
Dopo Il caso Maurizius, pietra miliare della letteratura tedesca che ha suscitato l’ammirazione di Thomas Mann e Henry Miller, la trilogia di Jakob Wassermann prosegue con Etzel Andergast, che torna nelle librerie italiane in una nuova traduzione.
Nella Repubblica di Weimar, prostrata dai debiti di guerra e sconvolta dalla marea montante dell’odio nazionalsocialista, un ragazzo sbandato, intelligente e pronto a tutto incontra un medico la cui solitaria ricerca – che nella malattia del corpo vede una volontà di declino dell’anima – l’ha reso per alcuni un luminare, per altri un ciarlatano. Il giovane e confuso Etzel, che a causa di un tragico passato familiare cerca disperatamente una figura paterna, elegge il professor Joseph Kerkhoven a suo maestro: gli confida le proprie inquietudini, gli racconta la sua storia, gli chiede consiglio e lo affascina fino a diventare suo assistente. Kerkhoven in parte è attratto da quel ragazzo straordinario, in parte spera di poter restituire il dono ricevuto anni addietro da un nobile e lungimirante malato: la fiducia in se stesso, la capacità di fermarsi a guardare, la volontà di non farsi travolgere dagli avvenimenti. In una Berlino buia, smaniosa, teatro di scontri di piazza e vendette, Etzel e Kerkhoven si studiano reciprocamente, si cercano, si scontrano; quello intorno a loro è un universo di agitatori e aspiranti rivoluzionari, filantropi e derelitti. Presto il professore presenterà il ragazzo a sua moglie e lo inviterà a trasferirsi nella loro abitazione. Ma in una società spiritualmente malata, pronta a farsi sedurre dalla mistica di un Demagogo, l’incontro tra la generazione dei padri e quella dei figli avrà un esito tragico e imprevedibile.

In questo romanzo Antonio Manzini mette al centro di una vicenda amara e appassionante una donna, Nora, che sta tornando a casa con un treno interregionale. Seduto su una poltrona, non distante da lei, c’è l’assassino di suo figlio. L’uomo dovrebbe essere in prigione a scontare il delitto, invece è lì, stravaccato sul sedile. Dal giorno della morte di Corrado, Nora non si è mai data pace. Ora deve portare l’orribile notizia a Pasquale, il marito, col quale a malapena si parla da cinque anni. La vita di entrambi è finita da quando il figlio è stato assassinato da un balordo durante una rapina. Comincia così un calvario doloroso e violento, un abisso nel quale Nora precipita bevendo fino all’ultima goccia tutto il veleno che la vita le ha servito. Non può perdonare e accettare il figlio sotto una lapide e l’omicida in giro a ricostruirsi un’esistenza. Di chi è la colpa? Dove inizia la pietas e dove finisce la giustizia? E chi ha davvero il diritto di rifarsi una vita, quelli come Nora e Pasquale, che non riescono a smettere di soffrire, o chi ha sbagliato, ha ucciso un innocente e poi ha pagato la sua pena con la società? Forse non esiste un prezzo equo, un castigo sufficiente, per aver cancellato un’esistenza dal mondo. Dieci o venti anni di galera, sicuramente il prezzo per Nora e suo marito non è calcolabile; la giustizia fa il suo corso, vittime e carnefici si adeguano, ma non sempre. Almeno Nora tutto questo non l’accetta. Per lei quel giorno di viaggio in treno sarà «il primo giorno di quiete».

Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immalinconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Ma quando i ricordi approdano all’anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia, proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico. Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà.

È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un’odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.

Cornovaglia, 1812. Il nuovo anno si apre con un duplice scenario, di guerra e d’idillio: sul continente ancora infuria il conflitto contro Napoleone, mentre Ross e Demelza, che finalmente hanno ritrovato la serenità, attendono a Nampara la nascita del loro quinto erede. Ma sono ormai le nuove generazioni a occupare la ribalta, soprattutto i due figli di Ross: Clowance e Jeremy. Lei è sempre più attratta dal tenebroso e ambiguo forestiero Stephen Carrington, anche se il loro fidanzamento naviga su acque agitate, forse diretto verso una tempesta. Il fratello, invece, cerca di conquistare il cuore di Cuby Trevanion, la quale però, più che all’amore, appare interessata a sposare un uomo ricco. Ferito nei sentimenti, Jeremy rischia di lasciarsi andare e farsi trascinare da Stephen in un’impresa losca e avventata, che potrebbe costargli cara. Questi giovani cuori, che cominciano appena ad affacciarsi sul teatro delle passioni, con i loro sogni e le loro ambizioni, imprimono una rinnovata energia al racconto. In questo nono episodio, l’inconfondibile penna di Winston Graham, tracciando gli infiniti fili che uniscono una generazione all’altra, eleva la saga di Poldark a una più mirabile dimensione epica.

