
Splendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c’è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l’autrice. «Splendi come vita è una lettera d’amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile» (Maria Grazia Calandrone).
Proposto da Franco Buffoni al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«Il romanzo Splendi come vita è un’ideale lunga lettera stilisticamente compatta – pur se composta di pagine di diario, episodi narrati in prima persona, ricordi brucianti, ferite mai rimarginate – scritta dall’autrice cinquantenne, ben nota come poetessa, alla madre adottiva. Splendi come vita è una storia di amore e odio (o disamore, come lo definisce l’autrice) di fronte a comportamenti “materni”, non più comprensibili né concepibili. O forse, meglio, è la storia di una perdita, di una cacciata, di un paradiso perduto: con quanto di biblicamente ineluttabile tali termini connotano e comportano. Perché la bambina adottata ama profondamente la madre. Poi succede qualcosa nella sua crescita e da quel momento la madre non crederà più all’amore della figlia. Trascorrono i mesi e gli anni e la faglia di incomprensione si allarga sino a divenire incolmabile, fino al finale del romanzo – che non sveliamo nella sua essenza – ma che ci riconsegna due donne adulte entrambe bisognose di amore e per questo “amabili”.»

Eva è sempre stata abituata ad agire di slancio, a vivere in velocità, ad accogliere le novità a braccia aperte, a fare affidamento sul proprio istinto: è così che ha trovato l’uomo della sua vita, che insieme hanno deciso di trasferirsi in Brasile e poi di mettere al mondo un figlio. Ma le famiglie non nascono tutte allo stesso modo, Eva adesso lo sa. Sa quanto può essere difficile fare i conti con un corpo che non ne vuole sapere di far nascere spontaneamente una vita, e sa che per realizzare i sogni servono una tenacia incrollabile e un grandissimo gioco di squadra. E soprattutto serve l’amore, indispensabile quando sul tuo cammino incontri un ostacolo dietro l’altro, anche il cancro. Il frutto della passione è un inno alla rinascita, alla gioia, alla vita, scritto con la consapevolezza che, se anche non si ha alcuna scelta sul proprio destino, certamente si può scegliere come affrontarlo.

Dal romanzo, con la storia di culto del Ritratto di Dorian Gray, al teatro, con commedie brillanti come L’importanza di chiamarsi Ernesto, fino alla favola e alla poesia: Oscar Wilde ha lasciato il suo segno – il segno del genio – in ogni genere della letteratura. Questo ricco volume raccoglie i suoi testi più amati, restituendo l’immagine a tutto tondo di un grande artista e un grande uomo.

«In queste pagine unisco», chiarisce De Luca nell’introduzione, «storie estreme di genitori e figli». La narrazione si rinsalda nelle radici della storia tramandata: si inizia da Isacco, naturalmente, dalla mancanza di legittima difesa contro il padre – la legatura di Isacco, in ebraico così ci si riferisce a quello che noi di solito chiamiamo «il sacrificio», perché quel nodo stretto fra lui e Abramo è irreparabile. Nodo che sembra potersi sciogliere solamente diventando a propria volta genitori, «passaggio che fa scordare e slega dallo stato di figlio». Come succederà a Chagall, dopo aver dipinto il ritratto del padre – struggente il racconto dell’opera in queste pagine –, e come invece non potrà fare la figlia del vecchio nazista, nel tentativo estremo di mettersi al riparo dal torto del soldato scegliendo di non procreare. E come non succederà a chi racconta, rimasto figlio – nelle orecchie ancora il suono della camicia lacerata del padre come atto di dolore, rumore «amplificato a squarcio», reazione al suo allontanamento da casa. Tuttavia proprio per ciò egli è il narratore ideale di queste storie: «Ne sono estraneo a metà: senza essere padre, sono rimasto necessariamente figlio. Non ho sperimentato la responsabilità, la protezione, la prova di educare. Non cambio comportamento con un giovane o un anziano. Da figlio li considero alla pari, dei contemporanei. Da lettore e da scrittore lo divento delle storie che ho davanti». In A grandezza naturale Erri De Luca attraversa, «per esempi e dal basso», con il suo sguardo personale, con la sensibilità esperta e soprattutto con la prosa essenziale e stratificata, il rapporto cardinale alle origini dell’umanità e di ogni storia che si voglia raccontare.

