutte le parti, sempre a tappare buchi per non affondare.”
Sinossi ufficiale
C’era una volta un regno chiamato Cornucopia. Una minuscola nazione ricca e prospera, famosa per i suoi formaggi, gli ottimi vini, i dolci deliziosi e le salsicce succulente. Sul trono siede un sovrano benevolo, Re Teo il Temerario, le cui giornate trascorrono pigre, tra banchetti sontuosi e battute di caccia, con la fida compagnia dei suoi lord, Scaracchino e Flappone. Tutto è perfetto… O quasi. Secondo la leggenda, infatti, un terribile mostro è in agguato nelle Paludi del Nord. Ogni persona di buonsenso sa che l’Ickabog è solo una leggenda inventata per spaventare i bambini. Ma le leggende sono strane e a volte prendono una vita propria… Quando questo accade, toccherà a due giovani amici, Robi e Margherita, affrontare un’incredibile avventura e svelare una volta per tutte dove si nasconde il vero mostro. Solo così speranza e felicità potranno tornare a Cornucopia. Età di lettura: da 6 anni.
Recensione
Un regno ricco e prospero, un re amato da tutti, un mostro che vive al nord, lontano dalla capitale, oggetto di molte terribili leggende : questi gli ingredienti principali del libro di J K Rowling, scritto tra un libro di Harry Potter e l’altro.
La parola ‘Ickabog’ deriva da ‘Ichabod’, che significa ‘senza gloria’ o ‘la gloria se n’è andata’.
Come tutti i libri per bambini, è una lettura adatta anche ad un pubblico di lettori più adulti, anzi tratta delle tematiche che sicuramente gli adulti comprenderanno e apprezzeranno più dei bambini, come la manipolazione da parte di chi detiene il potere, la corruzione, il coraggio di chi non si arrende di fronte alle prepotenze, l’importanza dell’amicizia.
Bellissima l’idea di far illustrare il libro a dei bambini!!
Tra la caccia al mostro e la popolazione sempre più povera per le tasse imposte dal primo consigliere del re, amicizie che si rompono e poi si ritrovano, la domanda che più preme è: ma L’ickabog esiste veramente?
Non vi resta che leggere il libro!