Anche oggi vi propongo un incipit di un libro che mi ha colpito moltissimo.
Si tratta di Serotonina, di Michel Houellebecq, un testo che mi è stato assegnato come giudice de Il torneo letterario di Robinson.

È una piccola compressa bianca, ovale, divisibile. Verso le cinque o a volte le sei di mattina mi sveglio, il bisogno è al culmine, è il momento più doloroso della mia giornata. Il mio primo gesto è attivare la caffettiera elettrica; la sera prima ho riempito il serbatoio di acqua e il filtro di caffè macinato (di solito è Malongo, sono rimasto piuttosto esigente in fatto di caffè). Mi accendo una sigaretta solo dopo aver bevuto un primo sorso; è una costrizione che mi impongo, un successo quotidiano che è diventato il mio principale motivo di orgoglio (va comunque detto che il funzionamento delle caffettiere elettriche è rapido). Il sollievo che mi dà la prima boccata è immediato, di una violenza stupefacente. La nicotina è una droga perfetta, una droga semplice e dura, che non dà nessuna gioia, che si definisce interamente con l’astinenza, e con la cessazione dell’astinenza.
Qual è il vostro incipit preferito?
Buona lettura!