
Finalmente arriva il nostro pranzo e ci abbuffiamo di trofie al pesto. Le mangia con gusto e si sporca pure gli angoli della bocca di questa salsa cremosa dal color verde intenso. È adorabile!
Il pranzo continua con altre squisitezze, che proverò poi a cucinare tra i fornelli di casa mia. Focaccia con il formaggio per me, altra specialità tipica del posto e semplice insalata per lei, lo strappo alla regola poteva essere solo uno, ovviamente. Infine arriviamo al dolce, la torta di mele.
Mi viene servita calda e spolverizzata di zucchero a velo e cannella.
«Vuoi assaggiarla?» le domando.
«Dentro ha l’uovo, però …» allunga la forchetta e prende al volo una fettina di mela dal mio dolce.
«La frutta, sì che posso!» prosegue il discorso e porta la fettina sottile alla bocca. La lascia scivolare all’interno tenendola dall’alto e gustandola lentamente.
«È ricoperta di cannella! Che buona!» esclama leccandosi le labbra. Io ricoprirei lei di cannella per poi assaporarla tutta, ma anche se è una frase tipica del mio repertorio, di chi di donne se ne intende, sto in silenzio. Lo immagino soltanto e rimane un pensiero bellissimo, peccaminoso e stuzzicante.”
A domani con un’altra novità!