Simonetta Caminiti
Words edizioni
Genere: Narrativa di formazione
Pagine 144
Prezzo ebook: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 12,90

«Voglio sapere che diavolo intendi dire. Cosa intendevi dire quando hai sentenziato che la nostra famiglia è particolare.»
«Ma niente, Diana! Niente… Accidenti. Niente di nuovo sotto il sole se si dice che siete tutti un po’ a modo vostro, cavolo. Tuo padre è l’uomo invisibile, tua nonna è la vedova di un ministro, Khady sembra l’incrocio con un uovo di Pasqua e tu sei…» sorrise, «una ragazza solitaria.»
Sinossi ufficiale
Il terzo millennio sta per arrivare. Scalcia pieno di aspettative anche alla porta di Diana, diciassettenne a Roma nel 1999. Diana, che vede nel suo riflesso allo specchio la Eleanor Rigby dei Beatles, confida i suoi segreti a una bizzarra suora laica e, perfino nella sua scarsa vita sociale in parrocchia, soffre l’ombra della sua sorella adottiva: Khady, metà senegalese, metà francese, troppo bella e troppo dolce per essere vera.
A vent’anni dal Duemila, Il Bacio è la storia di un primo amore decisamente fuori dagli schemi. Una storia quasi futurista di integrazione e conflitto, crescita, scoperta e incantesimo dell’attesa.
Recensione
Ho apprezzato la delicatezza di questa storia un po’ fuori dal tempo, inusuale per una ragazza di 16 anni. La protagonista soffre molto della presenza della sorella maggiore che è stata adottata e che riscuote l’ammirazione di tutti.
Diana si sente sempre come un brutto anatroccolo: mentre la sorella Khadi canta, lei organizza attività in parrocchia, mentre la sorella fa le sue prime esperienze con i ragazzi lei ancora sogna ad occhi aperti, la sorella si trova più a suo agio nella sua famiglia di quanto non lo sia lei.
Khadi è esuberante ed espansiva, Diana invece preferisce stare con persone più grandi della sua età, la prima è appariscente, l’altra passa facilmente inosservata.
In particolare Diana frequenta una suora laica che scopre appassionata di romanzi erotici e inizia anche lei a scrivere racconti piccanti.
Tra i vari personaggi spicca Filippo, un ragazzo di cui Diana si innamora
“Strano soggetto, Filippo.
Il naso lungo e gli occhi blu, come me. La mascella serrata, le vene del collo gonfie, quando mi diceva che stava per seppellire e bruciare il suo cane. E le mani, le belle mani larghe sulla chitarra, un attimo dopo. Ma quella era la seconda volta che, quasi, a sentirlo suonare, a me veniva voglia di cantare.”
“Pensai, vidi, pensai ancora e vidi meglio… due grandi e chiarissimi occhi che si spalancavano di fronte ai miei, nella mia solitudine, invidiosa e delirante. Due iridi vive come animali, che scalciano dal viso.
Inconfondibili, gli occhi di Filippo, in un sogno a occhi aperti. Mi si sbarrarono dentro, accudenti e, allo stesso tempo ritrosi; roteanti e schivi. Rilucevano come sassi nell’acqua. E sapevo bene che, estratti dal mare, mi avrebbero delusa e amareggiata. Ma ormai erano lì, davanti a me e dentro di me, e ne fui così attratta che li avrei impugnati. E anche lui.
Certo, me ne vergognai subito. Non trattenni in mente quell’immagine un secondo di più. Volli illudermi che fosse per sempre, ma poi pensai che sarebbe stato un terribile peccato. E mi tappai le orecchie per non sentire il silenzio.
Il silenzio, quindi, si fece più fitto e completamente mio.
Allora Filippo riapparve.”
Un racconto potente e allo stesso tempo delicato di una ragazzina alle prese con la vita, i problemi familiari, i primi batticuori.
L’autrice
Simonetta Caminiti (20/05/1983) è una giornalista freelance e scrittrice. Vive a Roma dal 2002, lavora come articolista di cronaca, cultura e costume (oltre mille servizi prodotti) per testate nazionali quali Il Giornale (per il quale ha svolto servizi di cultura anche come inviata all’estero, e un periodo alle cronache nella redazione milanese); Style, F e Natural Style (Cairo Editore), Linkiesta, ‘O Magazine. Collabora occasionalmente con periodici femminili di Mondadori Editore (Donna Moderna e Tu Style tra tutti). Come giornalista, ha scritto di cinema per Best Movie e Teatro contemporaneo e cinema (rivista accademica fondata da Mario Verdone). Ha inoltre pubblicato racconti e servizi di cronaca sul Corriere della Sera online.
Laureata in lingue e culture straniere, da sempre cultrice del doppiaggio italiano, è coautrice del volume Senti chi parla – le 101 frasi più famose del cinema (e chi le ha pronunciate veramente – Anniversary Books) presentato alla 74a Mostra internazionale del cinema di Venezia, e protagonista di una rassegna di eventi alla settimana della lingua italiana nel mondo, presso università di Los Angeles, Houston, Las Vegas (ottobre 2018). È anche autrice di un romanzo (Gli arpeggi delle mammole, tradotto in inglese, in francese e adattato a graphic novel col titolo Diana, 1999, disegnato da Letizia Cadonici per La Ruota Editore) e due raccolte di racconti editi da Lettere Animate.
Come traduttrice e adattatrice, ha svolto un tirocinio al lavoro sugli script di serie televisive statunitensi tra il 2010 e il 2011, ha tradotto dall’inglese una rubrica di costume e società realizzata a New York per la rivista Inscena Magazine. Nel 2018, ha proposto traduzioni personali di alcune liriche di Emily Dickinson nel suo volume Specie meno note di sirene.
Ha collaborato con tv private e, sempre in video, con la web-tv de Il Giornale.
