Delphine De Vigane
Einaudi editore
Pagine 134
Prezzo 18,00 €
Questo libro mi ha colpito molto perché sono un’insegnante e nel mio percorso lavorativo ho incontrato tanti alunni che avevano una situazione familiare difficile e non è sempre facile chiedere aiuto.
Trama
Il libro racconta la storia di Theo, un ragazzino di dodici anni figlio di genitori separati, che subisce le conseguenze delle difficoltà e delle fragilità del padre e della madre. I segnali di aiuto che manda sono captati dalla sua insegnante Helene che cerca di aiutarlo in tutti i modi. Oltre al punto di vista di Helene, l’autrice ci presenta anche quello di Mathis, il miglior amico di Theo, della madre di Mathis, Cecile e di Theo stesso.
Recensione
Un libro breve ma molto intenso: una storia di ordinaria amministrazione, una separazione, un figlio spedito da una casa all’altra a settimane alterne, un disagio crescente del ragazzino che deve fare i conti con una madre depressa e gelosa dell’ex marito e con il padre che ha perso il lavoro, ha smesso di vivere e si trascina per casa come uno zombie.
Ogni venerdì è lo stesso rituale: riunire tutto, vestiti, scarpe, libri, raccoglitori e quaderni, la racchetta per il Ping-pong, il righello, la carta da lucidi, i pennarelli, la cartelletta da disegno. Soprattutto non dimenticare niente. Ogni venerdì, carico come un mulo, migra da un posto all’altro.
[…] Theo aveva imparato in fretta a recitare il ruolo che ci si aspettava da lui. Parole misurate con il contagocce, espressone neutra, occhi bassi. Non fornire alcun pretesto. Da entrambi i lati della frontiera il silenzio si era imposto come l’atteggiamento migliore, quello meno rischioso.
La professoressa di Theo capta subito la sua insofferenza, la sua richiesta muta di aiuto perché anche lei è stata una ragazzina con una famiglia problematica, un padre violento e una madre che faceva finta di niente.
Mathis invece lo ammira, ha stabilito un contatto con Theo fin dal primo giorno di scuola e mentre li altri lo temono e lo rispettano, sente che con lui è al sicuro, non corre rischi.
La madre di Mathis invece è molto preoccupata per la cattiva influenza che Theo ha sul figlio e per quello che ha scoperto sul marito, che online ha una specie di vita parallela.
Ci rendiamo mai conto di tutto quello che provano le persone che incontriamo? Di quello che vivono? Delle difficoltà che hanno? Fino a che punto possiamo spingerci per tendere loro una mano? Fino a che punto loro la prenderanno? I genitori sono consapevoli delle ricadute delle loro azioni sui figli? Perché non se ne prendono cura anche se hanno promesso di farlo? Quanto è difficile accettare la fine di un rapporto?
Sono tutti interrogativi che il libro pone e a cui ognuno deve trovare una risposta.
L’autrice
Delphine de Vigan è una scrittrice francese.
È l’autrice di quattro romanzi, di cui Gli effetti secondari dei sogni è stato coronato, nel 2007, dal Prix des libraires. Dopo diversi piccoli impieghi, ha occupato ad Alfortville un posto come quadro in un istituto di ricerche di mercato. Oggi è madre di due bambini e scrittrice a tempo pieno dal 2007.
Il suo primo romanzo, Giorni senza fame è stato pubblicato nel 2001 dalle edizioni Grasset sotto lo pseudonimo di Lou Delvig: si tratta di un romanzo autobiografico sulla battaglia e la guarigione di un’anoressica di 19 anni.
Delphine de Vigan ha pubblicato in seguito, nel 2005, col suo nome Les jolis garçons, breve romanzo (150 pagine) costituito dalle tre storie di una giovane donna, Emma. Poi, scavando nel tema delle difficoltà amorose e della memoria, ha pubblicato nel 2006 Una sera di dicembre, che ha ottenuto il Prix littéraire Saint-Valentin nel 2006.
Esplorando un nuovo tema, Gli effetti secondari dei sogni è stato pubblicato nel 2007. Questo cosiddetto romanzo morale tratta della storia di un’adolescente superdotata che aiuta una giovane senzatetto; vince il premio del Rotary internazionale 2008 e il premio dei librai. È stato tradotto in venti lingue e si progetta un adattamento per il cinema.
Nel 2008, Delphine de Vigan ha partecipato alla pubblicazione di Sotto il cappotto, una raccolta di cartoline erotiche degli anni folli.
Nel 2011 il suo Niente si oppone alla notte, biografia romanzata della vita e del suicidio di sua madre Lucile Poirier, è tra i finalisti al premio Goncourt, e risulta il libro più venduto dell’anno in Francia.
Sei un uomo? Altrimenti devi correggere un’insegnante…(altrimenti altrimenti scusa l’intrusione, la recensione e l’argomento sono molto interessanti)
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Grazie della correzione! 😊
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