Nonostante le profonde diversità, Bella e Kate sono amiche fin da bambine: Bella, introversa e insicura, vive all’ombra di Kate che invece ha imparato a utilizzare il suo fascino per manipolare le situazioni e si nutre dell’ammirazione dell’amica. Quando i genitori di Kate si trasferiscono in un’altra città, Kate tradisce la promessa di rimanere in contatto con Bella e sparisce. Molti anni dopo, si trovano a vivere nello stesso quartiere, entrambe adulte e sposate: Bella è un’artista affermata, Kate invece un’attrice di scarso successo, ma basta un attimo perché Bella ricaschi nella rete magnetica e pericolosa di Kate. Con il passare dei mesi la spirale di ambiguità della loro amicizia diventa sempre più feroce fino a degenerare durante una festa, dove Bella, complice l’amica, perde completamente il controllo. Una sera che segnerà per sempre il destino delle due donne con esiti drammatici. Jessica Fellowes, amata autrice della celebre serie I delitti Mitford, mette abilmente in scena un gioco di specchi in cui le due protagoniste sono a tratti complici, a tratti rivali, vittime e carnefici al tempo stesso. Il risultato è un noir domestico a regola d’arte

«Se vuoi sopravvivere, non cercare di cambiare il mondo, ma te stessa.» È questo l’ultimo consiglio che Giovanna di Castiglia lascerà alla figlia. Nata nel 1479, Giovanna si dimostra ben presto una giovane sensibile e intelligentissima, che sogna di diventare una sovrana tollerante ed equa. Al contrario della madre, Isabella la Cattolica, contro la quale Giovanna si ribella in ogni modo possibile: la accusa di utilizzare la fede come strumento per ottenere ricchezza e potere, le contesta le atrocità commesse nelle colonie, condanna il tribunale dell’Inquisizione e rifiuta il sacramento della confessione. Solo dopo la morte di Isabella, Giovanna si rende conto che la madre non era affatto una nemica, bensì la sua unica alleata. Infatti il marito Filippo – sposato per ragion di Stato, ma non per questo meno amato – e il padre Ferdinando stanno già tramando alle sue spalle, ritorcendo contro di lei la sua nota irruenza e il suo anticonformismo religioso. Sostengono che Giovanna sia pazza e, in breve, la fanno rinchiudere lontana dagli occhi del mondo. A spingerli è il timore di essere di nuovo relegati sullo sfondo da una regina caparbia e volitiva, la cui unica follia è credere in un mondo più giusto. Perché in realtà Giovanna è una donna in anticipo sui tempi, una donna che ha avuto il coraggio di combattere per quello in cui credeva, senza lasciare che le delusioni e i rimpianti le indurissero il cuore. Una donna forte e sorprendentemente moderna, di cui questo romanzo ci offre un ritratto profondo e coinvolgente, restituendole la dignità e l’onore che merita.

Fine anni Sessanta, è la Rivoluzione culturale: milioni di studenti vengono trasferiti dalle città alle campagne per lavorare la terra spalla a spalla con i contadini. L’esperienza li trasforma, mettendoli a contatto con una vita dura e povera, e con una cultura eterodossa e semiprimitiva. Il viaggio di uno di loro, il «giovane istruito» Han Shaogong, si fa fonte inesauribile di riflessioni e suggestioni. I personaggi e le storie che poco per volta si uniscono a formare un unico affresco sono dei piú vari: il nullafacente Ma Ming, un taoista che vive al di fuori della società; il cantante dongiovanni che si scopre, alla sua morte, essere privo degli organi genitali; la «donna-sogno», considerata veggente perché in grado di indovinare i numeri della lotteria; la mucca Padron Hong, ritenuta la reincarnazione di un latifondista; un cane giallo; la pioggia. Il mondo con cui l’autore deve fare i conti è spesso percepito come spiazzante, perché il suo linguaggio si contrappone alla lingua ufficiale. Molti termini hanno significati diversi o addirittura contrari: «sveglio» significa «stupido», «addormentato» è sinonimo di «intelligente» e chiamare qualcuno «scienziato» equivale a dargli dello «scansafatiche». Man mano che le vicende si affastellano, anche lo sguardo dell’autore subisce una metamorfosi: lo straniero, il giovane intellettuale pieno di pregiudizi, finisce per diventare un memorialista nostalgico, determinato a risalire alla fonte dell’essenza culturale del suo popolo per gettare nuova luce sulla tradizione e sull’identità nazionale. Dalla voce di uno dei piú importanti narratori cinesi contemporanei, un romanzo dalla struttura originalissima che è insieme entusiasmante esperimento formale e riflessione poetica sulla lingua; considerazione filosofica sull’impossibilità di creare un linguaggio normalizzato e universale; e infine memoria storica di culture e popoli ormai scomparsi attraverso il loro modo di comunicare.

