
Massimo Carlotto, uno degli autori più amati, incisivi e schierati del noir italiano, debutta nel Giallo Mondadori con un nuovo, iconico personaggio, dimostrando per l’ennesima volta il suo talento unico nel raccontare la nostra società e gli scheletri che cerca di nascondere nell’armadio.
Lo chiamano il Francese. Gestisce una “maison” di dodici donne. Ognuna ha un nome d’oltralpe, ognuna recita un personaggio diverso: dalla pin-up d’altri tempi alla manager in carriera, il Francese è in grado di soddisfare le fantasie di commercianti, imprenditori, professionisti. È un giro medio-alto, il suo, le mademoiselle non lavorano in strada, e non tutti se lo possono permettere. Tutto precipita quando una di loro scompare nel nulla: è lui l’ultimo ad averla vista viva, e quindi il primo sulla lista degli indagati. Il commissario Franca Ardizzone non gli dà tregua, lo vuole sbattere in galera a tutti i costi. E la sua maison fa gola alle bande che gestiscono la prostituzione in zona. Per salvarsi, il Francese è costretto a cercare la verità, un gioco pericoloso dove nessuno rispetta le regole.

Dall’erede di Tolkien, una grandiosa trilogia, un grande classico dell’High fantasy contemporaneo nel quale convivono antichi miti – dalla mitologia norrena al ciclo arturiano – e temi di grande respiro: il senso del libero arbitrio, il valore del perdono, il peso del potere.
Cinque studenti canadesi vengono trasportati da un potente mago nel “primo di tutti i mondi”, Fionavar, per lottare contro Rakoth Maugrim il Distruttore, sfuggito alla sua millenaria prigionia.

Un esordio sorprendente, una storia che celebra l’amore nella sua forma più tenace, più appassionata, che non si cura dei generi, sopporta gli abbandoni e resiste al passare degli anni.
Giulia e Cristi si incontrano bambine, negli anni Novanta, durante le estati trascorse in un piccolo paese delle Marche. Giulia, determinata e razionale, subisce il fascino di Cristi, così fragile e così selvaggia, e capisce presto di provare per lei qualcosa di più dell’amicizia. Anche Cristi è attratta da Giulia, però i suoi occhi cercano in continuazione Mattia, un bambino che sembra comprendere la sua natura selvatica più profondamente di quanto l’altra riesca a fare. Dopo una serie di estati scandite dai giochi in riva al fiume e da sofferte gelosie, i tre, arrivati alla soglia dell’adolescenza, si separano. Dieci anni più tardi, Giulia e Cristi si ritrovano a Bologna e il loro amore mai dimenticato esplode. Ma ancora una volta a turbare l’equilibrio ricompare Mattia. Da quel momento le loro vite appassionate si legano per sempre.

«Abbiate cura di impazzire per un abbraccio.»
Un libro intenso, pieno di luce, del piú antico fra i poeti contemporanei italiani.
«Uno dei poeti piú importanti di questo Paese» – Roberto Saviano
«Gli basta una manciata di sillabe, connesse da un gioco sapiente di rime ed assonanze, e un intero destino si staglia nettamente sul bianco della pagina. Come accadeva in certi indimenticabili epigrammi composti in vecchiaia da Giorgio Caproni» – Emanuele Trevi
«Poesia delicata, volatile, breve, ma esatta e lavorata giorno dopo giorno» – Valerio Magrelli
«Leggere Arminio è un’esperienza indimenticabile» – Marco Belpoliti
«Arminio è uno scrittore raro: scrive con tutto il corpo e si accorge di tutto quello che succede ai corpi altrui, di dentro e di fuori» – Domenico Scarpa
Con la sua lingua asciutta e lirica, sacrale e domestica, in cui c’è sempre uno scarto, uno slittamento inatteso, una sottile sensualità, Franco Arminio fotografa il corpo spaventato dalla morte e infiammato dall’amore. Non soltanto l’amore carnale, ma quello che ci conferma di esistere: l’amore per un figlio e quello per un angolo di paese, l’amore per una strada e quello per la madre, l’amore per un amico e per chi ci è ancora sconosciuto, al punto da scavare in noi il languore del desiderio. Nei suoi versi l’incontro erotico, sentimentale, è sempre un viatico verso Dio, raggira la morte e la corteggia, è miracolo ed epifania. Arminio dedica poesie e prose commoventi anche agli amori – vissuti o mancati – di altri scrittori e poeti, da Kafka a Pasolini, da Susan Sontag ad Amelia Rosselli, trovando una voce nuova per indagare il coraggio di essere fragili che ognuno di noi ha sentito innamorandosi, «il mistero di raggiungere | nello stesso tempo il corpo di un altro | e il nostro».

