Recensione. Layla

Sinossi ufficiale

In una Napoli vera e contemporanea (lontana dal folclore o dal racconto di Gomorra),
nel normale scorrere delle giornate di cinque ragazzi, tra passioni, desideri e i naturali intoppi del diventare adulti, si insinua una realtà fatta di misteri e accadimenti inspiegabili e spaventosi. Chi è Layla e quali segreti nasconde? E chi si cela dietro il personaggio de la sposa, una sacerdotessa amorevole che ha saputo decifrare i mille indizi che la città conserva (ora in una cappella chiusa del Duomo, ora in un dipinto, ora nelle fattezze di una Madonna col Melograno) o una spietata dispensatrice di morte? E Gabriel, mente brillante e razionale immune anche al più piccolo tentennamento, che già a cinque anni ai cartoni animati preferiva i programmi di Piero e Alberto Angela (e socio del Cicap a dodici), riuscirà a interrompere quanto di drammatico e incomprensibile sembra destinato a succedere?

Recensione

La parola chiave di questo romanzo è mistero e non a caso è ambientato a Napoli, una città estremamente misteriosa, piena di luoghi e di personaggi legati all’esoterismo.

Ci sono due aspetti che vanno evidenziati: la resa molto verosimile e credibilissima della vita dei cinque protagonisti Layla, Sara, Gabriel, Pisto e Bianca, tra cui spicca Layla con i suoi segreti e la sua malinconia di fondo, e l’elemento dell’esoterismo insegnato perfettamente dalla “sposa”, un personaggio estremamente misterioso ed affascinante allo stesso tempo.

Mi è piaciuto molto il contrasto fra i caratteri dei personaggi: Layla è un po’ timida e impacciata, Sara invece è bella e sempre al centro dell’attenzione, Gabriel crede ciecamente nelle spiegazioni scientifiche mentre il suo amico Pisto ha la testa un po’ più fra le nuvole. A volte capita che tra persone così diverse nascano delle belle amicizie perché le due personalità si compensano e si completano.

Ho apprezzato molto la scrittura lineare e semplice che ci mostra una realtà che però non è affatto così semplice come sembra in un primo momento, anzi, man mano che il racconto procede si fa più complessa e articolata e la superstizione e le antiche credenze prendono il sopravvento.

Adoro i libri in cui ci sono particolari o personaggi appena accennati e che lasciano il lettore libero di interpretarli a proprio gusto. Questo è il caso della Sposa che rimane come una figura in filigrana, evanescente e avvolta da un’aura di mistero a tratti inquietante.

Una lettura senza dubbio molto emozionante.

8 pensieri riguardo “Recensione. Layla

  1. Non so se faccia al caso mio ma sembra veramente interessante! Soprattutto la mia curiosità ora vorrebbe saperne di più sulla figura della Sposa… guarda come finisce in tbr eh 😂

    – Irene🐒

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