Agatha è annoiata a morte da una sfilza di casi di livello non superiore a quello della ricerca di gatti smarriti, e soffre di deprimenti fitte di solitudine. Paradossalmente, perciò, è felice di occuparsi di un caso molto truculento che terrorizza i Cotswolds: nel villaggio di Sumpton Harcourt, il pastore locale ha rinvenuto il cadavere di una donna impiccato a un sinistro albero mozzo, e la Scientifica ha stabilito che non si tratta di suicidio. Nel corso dell’indagine la nostra detective si imbatterà in altri assassinii, scoprirà una combriccola di streghe e rischierà più volte la vita, al punto di pensare sul serio di mollare l’agenzia investigativa, magari per dedicare tutto il suo tempo alla meticolosa ricerca del Principe Azzurro.

Un uomo vero sta a fronte alta davanti alla Necessità, e perfino a Dio: tutto questo è, e sempre sarà, Zorba il greco, mani e gambe che diventano ali nella danza leggendaria sulla spiaggia, sullo sfondo di una Creta pietrosa senza tempo.

Samuel Stenberg ha diciotto anni, vive con la madre, non ha un lavoro fisso e per una combinazione di ingenuità e pigrizia rimane coinvolto in un affare di droga andato storto. Con la polizia e i criminali sulle sue tracce, trova rifugio in una cittadina nell’arcipelago di Stoccolma, dove inizia a lavorare come assistente del figlio disabile di una famiglia benestante. Il padre non c’è mai e la madre, Rakel, sembra averlo preso in simpatia, finché Samuel non comincia a notare atteggiamenti inquietanti. Nel frattempo, dalle acque dell’isolotto emerge un cadavere, e a occuparsi del caso vengono chiamati Manfred Olsson e la sua collega Malin. Ma quando la corrente fa affiorare un altro corpo, l’indagine si fa ancora piú torbida e Manfred non ha altra scelta che rivolgersi alla criminologa Hanne Lagerlind-Schön.

Al largo delle coste irlandesi c’è un’isola lontana. Un’isola dove il vento soffia senza sosta. Un’isola dove la legge è dettata dagli uomini e alle donne è concesso solo di essere madri o figlie. Qui, in una notte di tempesta, Oona viene alla luce. Il suo pianto sovrasta il ruggito delle onde e già presagisce sventura. Figlia della rabbia e del dolore, Oona è una ribelle, non le importa nulla della disciplina che la madre le impone, tentando di tarparle le ali. L’unica persona in grado di capirla è Aislinn. Lei è diversa dalle altre donne dell’isola: ha scelto la libertà e per questo è temuta e disprezzata. Grazie a lei, Oona impara a essere sé stessa. A non avere paura di inseguire i propri desideri, anche se sembrano sbagliati. Ma quando si osa troppo e non si rispettano le regole, il rischio è di pagare un prezzo alto. Ben presto, un evento tanto inaspettato quanto violento si abbatte su Oona, che è costretta ad abbandonare l’isola e a prendere il largo, anche se non nel modo in cui aveva immaginato. Da allora sono trascorsi trent’anni. Un tempo lunghissimo in cui Oona ha cercato di non guardarsi indietro e di dimenticare quello che è stato. Ma adesso deve tornare sull’isola dove tutto è iniziato. Perché è lì che sua figlia è fuggita. Ed è solo e soltanto lì che potrà dare voce a ciò che non ha mai confessato prima: una verità capace di regalarle la libertà che cerca da tutta la vita.
Classe 1991, Molly Aitken è stata definita dalla critica una delle voci contemporanee più interessanti, originali e incisive per l’abilità e la precisione con cui tratteggia personaggi, luoghi e situazioni. Ritorno all’isola delle donne è un esordio potente e di indubbia eleganza, che esplora i chiaroscuri della maternità. E illumina il tortuoso sentiero che noi tutti percorriamo per cercare la nostra identità schivando i colpi del destino.

