Recensione. Parole

Anita Sessa

Dri editore

Pagine 191

Prezzo 14,99 €

Chi mente non ha idea dell’impatto delle sue parole e delle sue azioni sulla vita degli altri. Tira semplicemente fuori una bugia, una mezza verità, una versione edulcorata della realtà. Chi ascolta quelle parole, ne viene invece infettato. Le bugie sono come un virus che si propaga nel corpo e nell’anima. A volte si guarisce, ma si portano addosso le cicatrici di quei tradimenti. Altre volte, semplicemente si muore soffocati dal peso delle menzogne altrui e dalla leggerezza con cui vengono sciorinate in giro.

Con questa recensione partecipo alla prima tappa del rewiew party del nuovo romance di Anita Sessa in collaborazione con Dri editore, grazie al quale ho potuto leggere il libro in anteprima.

Trama

Livia è una giovane universitaria che vive a Pesaro, città dove si è trasferita dopo la separazione dei suoi dovuta al tradimento del padre, che ha abbandonato la famiglia per andare a vivere con la sua segretaria e in questo modo ha segnato per sempre la vita della ex moglie e della figlia.

Un giorno Livia incontra Jacopo, un affascinante direttore operativo di un’azienda che si occupa di marketing che la trascina in un vortice di passione e risveglia in lei la speranza di potersi liberare dal peso del passato e di tornare ad amare.

Recensione

Questi sono i romance che mi piacciono, molto più degli historical. Una bella storia d’amore, con degli ostacoli, un passato che incombe sulla vita dei protagonisti e la voglia e il desiderio di non arrendersi al dolore.

Il personaggio che ho amato di più è Livia, una “tosta” che non si lascia abbattere da ciò che le capita ma si chiude in un guscio per proteggersi dagli estranei.

Sono decisamente abituata al marciume che galleggia sulla superficie del mondo e so che per trovare qualcosa di sincero dovrei scavare a fondo. Solo che non ne ho più la forza, tantomeno la voglia. Prima ero diversa e ricordo la sensazione di provare emozioni vere, guardare tutto con gli occhi di chi spera nel buono della vita. Da ragazzina mi succedeva, e anche spesso, di pensare con ottimismo al futuro e, a essere sincera, un po’ mi manca, ma mai troppo, mai tanto da farmi desiderare di lasciarmi andare alla vaga ineluttabilità.

È una che ha imparato a stare da sola, ha un carattere forte, è determinata e non intende complicarsi la vita avendo una persona accanto, perché così per lei diventerebbe tutto confuso e perderebbe di vista se stessa e le sue priorità.

Poi però nella sua vita irrompe Jacopo:

I suoi occhi sono a dir poco magnetici, il sorriso sfrontato e i capelli una massa informe nella quale, sono certa, ogni donna farebbe carte false per passarci le mani. È alto, molto più di me, anche se non ci vuole poi tanto a esserlo, ed emana un senso di protezione. Ogni dettaglio, dall’aspetto al suo modo di fare, urla virilità. Ma non gli darò certo la soddisfazione di dirlo ad alta voce.

Jacopo riesce a far saltare tutte le difese di Livia, a penetrare nella sua corazza coriacea, a superare la sua diffidenza ma per un attimo è sul punto di perdere tutto perché non capisce bene che cosa vuole, quale scelta deve fare e solo con l’aiuto di un inaspettato alleato riuscirà a risolvere tutto.

Parole, sono solo parole … non è affatto vero, le parole contano molto più di quello che ognuno di noi pensa, inoltre ognuno da’ alle parole che pronuncia un significato tutto suo, per cui non è facile comunicare con gli altri ma dobbiamo pur costruire un ponte per arrivare a loro, un percorso che ci faccia avvicinare e ci permetta di stabilire un contatto. Per questo non bisogna mai parlare senza aver prima riflettuto sul peso delle frasi che pronunciamo e senza essersi messa nei panni di chi ascolta, perché non sempre una parola ha una sola chiave di interpretazione.

Un’altra riflessione che il libro ha suscitato in me è quella sul confronto tra verità è bugia. È sempre opportuno essere sinceri? Esistono le bugie dette a fin di bene? E chi è che stabilisce ciò che è bene per gli altri? Come possiamo arrogarci questo diritto?

“Non sempre dire la verità fa bene.” “Quasi mai” concordo. “La verità ha il potere di ferire molto più di una bugia, ma questo non vuol dire che mentire sia la soluzione. Preferisco essere uccisa dalla verità, che uscire indenne da un cumulo di bugie.”

Un romance spesso viene considerato come una lettura leggera, ma non tutti i romance sono uguali e questo è uno di quelli che suscitano forti emozioni ma anche spunti di riflessione importanti.

L’autrice

Anita Sessa ha 30 anni, vive in provincia di Salerno e di professione è giornalista. Ama le serie tv fino a farne indigestione, i cani, viziare suo nipote e stare perennemente con il naso all’insù a fantasticare. Nei ritagli di tempo scrive e, nella migliore delle ipotesi, le piace tirare fuori un romanzo da ciò che ha scritto.   “Jordan+April” è il suo primo romance, pubblicato dalla casa editrice Butterfly Edizioni, a cui è seguita la novella “April”. Su Amazon trovate “You are my Superhero” e “Ricordati di me”, entrambi pubblicati in self.   A novembre del 2018 è iniziata la sua collaborazione con la DRI Editore, con l’antologia “Regency a Natale” che contiene il suo racconto “Natale a Courtenay House”. A marzo 2019 la DRI ha pubblicato il suo primo regency, “La sposa inglese”.   “Parole” è il primo contemporary romance che pubblica con la casa editrice veneta.

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