«Come se non bastasse, all’inizio di febbraio era morto re Giorgio VI». Questo motivo di tristezza s’era aggiunto, per la dodicenne Flavia e le spigolose sorelle, a un lutto molto più grave: la scomparsa del loro padre, il vecchio, nobile colonnello de Luce, eccentrico proprietario di Buckshaw, la tenuta con vetusto maniero nel villaggio agreste di Bishop’s Lacey. Per distoglierle dalla depressione, il fedele Dogger, ex attendente del padre e servitore al castello, propone alle ragazze un viaggio in barca, lungo il fiume. Le conduce in un luogo di tipica bellezza britannica – la chiesa, i salici, l’ansa verde del fiume placido –, che unisce al pittoresco il fascino del brivido: perché lì, due anni prima il vicario aveva avvelenato tre sue parrocchiane, finendo impiccato. Oziando sull’acqua Flavia scopre con raccapriccio un cadavere. È un giovane bellissimo, vestito in modo suggestivo, un promettente attore – si viene a sapere – di nome Orlando. La ragazzina, grazie alla sua perizia di chimica, scopre particolari che stuzzicano la fame di delitto radicata in lei. Inizia a indagare, perché la polizia indolente dà per certo che si tratti di un incidente. La aiuta Dogger, il quale è venuto lì non proprio per caso. Eventi e misteri antichi e nuovi che sembravano sparsi cominciano a riallacciarsi. I delitti del suo villaggio Flavia de Luce li racconta in prima persona. Li immerge nei luoghi a cui è legata: la gente stramba che vi abita, la miniera di storie su sentieri, cottage, giardini curati che dipinge in vividi acquerelli macchiati di morte. Ha un’ironia che non risparmia nessuno, un umorismo svolazzante e una risposta orgogliosa che sembra pronta al duello. La sfrontatezza da adolescente e l’acutezza da scienziata modello Sherlock la portano a vedere laddove nessuno guarda.

J.R.R.Tolkien era un uomo dai mille talenti: esperto linguista, filologo, studioso di letteratura e folclore, ovviamente grande scrittore e creatore di mondi. Ma era anche un abilissimo pittore e disegnatore. Lo testimoniano i ricchi materiali, in gran parte inediti, raccolti in questo volume: lettere, appunti, ma soprattutto illustrazioni, mappe, schizzi di luoghi e personaggi, che mostrano come abbia preso forma nell’immaginazione dello scrittore la Terra di Mezzo che ha affascinato e affascina i sempre più numerosi appassionati di fantasy.

Una conchiglia e un sasso, ricordi di famiglia che fanno riemergere dal passato due grandi storie d’amore e di vita: quella burrascosa e irrequieta del bisnonno, uomo dalle mille risorse e mille debolezze, che sposa una diciassettenne cui resterà sempre legato malgrado l’irrefrenabile tendenza alla fuga, e quella tenera e triste del padre, apprendista muratore che, venuto a Reykjavík dai fiordi dell’Est, trova l’amore della vita in una ragazza ribelle e sognatrice, destinata a morire troppo presto lasciandolo con un bambino di sette anni. Quel bambino, oggi quarantenne, ripercorre con l’ingenuità dell’infanzia il dolore di quei momenti, le lunghe giornate di solitudine con i suoi inseparabili soldatini, la comparsa improvvisa e sconvolgente di una donna dal ruolo inquietante di matrigna. Ma riaffiorano anche i momenti quotidiani della vita del quartiere, il panettiere Böðvar dagli occhi tristi, le partite a pallone, l’amicizia con Pétur dalle mani delicate, le angherie del bullo Frikki. Ricreando attraverso la scrittura i meccanismi della memoria, dove il tempo si dilata e si contrae sovrapponendo immagini, pensieri, sentimenti e luoghi, Jón Kalman Stefánsson intreccia i destini di quattro generazioni di donne e uomini, vite effimere come le nuvole nei cieli d’Islanda, la cui incessante ricerca di un senso – nella vita, nel bisogno di radici, nell’inesorabilità della morte e del desiderio – è assoluta ed eterna, come lo sono una conchiglia e un sasso: «Un giorno, prima o poi, li riporterò tutti e due sulla Snæfellsnes e li lascerò al loro posto: il sasso sulla collina, la conchiglia in mare. Grazie per avermeli dati in prestito, dirò.»