Nel cuore del Giappone, anticamente chiamato Yamato, si intrecciano le vicende di Mitsuba, Zakuro, Tonbo, Tsukushi e Yamabuki: le loro storie, tangenti nel tempo, offrono un inedito spaccato della storia politica, sociale ed economica del paese a partire dagli anni difficili del dopoguerra. La logica del lavoro, il peso della posizione sociale e il ferreo rispetto delle regole condizionano la vita privata e sentimentale di tutti loro: c’è chi lo accetterà in nome della rinascita del paese, chi preferirà prenderne le distanze, a caro prezzo, in una lotta tra l’affermazione della libertà e l’accettazione passiva. Misteriosi segreti – sull’epoca delle deportazioni in Siberia, su sconvenienti scelte sessuali, su dolorosi suicidi – determineranno irrevocabilmente la direzione delle loro vite. Su tutto aleggia l’amore, nella sua complessità: di coppia, sacrificato o portato a compimento, fra genitori e figli, ma su tutto l’amore per una cultura e delle tradizioni che affondano le radici in un passato remoto.

La detective Cassie Maddox è stata trasferita dalla squadra omicidi di Dublino, ma nel cuore della notte riceve una telefonata dal suo vecchio capo Frank Mackey: una giovane donna è stata trovata uccisa, pugnalata al petto, in un cottage diroccato della campagna irlandese. Un caso come tanti, non fosse che la vittima assomiglia in modo sorprendente a Cassie, quasi una sosia, e si chiama, stando ai documenti che le trovano addosso, Lexie Madison: lo stesso nome che Cassie aveva usato come copertura nella sua prima missione, per infiltrarsi in un giro di trafficanti di droga. La detective non può tirarsi indietro, deve sapere la verità, e decide cosí di accettare la proposta di Frank tornando a indossare i panni di Lexie, prendendo il posto della ragazza, senza che venga divulgata la notizia della sua morte, in modo da indagarne le frequentazioni. Scoprirà cosí di avere in comune con lei molto di piú dei tratti somatici e del nome falso…

1468. È quasi sera quando un giovane prete, Christopher Fairfax, giunge in un remoto villaggio della regione di Exmoor in Inghilterra per celebrare il funerale del parroco, padre Thomas Lacy, morto una settimana prima. Tutto in quel luogo gli appare inquietante: la terra desolata è disseminata di manufatti antichi, monete, frammenti di vetro, ossa umane, che il vecchio parroco collezionava di nascosto in modo meticoloso, quasi cercasse delle risposte alla sua esistenza e le prove di una civiltà fatalmente scomparsa. Al piano superiore dell’appartamento di padre Thomas il suo corpo senza vita è adagiato nella bara, coperto di ferite e in parte sfigurato. La versione ufficiale è che sia caduto, ma Christopher sospetta che ci sia dell’altro: nella biblioteca ritrova infatti dei libri “proibiti” che parlano di un mondo lontano che non esiste più. È forse questa ossessione per il passato l’eresia che ha portato il parroco alla morte? Cercando di vincere la reticenza e l’ambiguità degli abitanti di quel luogo isolato, Christopher è determinato a scoprire la verità e nell’arco di soli sei giorni tutto ciò in cui ha sempre creduto, la sua fede e la storia del mondo, sarà messo alla prova fino a essere distrutto.

Quando il detective della Squadra Omicidi di Miami Hoke Moseley riceve l’ordine di farsi crescere la barba, non dà grande importanza alla cosa. Ha già troppi casini a casa, con le due figlie teenager e l’ex collega cubana e il suo neonato, soprattutto da quando uno psicopatico, che aveva messo al fresco una decina di anni prima, ha preso in affitto una villetta di fronte alla sua. Ma il suo capo ha un preciso progetto: assegnargli una missione sotto copertura, a molti chilometri di distanza, senza distintivo né pistola e fuori dalla sua giurisdizione. Deve infiltrarsi in un’organizzazione sospettata di sfruttare e assassinare immigrati clandestini in un ranch nelle Everglades, tra umidità soffocante e branchi di alligatori affamati.

