#larecensionedellunedi. La crepa

Claudia Pineiro

Universale economica Feltrinelli

Pagine 207

Prezzo acquistato con l’offerta 2 libri a 9,90 €

Buongiorno e benvenuti all’appuntamento con #larecensionedellunedi.

Trama

Pablo Simo’ lavora come architetto da molti anni nello studio Architetto Borla e Associati, sposato e con una figlia adolescente, conduce una vita monotona, fatta di riti e percorsi sempre uguali. Da tempo disegna sempre lo stesso edificio di 11 piani che non esisterà mai, rivolto a nord.

Ma da tre anni a questa parte c’è un pensiero che lo tormenta, anzi un uomo, Nelson Jara, e quando una ragazza si presenta allo studio per chiedere informazioni su di lui, il suo mondo va in pezzi.

Recensione

È il primo libro della Pineiro che leggo e ne sono rimasta piacevolmente impressionata.

Con uno stile piano e lento, morbido e curato, la scrittrice ci porta nella vita di Simo’, un uomo tranquillo, con un matrimonio che si trascina stancamente, con dei rituali che ripete ogni giorno prima di tornare a casa, con lo stesso percorso sotterraneo che fa ogni volta da casa allo studio e viceversa, con delle fantasie sulla sua collega di lavoro Marta.

Ma nel suo tran tran quotidiano si insinua una crepa, proprio come quella che si è aperta nell’appartamento del signor Yara e che il vecchio attribuisce al nuovo cantiere che è stato fatto dallo studio Borla vicino al suo palazzo.

Questa crepa lo porta a riflettere anche sul suo matrimonio, sul suo rapporto con la moglie, a contare i giorni passati insieme a lei.

“No, io non ti sto chiedendo perché vi separate, ti chiedo perché succede questo, perché un giorno scopri di non volere più bene a una persona, perché non sei più felice con lei. Succederà anche a me?
Pablo vorrebbe risponderle di no, che a lei non succederà, che si innamorerà e il suo sentimento durerà per sempre.
Francisca che vive con la stessa persona per tutta la vita che ha davanti, lo pensa e subito si spaventa – o si pente? – e si chiede se questo sia davvero un valore – l’intera vita con la stessa persona – o soltanto rassegnazione.
Perché la vita è lunga, sempre più lunga, e l’amore è troppo difficile da riconoscere, in mezzo a tanti fuochi d’artificio e cenere che non si spengono del tutto.

[…] Che finisca per rovinare il nostro rapporto di coppia?’ ha detto Laura, e Pablo sa che non succederà perché la coppia a cui si riferisce lei non esiste più. Lo sa da tempo, anche se non osava riconoscerlo perché costa fatica smettere di credere a certe cose – l’esistenza di Babbo Natale, il topolino così interessato ai nostri denti che quando cadono è disposto a pagarli, la maestra che vuole bene a tutti senza distinzioni, l’amore che dura per sempre, nonostante che l’evidenza sia ormai inconfutabile.

Si sente una canaglia e il rimorso per un fatto avvenuto nel passato lo tormenta irrimediabilmente, ha perso ogni certezza e sta per essere travolto dal marcio che lo circonda.

Dietro a tutto si staglia la città di Buenos Aires, piena di cantieri e di speculazioni edilizie. Da molto tempo Pablo non ci passeggia osservandone le bellezze, ma scovando i buoni affari per lo studio: terreni da coniare, successioni difficili, divorzi che costringono le persone a vendere in fretta una proprietà. Ha perso la capacità di osservare gli edifici e le sue caratteristiche, di eccitarsi di fronte ad una facciata, ad un ornamento, ad un particolare.

Questo libro non può essere definito un giallo, perché fin dall’inizio si intuisce e poi si scopre come sono andate le cose, ma è un viaggio nell’animo umano, dove basta che si apra un piccolo spiraglio e anche l’edificio apparentemente più solido è destinato a crollare inesorabilmente.

L’autrice

Claudia Pineiro è nata a Buenos Aires nel 1960. Scrittrice, drammaturga, sceneggiatrice, ha vinto numerosi premi, tra i quali il premio Clarin nel 2005 per Le vedove del giovedì. Con Feltrinelli ha pubblicato Tua (2011) Betibu’ (2012) Un comunista in mutande (2014) Le vedove del giovedì (2015) Un piccolo colpo di fortuna (2016). Con La crepa si è aggiudicata il Premio Sor Juana Ines de la Cruz 2010, un premio messicano che riconosce l’importanza del lavoro letterario delle donne latinoamericane di lingua spagnola.

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