Il trentenne Mitsuo Kawano si divide tra la famiglia e il lavoro in una rivista culturale, e per colmare l’inesistente vita sessuale con Atsuko, la madre dei suoi figli, frequenta locali erotici. Un giorno incontra per caso Goro Kida, un ex compagno di classe, diventato presidente di un’importante compagnia ereditata dalla famiglia, che lo invita a trascorrere una serata in un club lussuoso. Lì lavora come entraîneuse la bella e misteriosa Mitsuko, una loro ex amica di scuola, il primo amore segreto di Mitsuo, la ragazza che nel diario giovanile lui chiamava azami, come il fiore del cardo. I ricordi riaffiorano e ben presto tra i due nasce una relazione in cui Mitsuo riscopre una passionalità inattesa e totalizzante. Tuttavia l’apparente equilibrio tra la vita quotidiana e gli incontri furtivi è destinato a incrinarsi per mano dell’intrigante Goro Kida. Repentini cambiamenti di vita e l’infittirsi del mistero attorno a Mitsuko culminano in un malinconico finale ricco di suspense. Coincidenze e simbologie impreziosiscono la sempre evocativa scrittura dell’autrice, dalla radice dei nomi Mitsuo e Mitsuko, che racchiude l’idea dell’appagamento, benché nessuno dei due sia soddisfatto della propria vita, al fiore del cardo, che accompagna tutto il romanzo.

La scienza investigativa a volte non basta. Anche al più esperto dei detective è capitato quel caso in cui ogni certezza si sgretola, le ipotesi si dissolvono. Per fortuna, però, ci sono uomini come il cacciatore di ricompense Colter Shaw, che arriva quando gli eventi stanno per precipitare, in missioni che parrebbero disperate, se non impossibili, e risolve. Lui non segue le regole, ma ha un prezioso decalogo ereditato dal padre che comprende la valutazione delle probabilità, i calcoli basati sulle percentuali e un largo uso delle tecniche di sopravvivenza. Questa volta lo vediamo in azione a Chicago, sulle tracce di una pittrice svanita nel nulla dopo un weekend lontano dal marito, e poi in Kansas, al fianco della polizia, a contrattare con un folle per la vita di un ostaggio. Due sfide insospettabilmente complesse per la mente inquieta di Colter, che dovrà ricorrere a tutte le sue risorse per setacciare il terreno d’indagine alla ricerca di una conclusione. Tra frammenti di verità imperfette, dove nulla è come appare.

Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia (è un tipo malinconico). Ma Deja ha un piano: e se, invece che deprimersi, e invece della solita zuppa di fagioli alla Casetta del Mais e Fagioli, facessero il botto? Potrebbero visitare tutti gli stand della fiera. Assaggiare tutto. E forse Josiah potrebbe perfino parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni…

Fin da quando era piccola, Amanda crede di poter conoscere in anticipo il giorno in cui finirà ogni gioia che la riguardi: tutte le volte che una situazione la rende felice, le cifre arrivano in serie e puntuali a indicarne la data di scadenza. Cosí, per timore, lei gioca in difesa, sottraendosi a ogni possibilità di realizzazione e impedendosi di sognare. Non ha un fidanzato, abita in casa con la madre e non ha molti amici, a parte una soubrette tanto cinica quanto avvenente e una vicina che è anche la sua psicoterapeuta. Il giorno in cui perde l’ennesimo lavoro, Amanda accetta di occuparsi di un bambino di sette anni, sebbene i bambini non le piacciano, anzi, proprio per questo: se svolge un lavoro che non la soddisfa, allora quel lavoro non potrà perderlo mai. Samuele però le somiglia: è un po’ disadattato, orfano di madre e bisognoso d’amore. Grazie al rapporto con lui e con suo padre, Davide, Amanda tenta di affrontare i nodi della propria esistenza, finché i numeri non la sfidano con una nuova data di scadenza. È il momento di scegliere se rinunciare ancora alla vita oppure, per la prima volta, rischiare.

Pubblicato originariamente nel 1937, Il capanno sulla spiaggia (“I’ll Be Judge, I’ll Be Jury”), narra le vicende di Mary Dallas e del suo amante, George Needham. Una mattina presto, mentre soggiorna in un albergo con il marito John, Mary si reca a un appuntamento con l’amante in un capanno sulla spiaggia, ma, al posto di trovare l’amato, s’imbatte nel cadavere del suo ricco tutore, Hilary Stephens. All’arrivo di George, i due decidono di simulare un incidente e spostano il corpo in modo che sembri che l’uomo sia morto dopo essere scivolato e aver battuto la testa. La polizia però è meno ingenua di quello che pensano e le indagini iniziano serrate. Tutti hanno avuto l’occasione di uccidere il povero Hilary, e soprattutto tutti hanno un movente. Potrebbero avvalersi dei loro alibi ma, curiosamente, invece di aiutare sembrano confondere ancora di più le acque.

