Recensione. Corpi al sole

Sinossi ufficiale

La vacanza di Poirot è destinata a durare poco. Se “il male si annida dovunque sotto il sole”, al Jolly Roger Hotel assume le forme della splendida Arlena Marshall, che scatena negli uomini gli istinti peggiori e semina la discordia fra le famiglie dell’albergo. E quando viene ritrovata strangolata su una spiaggia deserta, i sospettati sono anche troppi: un marito tradito, una vecchia fiamma gelosa, una figliastra trascurata e una moglie scialba che si è vista mettere da parte. La polizia tentenna, gli indizi sono contraddittori, ma Poirot ha un fiuto infallibile.

Recensione

Una femme fatale che fa girare la testa a molti uomini, un marito geloso, una figliastra insofferente uno spasimante disperato, una moglie scoraggiata : questi sono solo alcuni dei personaggi del libro di Agatha Christie che vede Poirot impegnato in un’indagine molto intrigante, con un omicidio avvenuto sulla spiaggia di un hotel di una piccola isola.

Chi può aver ucciso Arlena Marshall? Il marito geloso, la figliastra che pativa per il confronto con la matrigna così bella ed esuberante, l’amante che si sentiva trascurato, la moglie di quest’ultimo che sentiva di non poter competere con l’ex soubrette?

Arlena è l’eterna Circe. È una donna che ama conquistare gli uomini ma perde interesse quando si rende conto di averli soggiogati anima e corpo.

Il suo personaggio emerge potente dalla descrizione diretta che ne fa la Christie ma anche attraverso le opinioni che gli altri personaggi del libro hanno di lei.

Era il tipo di donna che, a mio avviso, è inutile a sé e agli altri. Non faceva nulla per giustificare la propria esistenza. Non aveva un cervello. Pensava soltanto agli uomini, all’eleganza, alla vanità. Inutile come un parassita. Il suo fisico devasta l’ammirazione degli uomini… E lei viveva per quello… Ecco perché, forse, la sua strana fine non mi ha stupita. Era facile associare una donna simile a tutto quello che ci può essere di sordido: ricatto… Gelosia… Violenza…

Stavolta si può dire che la vittima è la vera protagonista del racconto, un racconto mirabilmente eseguito con uno stile impecccabile, le giuste pause, uno stile chiaro e limpido, la suspense che ci tiene incollati alle pagine, il dubbio di aver scoperto il colpevole subito dissipato dalle intuizioni geniali di Poirot.

Io adoro i libri che lo hanno come protagonista, soprattutto i passaggi in cui riflette su tutti gli indizi che ha raccolto, anche quelli che apparentemente sembrano più insignificanti, perché sono come tessere di un mosaico che devono essere messi al giusto posto per creare l’immagine finale. Il libro scorre via velocemente, pagina dopo pagina si sente crescere la curiosità di arrivare in fretta all’epilogo, l’urgenza di scoprire l’omicida che è sfuggito a tutti tranne al geniale investigatore belga.

Un capolavoro

10 pensieri riguardo “Recensione. Corpi al sole

  1. Quando si parla di Agatha Christie tutti pensano a Poirot, molti pensano anche a miss Marple, ma soltanto i suoi lettori più fedeli conoscono anche il suo personaggio più sottovalutato, Parker Pyne. Agatha Christie non gli ha mai dedicato un romanzo, ma è il protagonista di alcuni dei suoi racconti più belli. Sono riuniti quasi tutti nell’antologia “Parker Pyne indaga”.

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