
Estratto
Il bambino non se ne accorge nemmeno, concentrato com’è a contemplare il solito muro, una parete tappezzata da cima a fondo con vecchie foto, cornici e poster di ogni dimensione. Gianluca vede il piccolo scattare in avanti e cerca di mettere a fuoco. Capita spesso, dentro bar e ristoranti, di trovare immagini di persone famose che hanno varcato la soglia dell’esercizio. Questa volta è diverso, però, e Giorgio sembra averlo capito al volo: quelle che si ritrova davanti sono soltanto immagini di calciatori. Il bambino gioca comeportiere nella squadra Pulcini dei Ferrovieri di Firenze; è un grande appassionato di calcio e il papà lo è quasi quanto lui. Gianluca si accosta al muro senza accorgersi e ripensa allo sbocciare di quella passione, l’estate dell’ottantadue: la pipa di Pertini, il grido folle di Marco Tardelli, Dino Zoff che solleva la Coppa del Mondo. Eccolo lì, Zoff, appiccicato sopra la parete, proprio davanti al naso di Gianluca. […]
Appese al muro ci sono prevalentemente immagini di portieri: in volo, in presa plastica, oppure in posa insieme alla squadra. No, un attimo: non sono tanti portieri, ma uno solo; è sempre la stessa persona.
«È il signor Roberto, vero?», chiede Giorgio, puntando il solito dito. Quello ritratto nelle fotografie più in basso lo è senz’altro:deve avere al massimo cinquant’anni e sfoggia un giaccone da allenamento color amaranto, i capelli sale e pepe, con un capannello di giocatori che gli si stringono intorno. Sì, questo è il signor Roberto, non c’è dubbio. Mentre invece gli altri? Nella raccolta di immagini, quello che si incontra più spesso è un bel giovane dal volto pulito, con uno sguardo magnetico da attore hollywoodiano degli anni Sessanta. Indossa sempre una maglia nera, calzettoni e pantaloncini dello stesso colore.Possibile che sia Roberto anche lui?
«Guarda, babbo! Roberto è il portiere della Juventus»,sentenzia Giorgio, che coi rompicapo è sempre stato più bravo del papà. Gianluca, però, non è ancora convinto.«Eccoci qua», annuncia Roberto, quello in carne e ossa,mentre fa ritorno da dietro il bancone: «Un bel succo di frutta e uncornetto alla crema per il bimbo.»