Metti una coppia di ladruncoli sgangherati, sicuri di avere in tasca il Grande Colpo; metti un marito fedifrago che non vede l’ora di liberarsi della moglie, tanto odiata quanto, purtroppo, ricca; metti un operaio indolente che si ritrova nel posto giusto al momento giusto. Lea, Nicola, Gianni e Rocco sono convinti di essere alla vigilia della vita che da sempre credono di meritare, ma usciti dalla villetta nelle Langhe in cui le loro storie si incrociano, proprio quel che sembra semplice e scontato innesca una valanga di imprevisti ed effetti collaterali che presto sommerge tutti. Complici un sovrintendente di polizia sotto esame, un accertatore dell’assicurazione senza niente da perdere e un mucchio di soldi di cui nessuno immaginava l’esistenza, questi nuovi, scurissimi Soliti Ignoti in due soli giorni scopriranno che il Destino ha molto più senso dell’umorismo e della perfidia di quello che crediamo. Christian Frascella, creatore dell’iconico detective Contrera, esordisce nei Gialli Mondadori con una storia corale tra crime e comedy cinica e folgorante, in cui echeggiano i migliori Coen ed Elmore Leonard, un romanzo ambientato però nelle italianissime colline del Barolo. Perché il delitto non ha confine e il sangue scorre denso ovunque.

Axel Steen è vivo per miracolo e cerca solo un po’ di normalità. Ma la normalità non sembra essere il suo destino, e lui, poliziotto insofferente alle regole e alle ipocrisie del potere, virile e sentimentale, sensibile e violento, cammina su un confine incerto tra la felicità borghese e il richiamo dei suoi vecchi demoni. Sono passati due anni dallo spettacolare caso sotto copertura che gli è quasi costato la vita, e ora è alle prese con l’omicidio di un ex agente dei servizi segreti, donnaiolo impenitente, morto dopo aver subito terribili sevizie nel suo lussuoso appartamento in uno degli edifici più moderni e scenografici di Copenaghen. La vittima era coinvolta in un caso di terrorismo, e qualcosa dev’essere andato storto. I superiori di Steen, però, non sembrano intenzionati a facilitargli il lavoro, mentre i servizi segreti, con il pretesto di affiancarlo nell’inchiesta, in realtà la ostacolano. Si tratta davvero di sicurezza nazionale e rispetto verso le potenze straniere? E chi è Aisha, il cui nome continua a spuntare dai vecchi fascicoli segretati? Anche se le indagini entrano presto in conflitto con la sua vita privata, Steen è un uomo abituato a rendere giustizia alle vittime del crimine senza scendere a patti con la propria coscienza, qualunque sia il prezzo da pagare.

La frenesia della città sembra all’improvviso lontanissima, i tornanti si snodano in mezzo a una fitta vegetazione, il segnale telefonico si interrompe: e poi, dietro una curva, ecco una radura dominata da una quercia maestosa e da un’antica casa in pietra. A Maurizio e a Marta sembra che quella casa sia lì ad aspettarli da sempre. A dire il vero Maurizio, da buon scrittore di romanzi, qualche sospetto per le case isolate nel bosco lo nutre, ma l’entusiasmo della moglie vince ogni resistenza. E così i due approdano tra gli Appennini, poco desiderosi di stringere amicizia con i ruvidi abitanti del paese vicino e determinati a godersi il loro incantevole buen retiro. Però non sono soli: dalle profondità della cantina – che i locali chiamano “l’inferno” – emerge un grosso gatto che si considera il vero padrone di casa e che, in virtù del suo pelo nerissimo, accetta l’epiteto di Minosse con felina condiscendenza. Ma non è tutto. Una notte dopo l’altra, a far loro compagnia si susseguono strani accadimenti: ombre fruscianti in giardino, luci che si accendono nel buio, Minosse che gonfia il pelo come se qualcosa lo avesse terrorizzato…

