Recensione. Quando il viaggio

Sinossi ufficiale

Il contesto di questo testo narrativo di Marta Celio è quello psicoterapeutico. Il più infido dei contesti. Due fuori dal mondo, il malato e il terapeuta, riusciranno assieme a sistemare quel mondo in binari, né convergenti né divergenti bensì paralleli rendendoli gestibili? La Celio tenta la scalata di questa insidiosa scommessa adusata ai suoi esperimenti pareidolici.

Recensione

Si passa da una narrazione in prima persona della protagonista ospite di una casa salesiana alla narrazione in terza persona di uno psicoterapeuta che ha in cura Maria e poi Anna, Maria Lucia e altre pazienti.

Un testo non facile da affrontare per la profondità delle tematiche affrontate: il disagio mentale, il suicidio, il rapporto paziente-analista.

È un viaggio nel disagio e nella difficoltà anche dello psicoterapeuta, con le sue fragilità e i suoi dubbi. È un percorso doloroso all’interno del “grumo di errori” che è ogni essere umano, un cammino necessario e dilaniante in uno scambio di punto di vista spiazzante e disturbante, che ci costringe a cambiare prospettiva di fronte alle cose e a metterle in discussione esse e noi stessi.

L’autrice

Marta Celio, nata a S.Maria, in Svizzera, il 28 ottobre 1976, vive a Padova dove ha studiato Filosofia Teoretica. Ha pubblicato la raccolta di versi Le stanze (Il Poligrafo, 2009).
Suoi scritti inediti sono stati esposti alla Biblioteca Queriniana di Brescia, nell’ambito della mostra “Spine”.

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