Per la prima volta tradotti dal giapponese due romanzi brevi di Yokomizo Seishi con protagonista Kindaichi Kōsuke, il giovane ironico e trasandato detective privato, icona della cultura popolare nipponica.
Yokomizo Seishi era soprannominato il «John Dickson Carr giapponese». Come il grande giallista di lingua inglese dell’«epoca d’oro», le trame di Yokomizo fanno perno su un enigma «impossibile»; e il mistero è avvolto in dettagli impressionanti, talvolta apparentemente soprannaturali, che sembrano mandare un messaggio nascosto. In un quadro di questo genere, il marchio del detective non può essere la normalità, ma l’eccentricità e il ragionamento acuto. Orchidea nera è il soprannome suggestivo dell’eterea dama velata, che ruba dai banconi della gioielleria del centro commerciale; scoperta da una commessina inesperta, durante il fermo da parte del responsabile di piano, questi cade accoltellato. Poco dopo l’ispettore Todoroki viene a sapere di un patto tra il grande magazzino e la ricca famiglia di Orchidea nera. L’oggetto dell’accordo era di lasciare sfogare senza conseguenze la cleptomania della giovane ereditiera. Ma lei è anche un’assassina? A qualche piano di distanza, nella caffetteria è rinvenuto un altro cadavere, la cui posa un po’ macabra e il cui camuffamento fanno escludere una morte naturale. A questo punto, pressato da ogni lato, il direttore dei grandi magazzini chiede aiuto all’infallibile detective privato Kindaichi, il giovane ironico e trasandato protagonista dei polizieschi del maestro giapponese insieme all’altro personaggio ricorrente, l’ispettore Todoroki.
I due sono in coppia anche nel secondo romanzo breve di questo volume, Fragranze di morte. L’anziana matriarca di una dinastia finanziaria, l’«Impero delle essenze» così detto per la diffusione planetaria che ha sviluppato nel settore dei profumi, invita nella propria residenza di montagna Kindaichi Kōsuke per un incarico investigativo. Nella casa è successa una tragedia. È morto impiccato il nipote, nonché erede della dinastia; accanto a lui una giovane donna strangolata. L’ipotesi del «suicidio d’amore», secondo cui lui avrebbe ucciso lei per poi togliersi la vita, non convince la ricca signora. Varie cose non tornano, e a Kindaichi dà molto da pensare una fragranza di profumo che si solleva dai corpi.
La differenza che colpisce nei classici romanzi gialli di Yokomizo Seishi è che la violenza, le macchinazioni, le astuzie, che pur sfociano in morte, ci risultano vellutate, quasi mediate da modi riguardosi. Conseguenza del fatto che l’agile fluidità delle sue storie ci comunica anche, sullo sfondo, le abitudini quotidiane di una cultura antica, elaboratissima e lontana.

Malizie e Splendori del Principe dei Ladri.
Nato dalla penna di Maurice Leblanc, Arsène Lupin è per tutti l’immortale “ladro gentiluomo”. Incorreggibile come i suoi eredi, Lupin è un uomo elegantissimo e intelligente, abile nelle arti marziali e nei giochi di prestigio, che sa trasformarsi in chiunque voglia e centra sempre il suo obiettivo: che si tratti di rubare un prezioso gioiello o di fuggire da una situazione apparentemente disperata. E tutto senza colpo ferire. In questo volume sono raccolte le più celebri e appassionanti avventure del mito che ha ispirato la serie Netflix.

