
Un grande albero, elegantemente decorato, svetta nel salotto di Cristina: è Natale, il primo dopo la scomparsa di sua madre e quest’anno la magia delle feste lascia il posto a un vuoto che pare incolmabile… perché il Natale lo fanno le persone.
Anche per Francesco, stimato avvocato e candidato a diventare Premier alle prossime elezioni, questo Natale sarebbe da evitare. Provato da una storia d’amore appena conclusa, è deciso a dedicarsi solo al lavoro e alla carriera, ma il destino ha piani ben diversi per lui e anche per Cristina, la quale, essendo l’editor di punta di un’importante Casa Editrice, si ritrova a lavorare alla stesura della biografia di Francesco, scoprendo l’uomo dietro il politico.
Sono mesi fitti di incontri, di parole, di mani che si sfiorano, occhi che si accendono e cuori che ricominciano a battere, ma anche di paura. Paura di lasciarsi di andare e di fidarsi, una paura che forse solo il Natale può spezzare, avvolgendo tutto con il suo caldo e luminoso abbraccio.

Giulia, trecce nere di capelli sottili, occhi verde-argento nascosti dietro occhiali troppo grandi, pelle trasparente come carta velina, ginocchia appuntite, unghie fragili. Giulia e la bilancia; Giulia e il cibo; Giulia e due dita in gola.
E poi, Giulia e Gufo, o meglio Guglielmo Foresta – per le donne Il Conquistatore –, aria beffarda, capelli color caffelatte e il bisogno di perdonare se stesso dietro il suo fare da sciupafemmine.
Giulia e Guglielmo si scontrano, letteralmente, sotto la pioggia battente di una nottata milanese, lui in sella alla sua fedele moto, lei in bici; quell’impatto segna però l’inizio di una strana amicizia che ha sin da subito il sapore agrodolce dell’amore e racchiude in sé un magico potere salvifico.
Stringimi l’anima racconta con estrema delicatezza i confini di un baratro in cui si può precipitare quando si perde il controllo, e lo fa con tocco lieve arrivando proprio lì, in quel punto del corpo in cui fa più male e in cui si celano i vuoti dell’essere umano.