Recensione. Il maialino di Natale

Sinossi ufficiale

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita… anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…
Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose.
Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.

Recensione

Un bambino affezionato al suo maialino Lino, una vita che cambia, tra separazione dei genitori, una nuova città e una nuova scuola: inizia così l’ultimo libro di J. K. Rowling. Quando Jack perde Lino a causa della sorellastra Holly, cade nella disperazione più totale e durante la notte di Natale viene portato nella terra dei Perduti dal suo nuovo maialino per trovare il suo vecchio giocattolo.

Il perdente è un’apparizione grandiosa : “Due giganteschi fari erano apparsi nel cielo sopra la Landa. I due raggi gemelli spazzavano il terreno, illuminando le molte Cose in fuga che correvano alla rinfusa lontano dal Perdente. I fari erano i suoi occhi e oscillavano sulla Landa innevata ogni volta che lui girava la testa gigantesca. Era così alto che Jack sentiva la sua testa strusciare contro il cielo di legno e i suoi occhi “accecanti setacciavano il terreno in cerca di Cose da mangiare.

Era difficile capire se fosse un uomo enorme o un robot. Non aveva piedi per camminare, ma punte di acciaio, come un ragno a due zampe. Il suo corpo, le braccia e le gambe erano coperti di milioni e milioni di Cose rotte, tanto che scintillava di molle, ingranaggi, maniglie, antenne, bottoni, coperchi e altri pezzi delle Cose che aveva distrutto prima di mangiarsele.

Il Perdente emise un terribile grido che scosse la terra e i massi. Era un grido pieno di rabbia ma anche di angoscia, come se avesse perso qualcosa di caro e che non avrebbe riavuto mai, mai più.

Poi si chinò.

Una mano enorme con dita come travi d’acciaio sibilò sopra la Landa, raccogliendo le Cose in fuga”

Aiutato dal Maialino di Natale, Jack si avventura nella terra dei Perduti alla ricerca del suo Lino, tra la città dei rimpianti, dove sarà mai, la landa degli illacrimati e l’isola dei Diletti, inseguiti dai modulatori e aiutati da un coniglietto tutto sporco, Felicità, Poesia e Speranza. Dopo essere entrati con coraggio nella Terra dei Perduti, nella speranza di ottenere l’impossibile, la notte della vigilia di Natale, la notte dei miracoli e delle cause perse, hanno una possibilità di ritrovare Lino.

È una meravigliosa storia di amicizia, speranza e coraggio, di sacrificio e tenacia, la dimostrazione che se lo vogliamo davvero possiamo fare tutto, complice un pizzico di magia e l’aiuto di Babbo Natale

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