Nel bosco in fondo a Needless Street non abitano solo animali ma anche senso di colpa, crudeltà e dolore. Smarrircisi è fin troppo facile, perché tutti siamo vittime ma anche carnefici.
«Una lettura mozzafiato che custodisce i suoi strabilianti segreti fino all’ultima pagina» – Stephen King
Questa è la storia di un assassino, di una bambina scomparsa e di una vendetta. Questa è la storia di Ted, che vive con sua figlia Lauren e la gatta Olivia in una casa normale alla fine di una strada normale. Tutte queste cose sono vere. Eppure, alcune sono bugie. Pensi di sapere cosa c’è dentro l’ultima casa in fondo a Needless Street. Pensi di aver già letto questa storia. Ma è qui che ti sbagli.

Tre amici si ritrovano dopo molti anni. Sono tedeschi, ora vivono negli Stati Uniti e in un passato che nessuno di loro vuole fare ricordare hanno suonato di fronte a Hitler, suscitando l’ammirazione della Germania intera. In quei giorni sciagurati di musica, applausi e grandi ambizioni erano un quartetto, ma quando ritrovano Victoria, la suadente violoncellista, lei non sembra nemmeno riconoscerli. In ricordo della giovinezza si preparano ora per un nuovo concerto insieme, l’ultimo, ma a pochi giorni dal debutto la morte violenta di Max Brentano, il carismatico violinista del gruppo, fa tornare a galla una storia di gelosia, odio e rancore. Una storia, a distanza di tempo, ancora ferocemente nazista. Perché il personaggio che dice «io» in questo libro, oltre a suonare il violino nel quartetto Razumovsky, durante il Reich veniva soprannominato «il Torturatore». E dopo la caduta del regime, la sua unica speranza di sopravvivere è stata scomparire nel nulla, dall’altra parte dell’Atlantico. Con un nome fittizio, Rudolf Vogel ha trovato rifugio nelle comunità tedesche del Montana, dove scrive infimi romanzetti di genere, sentendosi braccato e cercando di non destare troppi sospetti. Ben presto, però, la preda scopre di poter tornare a indossare i panni del predatore, e quando incontra i compagni del quartetto sa di dover chiudere una volta per tutte il cerchio della sua ossessione. Il commiato di Paolo Maurensig è una storia drammatica e potente, un romanzo in tre atti che ci interroga sull’impeto della memoria e sulla persistenza della colpa quando la colpa non sbiadisce, mettendoci di fronte all’ostinata e tragica fascinazione di alcuni uomini per il male assoluto.

Tutto ha inizio con una ragazzina che gioca nella neve. Si chiama Sonia, sono le vacanze di Natale del 1996 – quelle della grande nevicata – e lei deve passarle suo malgrado a casa della nonna. Siamo a Lanzo Torinese, un paesino di mezza montagna dove ogni cosa sembra rimasta ferma a cinquant’anni prima. Compresa la casa cigolante e ingombra di mobili in cui vive nonna Ada, schiva, severa vecchia che nella zona ha fama di guaritrice (ma chissà, forse è altro), per la quale Sonia prova un affetto distante. La scuola ha chiuso prima del previsto a causa di quello che tutti chiamano “l’incidente”: la professoressa Cardone, acida insegnante di italiano, si è trincerata nella sua aula e durante una lezione – di fronte a una classe segregata e terrorizzata – ha fatto qualcosa di indicibile. Qualcosa che adesso, mentre Lanzo un po’ alla volta si svuota per via delle feste e dell’incessante vento ghiacciato, sembra riguardare tutti gli abitanti. Toccherà a Sonia, insieme al suo amico Teo, ragazzino di famiglia contadina educato alla voracità, affrontare l’incubo in cui sono precipitati. Complici per forza, Sonia e Teo si avventurano nel biancore accecante della neve col distacco curioso di chi non ha pregiudizi e forse proprio per questo può sperare nella salvezza. Ma che cos’è la salvezza? Andar via, cambiare vita? O restare e tentare di resistere?

