
Da una parte, Penelope, mitologico simbolo di pazienza e fedeltà, dall’altra l’ira, la ribellione a ogni retaggio che incastra il femminile: un titolo che traduce in parole la sfida tra “una pelle troppo stretta cucita addosso” e un bisogno di riemergere più viva, sebbene ferita e sanguinante, da una voragine di buio. Due lembi di quella tela di continuo tessuta e disfatta per essere rifatta di nuovo, di nuovo, di nuovo.
Una poesia che cerca, attraverso la parola, di abolire la necessità della parola, perché questo è il solo modo di coincidere con l’attimo in cui si connota il divenire del mondo.
Donatella Bisutti

Fabio sopravvive in un circolo apatico fatto di nero e contratti a breve termine. Il loop si spezza grazie all’incontro-scontro con Chiara, insegnante precaria da poco arrivata a Calignate. Questa cittadina del nord-ovest lombardo è costretta, come il resto del mondo, in un perenne inverno. Le sole fonti di calore rimaste sono le sacche d’estate, enormi bolle nomadi d’aria tropicale. Sarà una di queste ad accendere in Fabio e Chiara la voglia di riscatto. Ma c’è un ostacolo da superare: la stessa Calignate. Dura, cruda e cattiva come solo la provincia più profonda sa essere.
Distopia ai nostri giorni non è raccontare le conseguenze del disastro ambientale ma non farlo.
Stefano Valenti

A partire da una lunga ricerca di campo nel fertile e dinamico contesto della Provincia Nord in Nuova Caledonia, la monografia invita a cogliere le relazioni, le connessioni, i significati e le emozioni integrate nel nichel, risorsa non meramente economica ma intimamente legata alla storia politica, sociale ed economica di questo arcipelago oceaniano. L’esperienza socio-economica kanak, non si presenta come un’alternativa al capitalismo ma anzi, si pone in una relazione dialettica con esso, negoziando le proprie specificità e ripensandolo a partire dall’intima relazione essere umano-ambiente.