Chi non ha immaginato, almeno una volta nella vita, di sparire nel nulla? Leonardo lo ha sperato per anni. Prima di decidere di alzare la testa e far sentire la sua voce, prima di diventare famoso, ha pagato sulla sua pelle il prezzo del suo essere libero, e almeno un milione di volte ha pensato alla fuga. Per Medea, poi, ogni giorno potrebbe essere quello giusto per dire addio. È troppo intelligente, troppo arguta, troppo distante da quei compagni insulsi che hanno il potere di farla sempre sentire diversa, un’aliena che vale meno di zero. L’unico che apparentemente non avrebbe alcuna ragione per andarsene è Giulio, bello e sfrontato, da sempre dalla parte di chi vince, di chi decide chi è dentro e chi no. Eppure, in questa storia, è proprio Giulio a proporre di scappare. Comincia così una pazzesca, indimenticabile avventura on the road, fatta di lacrime e risate, motel scassati e paesaggi mozzafiato, non detti, desideri e abbracci spezzati. Un viaggio per l’Italia che, ora dopo ora, chilometro dopo chilometro, si trasforma in un viaggio dentro ognuno di loro, tra i nodi più oscuri del passato e i mille colori di un futuro in cui ogni sogno è possibile. E ogni desiderio, già realtà.

Finalmente in un unico e prezioso volume tutte le 23 storie di Peter Coniglio, il mitico personaggio uscito dalla fantasia di Beatrix Potter, e le altre novelle illustrate dall’autrice. Storie di piccoli animali: conigli, topolini, scoiattoli, gattini, porcellini e delle loro scorribande in campagna. Peripezie a volte anche un po’ pericolose, che mettono nei guai i nostri piccoli amici. In queste pagine incontriamo personaggi ingenui, altri birichini e bugiardi e le vicende di piccoli inganni da parte dei più furbi e scaltri; ma anche inseguimenti, cacce al tesoro, misteriose scomparse e divertenti sorprese che allieteranno e conquisteranno i nostri bambini. Peter Coniglio e il mondo incantato di Beatrix Potter entreranno nelle case di tutti noi sognatori per sempre!

1913. Laura Lyons ha una vita perfetta: suo marito è sovrintendente della Biblioteca di New York, posizione che consente loro di vivere in un appartamento all’interno del magnifico edificio insieme ai loro due bambini. Quando Laura si iscrive alla facoltà di Giornalismo della Columbia University, non immagina che la sua vita stia per cambiare. Gli studi la portano in giro per la città, fino al Greenwich Village, centro nevralgico del fermento culturale della Grande Mela. Ed è proprio qui che Laura conosce il Club dell’Eterodossia: un gruppo di donne che discute con passione di temi come il diritto di voto e la condizione femminile. Ed è proprio quando Laura sta cominciando a mettere in discussione il suo stile di vita che alcuni dei preziosi libri della biblioteca vengono rubati…
1993. Sadie Donovan è diventata curatrice della Collezione Berg, all’interno della Biblioteca di New York. È il lavoro dei suoi sogni, ma quando qualcuno sottrae alcuni manoscritti la sua carriera subisce un forte contraccolpo. E così decide di indagare, senza nemmeno immaginare che la sua ricerca potrebbe portarla a scoprire una verità che la riguarda molto, molto da vicino…

Abbandonata dal suo ex fidanzato, sola e incinta, Megan McKenzie ha deciso che con gli uomini ha chiuso. Ha passato l’ultimo anno e mezzo concentrata soltanto su suo figlio, Mason, occupata a finire la scuola infermieristica a pieni voti. Anche se non è pronta a complicarsi la vita con una relazione stabile, una bella avventura di una notte senza complicazioni è proprio quello che le serve. E al battesimo del suo figlioccio Noah trova il perfetto candidato: il padrino, Pesh Nadeen. Dopotutto anche lui, vedovo, sembra aver bisogno di divertirsi. Ma dopo qualche bicchiere di troppo, la serata non finisce come Megan sperava. Mentre si allontana da casa di Pesh con gli abiti del giorno prima, Megan spera di non rivederlo mai più.
Per Pesh Nadeen la sola vista di Megan è un tornado di emozioni. Gli ricorda troppo ciò che ha perso, e vuole girarle alla larga… almeno all’inizio. Ma più la conosce e più non riesce a starle lontano. Quando Megan viene assunta come tirocinante nel pronto soccorso dove Pesh, per lui è un segno del destino. Ma Megan la pensa diversamente: niente legami.
Ha così inizio una sfida di volontà, chi cederà per primo? La ricompensa potrebbe essere molto più di quanto entrambi osano sperare.
Io sto aspettando con ansia il libro di Tolkien 😍 non vedo l’ora
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quello di Tolkien della Mondadori lo voglio tantissimo, sto piangendo per colpa della mia povertà assoluta
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Siamo in tanti a piangere per lo stesso motivo
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