Isole Lofoten, Norvegia, 1995. Marcus Morgen ha una pistola in mano. È ora di farla finita. In fondo, che cosa gli è rimasto? Ha perso sua madre troppo presto. Ha perso l’amore della sua vita. Ha perso una gamba e nello stesso incidente ha perso anche il suo amato lavoro di ispettore della polizia criminale di Oslo. Lì, in quell’arcipelago remoto, tra montagne antiche e fiordi artici, Marcus non ha nessun obiettivo, nessuna piccola speranza che lo convinca a vivere un solo giorno in più. Sta per premere il grilletto quando Ailo, collega e amico, irrompe in casa sua: c’è stato un omicidio e le modalità con cui è stato commesso sono tanto inusuali quanto crudeli. La mente brillante di Marcus si rimette in moto. E presto l’intuito gli suggerisce che quella morte non è un caso isolato. Che quella è soltanto la prima vittima. Ma non appena la sua ipotesi trova conferma e nelle isole avvengono nuovi omicidi, comprende di dover dare la caccia non a un semplice assassino seriale, bensì a un autentico enigma vivente. Un latore di morte che sembra emanazione della natura selvaggia. E che giustizia chi la ferisce. Per identificare e fermare quelle mani assassine, Marcus ha bisogno di qualcuno che conosca l’arcipelago alla perfezione: Valentina Santi, ricercatrice italiana esperta di animali marini che si trova sulle Lofoten per studiare le balene. Tuttavia, per porre fine alla scia di sangue, non basta seguire degli indizi. Marcus e Valentina devono fare i conti con il proprio passato e soprattutto con quello di un assassino che è stato anche una vittima, un predestinato del male.

Sono passati molti anni da quando tre guerrieri Teblor hanno portato il caos e lo sterminio a Silver Lake. Ora le tribù del nord non si avventurano più nelle terre del sud. La città si è ripresa e tuttavia l’eredità del passato rimane. In effetti, uno dei tre, Karsa Orlong, è ora venerato come un dio, anche se indifferente. In verità, molte nuove religioni sono emerse nel mondo di Malazan. Numerosi sono gli adoratori di Coltaine, il Signore dalle ali nere, mentre il culto di Iskar Jarak, Guardiano dei Morti, è popolare tra i soldati dell’Impero. Rispondendo alle notizie di un crescente disagio tra le tribù oltre il confine, una legione di fanti Malazan di marina marcia verso Silver Lake. Non sono del tutto sicuri riguardo a ciò che li attende, ma, mentre l’esercito di Malazan si è evoluto e questi non sono più i fanti di marina di un tempo, qualcosa non è cambiato: si occuperanno di qualunque sfida debbano affrontare. O moriranno provandoci…

Quando la giovane studiosa di alchimia Diana Bishop ritrovò nella biblioteca Bodleiana di Oxford un manoscritto rimasto nascosto da secoli, la sua vita cambiò completamente: non solo perché il potere di quel manoscritto le permise di accettare la sua vera natura di strega, ma anche perché grazie a esso conobbe Matthew Clairmont, vampiro, professore di genetica appassionato di Darwin. Da allora, in un viaggio attraverso un mondo popolato di umani ma anche di creature ultraterrene, hanno condiviso un grande amore proibito, e insieme hanno tentato di scoprire i segreti celati nel manoscritto da cui tutto ebbe inizio. Oggi sono tornati: pronti ad affrontare una nuova minaccia, quella dell’estinzione della loro specie. Sempre più incombente, soprattutto ora che alcune pagine del codice Ashmole 782, in cui è contenuto il segreto della loro sopravvivenza, sono scomparse. Tra dimore cariche di segreti, e antiche e misteriose biblioteche, Diana e Matthew continueranno la loro battaglia.