Karl si prepara a entrare in una nuova fase della vita, felice di allontanarsi finalmente dalla scuola e dai suoi colleghi insegnanti. Non sembra affatto preoccupato di restare da solo, dopo due matrimoni finiti male e amici persi negli anni, e decide di dedicarsi con passione allo studio: la nuova routine è tranquilla, scandita dal piacere delle letture storiche, dai pasti di solitaria sussistenza e da brevi passeggiate per la città di Stoccarda. Finché su Facebook si imbatte nel profilo di una donna, Gabi, molto più giovane di lui. I due si incontrano e nasce subito un legame intenso che stupisce il guardingo e incredulo insegnante a riposo. Gabi, che lavora presso un non specificato importante ministero e spesso si assenta senza lasciare traccia di sé, diventa l’epicentro della sua vita. A Karl fa sponda il ritrovato amico Carlo, un medico italiano, schietto e vitale. L’una e l’altro mettono a soqquadro la sua esistenza, ma, per ragioni diverse che tuttavia sembrano incrociarsi, si dispongono progressivamente all’evanescenza, come se il mistero dell’esistenza che li ha messi in scena li riassorbisse nel silenzio.

“Io e mio nonno abbiamo un legame speciale: giochiamo allo stesso gioco da quando avevo dieci anni. Si chiama «Dove stanno andando». Ci sediamo su una panchina, fissiamo gli sconosciuti che passano e proviamo a immaginare cosa fanno nelle loro vite, dove stanno andando, da dove arrivano, a cosa pensano… A volte giochiamo anche con gli oggetti. Inventiamo storie assurde o comiche basandoci su sensazioni, sull’idea che anche le cose abbiano una vita. Penso che inventare storie con mio nonno mi ha cambiato la vita, ha cambiato il mio modo di essere, il mio modo di amare. Pesciolini rossi, autobus, poltrone di cinema animate mi hanno trasformato nell’uomo che sono.
«Sai le nostre storie?» gli dico, mentre lui butta fuori il fumo della sigaretta.
«Adesso le metto su Instagram.»
«E sei bravo?» mi domanda. «Sono belle?»
«Le leggono in tanti» rispondo.
«E a me? A me che non le leggo, neanche una ne racconti?»
Accetto immediatamente. Mi appoggio al muro della chiesa, chiudo gli occhi e quando li riapro, ho dieci anni e sono di nuovo sulla panchina con lui. Parto subito con la mia preferita…”

Che ne è stato di Olive Kitteridge? Da quando l’abbiamo persa di vista, l’irresistibile eroina di Crosby nel Maine non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, e da lí ha continuato a guardare il mondo con la stessa burbera empatia. Elizabeth Strout riprende il filo da dove l’aveva lasciato e ci narra il successivo decennio, l’estrema maturità di Olive, dunque. Ma in questa sua vecchiaia c’è un’esistenza intera. Sono passati gli anni, ma la vita non ha ancora finito con lei, né lei con la vita. C’è posto per un nuovo amore, amicizie profonde e implacabili verità. Perché in un mondo dove tutto cambia, Olive è ancora lei.

È l’estate del 1899, e l’Italia è più unita sulle mappe che nel cuore dei suoi abitanti. Il giovane vicebrigadiere Ghibaudo viene trasferito nell’entroterra sardo con un gruppo di carabinieri provenienti da tutto il Regno per fondare un avamposto nella lotta al brigantaggio. Il mondo che lo attende è profondamente diverso dalla Torino in cui è cresciuto: i crimini sono tanti, ma poche le denunce, a dimostrazione che lì i torti vengono raddrizzati non dalla legge ma dai coltelli. È dunque una sorpresa quando la popolana Lianora si rivolge ai carabinieri per un caso di furto. Nelle stalle della donna, però, il vicebrigadiere scopre qualcosa che cambia totalmente il volto dell’indagine: il cadavere di un collega dell’Arma. I sospetti ricadono su Anania, bracciante di Lianora, ma alcuni indizi spingono Ghibaudo a sospettare che la verità sia più complicata – e scura – di così. E mentre il carabiniere cerca di fare i conti con i sentimenti inconfessabili che si accorge di provare, un assassino prende di mira i poeti al volo, rimatori di strada che girano di paese in paese denunciando i torti subiti dalla loro gente.

