Nuove uscite di settembre Di Prospero editore

L’America, stampata nel 1650, è il più organico e riuscito tentativo di realizzare una moderna epica di viaggio. Lungo i suoi quaranta canti e le sue oltre quattromila ottave si condensa e prende forma poetica tutta l’esperienza odeporica della prima modernità: i viaggi di Barents in cerca del passaggio a Nordest e quelli di Vasco da Gama verso l’India, le scoperte di Colombo e dei Caboto, le spedizioni portoghesi in Africa fanno da contrappunto all’itinerario sapienziale, spirituale e anti-eroico, di Amerigo Vespucci per il Brasile, la terra promessa dove fondare un nuovo impero della fede. Riagganciandosi ai grandi modelli classici e rinascimentali, da Omero ad Ariosto e Tasso, Bartolomei crea uno tra i più succosi frutti dell’epica volgare, a metà tra la monumentalità dell’antico poema e l’affermazione del nuovo paradigma della conquista tra scienza e fede.

Lo chiamano Varenne perché corre veloce. E corre veloce perché deve essere il primo a tagliare il traguardo. Sempre. Così gli hanno insegnato. Ammirato dai capi, Varenne macina impegni. Invidiato dai colleghi, miete successi. Nessuna sfida lo spaventa. Nessuna. Nemmeno selezionare esuberi e comunicare licenziamenti. Finché un giorno le sue certezze si sgretolano e il suo mondo va in crisi. Assediato dal rimorso, Varenne si rifugia in un piccolo paese in riva al mare. Qui, tra case e persone precocemente invecchiate all’ombra di uno Stabilimento abbandonato, Varenne scorge il baratro che si spalanca al di là della linea del traguardo. Allora smette di correre e impara a camminare.

Futuro remoto.  Un astronauta in missione torna dallo spazio con una notizia folgorante: l’uomo non è solo nel cosmo. Ma il ritorno sulla Terra gli riserva un’amara sorpresa. Qualcosa ha minato la memoria del pianeta. E lui è trattato alla stregua di un alieno. 

2018. Fëdor Dostoevskij si risveglia per scoprire di non essere più nel suo tempo.  Ha appena terminato Memorie del sottosuolo, ed è convinto di vivere un sogno ambientato nel futuro. La realtà però gli rivela un presente assurdo e grottesco.

Giorni nostri, o quasi. In un paese che sta uscendo dalla pandemia il potere affida a un algoritmo la scelta dell’elettore tipo che voti per tutti. Il decreto Asimov apre così la strada alla campagna elettorale più folle della storia, perché la formula indica a sorpresa un soggetto bipolare.

Keats intendeva per negative capability l’arte di saper coltivare le domande e i dubbi senza l’impazienza di correre dietro ai fatti. È con questo spirito che vengono qui raccolti una serie di interventi postati sui social e ispirati all’idea che a fronte degli stimoli sempre nuovi proposti dal web sia possibile reagire avvalendosi dell’aiuto ideale di scrittori, poeti, pensatori. I loro testi vengono “messi alla prova” del web, della sua velocità e imprevedibilità. Il che corrisponde anche ad un modo nuovo, veloce e però serio di fare critica, un modo che sappia rendere quei testi amici, che li sappia far dialogare con un presente mutevolissimo, e con un pubblico vasto e vario.

Nel secondo numero di “Emma” i contributi spaziano dall’approfondimento su attualità e pensiero alla fiction, dalla graphic novel al reportage, andando a riempire spazi tematici dedicati a politica, cultura, lotte sociali, tecnologia, ambiente, contro-storia. Si parla di water grabbing, movimenti contro il nucleare, desaparecidos in Messico, abusi di polizia, carcere, stupro, antimilitarismo, autodeterminazione alimentare, ma anche del centenario degli Arditi del Popolo, di Louise Michel e delle lotte degli aborigeni australiani.

Tra le autrici e autori presenti: Andrea Staid, Christian Elia, Cinzia Settembrini, Eletta Pedrazzini, Jacopo Franchi, Orsetta Bellani, Valeria De Paoli

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