Titita è una bambina curiosa e vivace che, a causa degli impegni diplomatici del padre, si trova a trascorrere i primi anni della sua infanzia sull’isola di Maiorca. È il 1937, in Spagna infuria la guerra civile e di lì a poco scoppierà un conflitto mondiale senza precedenti. Ma in quella bolla colorata e piena di sole che è Maiorca, Titita passa le sue giornate persa in una sua personalissima battaglia, un continuo incontrarsi e scontrarsi con tutto ciò che la circonda, a cominciare da se stessa.
Le esplorazioni nel lussureggiante giardino della villa in cui abita con la famiglia, i giochi e i travestimenti in compagnia del fratello maggiore Carlito, i rimproveri e gli insegnamenti dell’amata balia Dida; e poi i momenti di tenerezza con il padre, i ricevimenti formali organizzati dalla madre, i racconti sognanti della nonna in visita da Napoli: ogni giorno la piccola Titita scopre un pezzetto di mondo, trovando sempre più difficile conciliare, dentro di sé, il senso di libertà che percepisce nella natura con l’incomprensibile severità dell’universo adulto. In questo confronto, tuttavia, la sfida più grande sarà fare i conti con quel microcosmo segreto e sempre cangiante che è la propria individualità: gli impulsi, i capricci, i desideri, gli affetti, le paure che formeranno la sua persona.
Con una prosa ipnotica che mescola finzione a verità, sullo sfondo di un’isola che è prima di tutto luogo dell’anima, Fabrizia Ramondino compie un viaggio meraviglioso nell’interiorità di Titita, ripercorrendo le tappe e le contraddizioni di un’infanzia speciale.

Anna è come i suoi quadri: istinto, energia pura, eleganza e creatività; sempre in giro per il mondo per un vernissage o per piazzare un’opera. Ha una relazione con Marco, che dura da dodici anni, ma è ormai spenta, senza l’entusiasmo e la complicità dell’inizio. Durante un’asta di beneficienza, su uno yatch di lusso a largo delle isole Eolie, Anna incontra Raffaello, talentuoso trombettista jazz dall’aria sexy e stropicciata. Tra loro scoppia una chimica irrefrenabile, ma decidono di concedersi solo una notte: la più bella, in mezzo al buio del mare, per un amore che si rivela indicibile. Poi più niente. Ma quella notte ha portato lo scompiglio nelle loro vite: non riescono a smettere di pensarsi. Si muovono alla ricerca l’una dell’altro in una città vorticante di persone: c’è Sandra, bloccata in una esistenza da cui non sa scappare; Rita, con il suo segreto inconfessabile; Alberto, che grazie a Luca si sta riaprendo all’amore; Marco, consapevole di perdere Anna ogni giorno che passa, e pure incapace di arginare la deriva. Anna e Raffaello si rincorreranno per giorni, senza sapere come trovarsi, giocando col destino e col caos per vivere i sette giorni che cambieranno le loro vite.

Venezia, 1943. Antonia Mazin è la figlia del più rinomato medico della città. Il suo sogno è riuscire, un giorno, a seguire le orme del padre. Ma per gli ebrei italiani la situazione si fa di ora in ora più difficile e pericolosa. I nazisti hanno occupato gran parte del paese, e il rischio di essere imprigionati e deportati è sempre più concreto. Per Antonia, ormai, l’unica speranza di sopravvivere è lasciare la città e i genitori, cambiare nome e rifugiarsi in campagna insieme a un uomo che conosce appena, Niccolò Gerardi. Nico studiava per diventare prete prima che le circostanze lo costringessero a lasciare il seminario, ma un idealista dall’animo puro come lui non può assistere passivamente a ciò che fascisti e nazisti stanno facendo, e per portare Nina al sicuro nella fattoria della sua famiglia accetta di fingere che lei sia la sua sposa. Ma la vita in campagna non è semplice per una ragazza di città come Nina, che sognava di diventare medico come suo padre: i vicini faticano ad accettare quella sconosciuta dolce e istruita, e quel che è peggio la loro diffidenza è condivisa da un ufficiale nazista che nutre sentimenti di vendetta nei confronti di Nico. Per i due giovani, il passo dalla finzione alla realtà è breve, i loro sentimenti diventano a poco a poco più profondi e i due ragazzi si scoprono innamorati. E iniziano a temere che prima o poi qualcosa, o qualcuno, finirà per separarli…