Non c’è tregua per Sam e Mason anche adesso che sono finalmente insieme. Nemici e guai inaspettati mettono a dura prova la loro relazione. Ma il loro amore è più forte di ogni difficoltà. «Lui era mio e di nessun’altra. Non eravamo perfetti, ma avremmo fatto tutto il necessario per proteggerci. Non conoscevo altre coppie che potessero dire una cosa del genere.» Sin dal giorno in cui si sono scambiati il primo sguardo, Sam e Mason sapevano che sarebbero diventati una coppia. E che sarebbero sempre stati pronti a lottare per impedire a chiunque di separarli. A lungo hanno combattuto contro l’invidia degli amici, la disapprovazione della famiglia, dubbi e incertezze che hanno fatto vacillare la fiducia nel loro rapporto. Ora che Sam è stata ammessa alla Cain University, possono lasciarsi alle spalle il difficile anno di lontananza appena trascorso e coronare il sogno di stare insieme come due ragazzi normali. Senza complicazioni. Almeno è quello che entrambi sperano. Anche se sono perfettamente consapevoli di avere un conto in sospeso con Sebastian Park, il potente capo di una confraternita che, tempo prima, hanno osato sfidare per evitare che Mason finisse nei guai. Sam è sicura che Sebastian cercherà di vendicarsi con ogni mezzo. E lo farà colpendo, prima di tutto, le persone a cui Mason tiene di più al mondo e che ha paura di perdere: suo fratello Logan e lei stessa. Questa volta, però, Sam non ha nessuna intenzione di stare a guardare. Per lei è giunto il momento di farsi valere. Di dimostrare di che cosa è capace per proteggere l’unica persona che finora l’ha amata incondizionatamente. Questo significa che non dovrà mai distrarsi, perché Sebastian aspetta solo un suo passo falso, un unico istante di resa e vulnerabilità, per fargliela pagare. Tijan si è fatta strada nel panorama letterario internazionale firmando la serie fenomeno Finalmente noi, che in tutto il mondo ha conquistato, e continua a conquistare, migliaia di lettori affezionati a Sam e Mason e alla loro relazione tormentata. Un amore intenso, a volte persino doloroso, ma capace di sopravvivere alle difficili prove che il destino ci costringe spesso ad affrontare.

Manca una manciata di giorni al diploma e Claudine non vede l’ora di trasferirsi a New York per andare al college e diventare una grande scrittrice. Adesso però pensa solo a come godersi l’ultima estate con le amiche. Il viaggio della maturità, le follie, i vestiti appariscenti, i ragazzi, la prima volta, il sesso… Ma vivere intensamente i diciotto anni non è semplice, se i tuoi genitori decidono di divorziare e tu sei costretta a trasferirti in un altro Stato. Su un’isola abitata solo da cavalli e trentuno persone. Letteralmente. Il mondo di Claudine crolla come il più instabile dei castelli di foglie. Non ha più radici, e i legami più importanti della sua vita sono spezzati. Ha capito che niente dura o vale la pena di essere amato. Non aveva calcolato che tra quei trentuno isolani, potesse incontrare qualcuno come Jeremiah, armato di spray anti zanzare e pungente sarcasmo. Ma i rapporti sono imprevedibili, Claudine lo sa: non puoi affidarti all’altro per respirare, perché all’improvviso potrebbe lasciarti. Forse però l’estate della maturità è anche questo: rischiare, ed essere pronti a ricominciare.