In un giorno di pioggia di primavera Miyu cammina lungo i binari della ferrovia mentre torna da lavoro e si imbatte in un gattino abbandonato dentro uno scatolone. Decide di portarlo a casa, dove lo ribattezza Chobi. Miyu si è appena trasferita, e lasciata col fidanzato, dunque ha la possibilità di ospitare il nuovo arrivato. Inizia in questo modo la vita quotidiana di Miyu e del suo cucciolo, tra la delicata routine e lo scorrere lento del tempo. Chobi cresce, e nei giorni in cui la sua padrona è fuori casa per lavoro comincia a scorrazzare per il vicinato. In una di queste occasioni incontra Mimi, una gattina randagia che di tanto in tanto va a mangiare a casa di un’umana, Reina, che frequenta una scuola d’arte e non sa quale strada intraprendere in futuro. Sembra una ragazza forte, ma quando il tutor del suo apprendistato tenterà di molestarla, si scoprirà fragile come tutti… Inizia cosí un valzer di incontri, amicizie fortissime e amori inaspettati, legami che si creano e rinsaldano grazie alla presenza, silenziosa e potente, dei gatti. Un intenso romanzo sulla solitudine di una generazione e la sua ricerca di un baricentro sentimentale.

Steinar, agricoltore idealista e lavoratore coscienzioso, vive pacificamente in una piccola fattoria nel distretto di Steinahlidar con la moglie e i due figli. Si dice che Krapi, il suo cavallo bianco, sia dotato di poteri magici e per questo è l’oggetto di molte bramosie. Ma invece di venderlo ai potenti della zona, Steinar va a Thingvellir a offrirlo al re di Danimarca Cristiano IX, in visita per celebrare il millesimo anniversario del primo insediamento islandese. Dopo aver accettato l’invito del re a Copenaghen, incontra il vescovo mormone Didrik, che lo convince a partire con lui per unirsi alla comunità mormone del Paradiso Terrestre, nella valle di Salt Lake nello Utah. Ma mentre Steinar si integra nella nuova vita comunitaria oltre oceano, la sfortuna si abbatte sulla sua fattoria: le pietre invadono il suo campo, la casa crolla, la famiglia si sfascia a causa dei soprusi e della povertà. Quando Steinar tornerà in patria per ricostruire la sua vita sarà molto più informato sugli ideali e sugli inganni del mondo e avrà scoperto che la felicità non dipende dal raggiungimento della verità eterna. Pubblicato la prima volta nel 1960, Il paradiso ritrovato è una storia commovente e ironica, composta in egual maniera da elementi favolistici, folklore e umili verità, un romanzo complesso e sorprendente su quanto lontano può spingersi l’uomo nella sua ricerca della felicità.

A bordo della sua moto rossa, Samson O’Brien ritorna dopo dieci anni di lontananza a Bruncliffe, un’accozzaglia di fabbricati bassi cinta su tre lati dalle ripide colline delle Yorkshire Dales. È nei guai, come ogni agente di polizia sospeso dal servizio e in attesa del giudizio. Sa bene anche che a Bruncliffe non festeggeranno di certo il suo arrivo, considerati i suoi trascorsi in paese. Tuttavia, cosa gli resta se non il ritorno a casa, dove reinventarsi magari come investigatore privato? A Bruncliffe anche Delilah Metcalfe non se la passa tanto bene. La Dales Dating Agency, DDA per i clienti desiderosi d’avventura, l’agenzia di appuntamenti on line che ha fondato da esperta informatica, è sull’orlo della bancarotta. Affittare il piano terra della DDA è perciò l’unica soluzione per salvare il salvabile. Quando però scopre che l’affittuario è Samson O’Brien, i cui nefasti trascorsi a Bruncliffe la riguardano profondamente, e quando soprattutto scorge il nome della società destinata a occupare il piano terra, la Dale Detective Agency, Delilah va su tutte le furie. Va bene tutto, ma non un’agenzia con le stesse iniziali della sua! Le cose, tuttavia, prendono una piega inaspettata dopo il presunto suicidio di un cliente della Dales Dating Agency, Richard Hargreaves, travolto da un treno, e dopo il rinvenimento, in fondo a Gordale Scar, del cadavere di un altro cliente della DDA, Martin Foster. A Delilah non resta infatti che mettere da parte il risentimento nei confronti di Samson e chiedere il suo aiuto per dare un volto all’assassino. Sarà l’inizio di una bizzarra e avvincente indagine che, tra folklore, colline verdeggianti e antichi rancori mai sopiti, segna l’esordio di una nuova, straordinaria coppia di detective.

Il giovane monaco Giustino, arrivato a San Martino di Saltara per vegliare le ultime ore del vescovo Negusanti, fa la conoscenza di un altro monaco, Guiduccio da Narni, detto fra’ Quodvultdeus. Alla morte del vescovo, Giustino decide di accompagnare il frate nel suo viaggio di ritorno a Venezia. Ma il loro non sarà un viaggio come tanti.
Quodvultdeus convince il giovane a seguirlo in una ricerca attraverso l’Italia intera, alla caccia di un antico e inestimabile manoscritto: La vera dottrina di Celso, un libro tanto rivoluzionario da essere in grado di cambiare il mondo. Ma i due monaci non sono gli unici sulle tracce del libro: assassini al soldo dei più potenti Stati europei si mettono infatti alle loro calcagna.
Tra imboscate e fughe rocambolesche, Giustino sarà sempre più irretito dal prorompente messaggio contenuto nel manoscritto e dalla misteriosa storia della congrega chiamata “Fratellanza”…

Il mio ragazzo sta per sposarsi. Va bene, tecnicamente è il mio ex. Due mesi fa ha deciso che voleva una pausa. E io, da brava illusa, ero convinta che fosse comunque quello giusto, quello con cui avrei fi nito per trascorrere il resto della mia vita. E invece non solo sposa un’altra, sposa la mia migliore amica. E hanno anche pensato bene di mandarmi un invito per celebrare con loro il lieto evento. Non mi importa quanto possa essere bella la Scozia. Nessuno potrebbe convincermi ad andarci. Nessuno tranne… un bellissimo sconosciuto che mi propone di accompagnarlo, con uno di quei sorrisi che sarebbero in grado di sciogliere tutti i ghiacci dell’Antartide. Se accetto di essere il suo “+1”, in cambio di questo piccolo “favore” è disposto a offrirmi un’opportunità lavorativa che capita una volta sola nella vita. Come diavolo faccio a dire di no?

Vienna, 1938
Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista, Mathias e Johannes, due cugini di origine ebraica e affermati scrittori, sono costretti a lasciare la loro casa e i loro libri. Grazie all’aiuto di un agente letterario e di un poliziotto, riescono a scappare dalle implacabili SS e a cambiare identità, ma non è sufficiente. Johannes viene catturato e imprigionato nel campo di sterminio di Sobibór, dove la sua unica possibilità di sopravvivere è legata a un’inaudita richiesta del comandante nazista. Ogni giorno, però, il rischio di essere giustiziato incombe su di lui, mentre Mathias è ancora a piede libero, pur dilaniato dalla preoccupazione per le sorti del cugino. In tutto questo, il pericolo di essere scoperto a sua volta si fa sempre più concreto… Eppure non ha intenzione di arrendersi senza combattere, e senza provare a salvare la vita di Johannes. Quando tutto sembra perduto, c’è ancora spazio per la speranza?