Un’analisi illuminante delle potenti forze globali che porteranno miliardi di persone a migrare nel corso dei prossimi trent’anni, inaugurando un’era di cambiamenti radicali.
Da quando gli esseri umani hanno cominciato a colonizzare i continenti, 60.000 anni fa, la mobilità è sempre stata una caratteristica della civiltà umana, nella costante ricerca di risorse e stabilità. La Storia è ricca di eventi globali sismici: pandemie e pestilenze, guerre e genocidi. Ogni volta, dopo una grande catastrofe, il nostro istinto ci spinge a muoverci in cerca di sicurezza fisica. La mappa dell’umanità non è stabile, né ora né mai. Di fronte a un clima sempre più imprevedibile, all’arrivo di nuove pandemie e a un’economia altalenante, quali saranno le aree da cui le persone fuggiranno e verso quali aree migreranno? Quali paesi le accetteranno e quali no? Quale sarà la mappa futura della geografia umana che tracceranno i miliardi di persone in vita oggi e i miliardi in arrivo?
In questo libro autorevole e chiarificatore, il consulente di strategia globale Parag Khanna risponde a queste e ad altre domande sulla civiltà del futuro. Mostrando come le prime due rivoluzioni dell’umanità – quella agricola e quella industriale – ci abbiano condotto sulla soglia della terza rivoluzione: quella della mobilità e della sostenibilità. La sfida che abbiamo di fronte è quella di spostare le persone nei luoghi in cui si trovano le risorse e le tecnologie nei luoghi in cui le persone ne hanno bisogno. Alla radice di questa accelerazione della mobilità vi sono cinque fattori in particolare: gli squilibri demografici; la dislocazione economica; gli sconvolgimenti tecnologici; le crisi politiche e il cambiamento climatico.
Il movimento del mondo è un’analisi affascinante sul futuro delle migrazioni: un testo che mette in luce tendenze profonde che plasmeranno l’economia e la società di domani, ma che soprattutto ci permette di identificare la nostra posizione sulla mappa in continua evoluzione dell’umanità.

Non si può dire che Shirleen abbia avuto una vita tranquilla: è sopravvissuta a ogni genere di rapimento ed esplosione. E, nel frattempo, è stata testimone di tutte le storie d’amore che si sono succedute negli anni tra i suoi amici. Possibile che sia rimasta l’unica di cui Cupido si è irrimediabilmente dimenticato?
In realtà, molto tempo fa, Shirleen ha fatto una scelta. Ha deciso di accontentarsi, senza concedersi il lusso di desiderare altro. Perché, a inseguire sogni impossibili, si finisce sempre con il ferirsi. Tutto quello che le interessa sono i suoi amici. E i ragazzi che sta crescendo, che ama come se fossero suoi.
C’è solo un problema: Moses Richardson. È piombato nella sua vita, letteralmente e deliberatamente. E ha dei progetti per Shirleen: vuole conquistarla. Vuole convincerla a vedersi come la vede lui: interessante, divertente, leale, intelligente. Bellissima. Ma lo aspetta una sfida non da poco.

Dopo la fuga in Europa, la vita di Jodie sembra essersi rimessa sui binari giusti. Ha nuovi amici, un bel lavoro, un nuovo affetto. L’unica zona oscura della sua esistenza è quel passato che ha volontariamente escluso dalla sua vita e che tiene nascosto a chiunque. David, invece, a soli ventotto anni è a capo di una multinazionale di successo e, insieme a Charlotte, forma una coppia potentissima e invidiata da tutti. Dietro alla sua immagine affascinante e patinata, però, si nasconde un baratro fatto di rabbia e comportamenti al limite che rischiano di distruggerlo una volta per tutte. Proprio quando sembra non esserci più speranza, quel passato terribile che li ha divisi torna a farsi vivo inaspettatamente e con una violenza inaudita, obbligando i due antichi amanti a un ultimo, sconvolgente confronto. Ora lui è disposto a qualunque cosa pur di riportarla a sé, ma un cuore profondamente ferito può davvero tornare ad amare?

Quando Kat Jenkins viene svegliata nel cuore della notte da un agente di polizia, il suo peggior incubo diventa realtà: suo figlio Ethan, di soli otto anni, è scomparso nel nulla durante una gita scolastica dopo uno strano incendio. Sconvolta per l’accaduto, Kat si precipita sul luogo, ma è tardi: le autorità sono già di ritorno dopo che le ricerche si sono rivelate vane. Le tracce di Ethan, infatti, si perdono nella foresta alle pendici delle montagne. Stef Huntington è una donna influente nella comunità e la sua posizione, i suoi soldi e la popolarità di suo marito, sindaco di Atlanta, l’hanno resa un punto di riferimento per tutte le mamme della scuola. Conosce Kat solo di sfuggita, ma ha sentito voci sul suo conto che si riferivano a un passato traumatico. Stef e Kat vengono da due mondi completamente opposti, eppure le loro strade stanno per incontrarsi. E la loro disperata ricerca della verità potrebbe presto trasformarsi in una corsa contro il tempo destinata a sconvolgere per sempre le loro esistenze.

«Il miglior libro dell’anno.» Publishers Weekly
Per Suzette Jensen la nascita di Hanna è stata una benedizione. Le sue condizioni di salute sembravano escludere la possibilità di una gravidanza, ma alla fine lei e suo marito Alex hanno ottenuto la famiglia che avevano sempre desiderato. Hanna, però, a sette anni non ha ancora pronunciato neppure una parola. È riuscita a farsi espellere da tutte le scuole in cui l’hanno mandata, costringendo Suzette a seguirla a casa. Hanna è una bambina difficile. Capricciosa, aggressiva, diventa ogni giorno più ostile. L’unico momento in cui sembra calmarsi è quando suo padre è presente. Agli occhi di Alex, Hanna è il ritratto della brava bambina, un angioletto innocente che ha bisogno di affetto per sbloccarsi. Eppure Suzette sa che c’è molto di più. Sente che sua figlia non la ama, e sospetta che covi un odio viscerale nei suoi confronti. Un odio che peggiora fino a diventare una vera e propria minaccia…

Gina Royal ha una vita assolutamente normale: è una timida e riservata casalinga del Midwest con un matrimonio felice e due bambini. Ma quando un incidente in macchina rivela la doppia vita di suo marito, tutto cambia. Mel, l’adorabile Mel, è un serial killer. Ha torturato e ucciso varie donne nel garage di casa. Sconvolta, Gina è costretta a crearsi una nuova identità dopo l’altra: anche se è stata scagionata dalle accuse di complicità, l’opinione pubblica la considera ancora un’assassina. Ed è così che si trasferisce nella località remota di Stillhouse Lake, con il nuovo nome di Gwen Proctor. Nonostante sia ancora bersaglio degli attacchi spietati degli stalker su internet, spera di aver trovato finalmente un posto in cui i suoi figli possano crescere sereni. Ma si sbaglia di grosso. Un corpo rinvenuto nel lago e alcune inquietanti lettere riportano a galla l’incubo da cui tentava di mettersi in salvo. Gwen dovrà cercare di proteggere coloro che ama da un pericolo strisciante e nascosto. E anche questa volta dovrà difendersi da sola.

In fuga da Londra con il cuore infranto, Chloe Marston è arrivata a New York sperando in un nuovo inizio. Così ha cominciato a lavorare in un’agenzia di concierge di lusso, mettendocela tutta per dare il meglio di sé. Rendere perfetta la vita degli altri è il suo unico scopo, nonostante la sua vada a rotoli. Tutto cambia quando la sua collega è vittima di un brutto incidente e Chloe si ritrova a doverla sostituire, occupandosi dei più importanti clienti dell’agenzia. Si tratta di uomini ricchi e molto esigenti: tra loro c’è il carismatico Joe Lincoln, che le chiede di trovargli una casa isolata nelle isole greche, circondata da ettari di terreno. Chloe sta per inviare qualcuno a fare un sopralluogo, ma quando Tom, il suo ex che le ha spezzato il cuore, si presenta inaspettatamente a Manhattan, lei decide di agire d’impulso per darsi la possibilità di ricominciare daccapo: sarà lei stessa ad accompagnare Joe in Grecia, sfruttando l’occasione per schiarirsi le idee e capire che cosa desidera davvero. Vale la pena dare una seconda possibilità a Tom? E chi è davvero Joe, verso il quale prova un’irrefrenabile attrazione? Il dissidio di Chloe è complicato dalla misteriosa scomparsa della moglie di un suo cliente e da alcune tragiche scoperte. Chloe prova a tirare le fila per capire di chi può fidarsi, ma riuscirà a scoprirlo in tempo?
Sono ancora indecisa se regalarmi questo ultimo Drago della Oscarvault 😂
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Un sacco di titoli interessanti!
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Respiro solo se tu sembra davvero interessante
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i Drago della oscar vault non deludono mai, splendido!
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Il drago di Wilde sarà mio un giorno! 😍
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