Giacomo Mazzariol
Einaudi Stile Libero Extra
Pagine 176
Prezzo 16,50 €
Oggi per la rubrica del mercoledi Leggiamo insieme una storia ho frugato tra i libri di mia figlia e ho trovato questo: era suo e io l’ho letto poco tempo fa con grande piacere.
L’autore ora ha 22 anni, vive a Castelfranco Veneto e nel 2015 ha messo su YouTube un video in cui il protagonista è il fratello Giovanni, che soffre della sindrome di Down. L’anno successivo ha scritto questo libro.
Nella famiglia Mazzariol composta da tre figli, Alice, Chiara e Giacomo, una mamma e un papà, arriva Giovanni, un bambino di cui Giacomo è entusiasta, perché finalmente ha un fratellino con cui giocare. I genitori spiegano che Giovanni sarà speciale, molto affettuoso, gentile, tranquillo e con i suoi tempi. Piano piano però Giacomo capisce che Giovanni non ha i superpoteri, anzi se ne vergogna e solo crescendo capirà che suo fratello è davvero speciale.
Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.
Non è facile accettare una diversità, apprezzare una persona per quello che può donarci indipendentemente da quanti cromosomi ha, bisogna andare oltre quello che gli occhi ci restituiscono e guardare con il cuore, sentire che non c’è alcuna differenza tra noi e gli altri. Ma per Giacomo all’inizio non è così: lui cresce in fretta mentre Giovanni vuole continuare a giocare, lui va alle medie e attraversa un periodo difficile, fatto di prime cotte e soprattutto di vergogna per quel fratello diverso dagli altri. Ma un fratello non è qualcuno di cui vergognarsi.
Mamma diceva che amare un fratello non vuol dire scegliere qualcuno da amare, ma ritrovarsi accanto qualcuno che non hai scelto e amarlo.
Il libro tratta una problematica molto delicata, perché siamo tutti bravi a parole a parlare di inclusione, empatia, ma poi nella pratica evitiamo le persone che sono diverse da noi, ne stiamo alla larga il più possibile ed è così che i bambini “speciali” vengono invitati a non partecipare alle gite scolastiche o non sono invitati ai compleanni degli altri. Come mai siamo così concentrati solo su noi stessi, chiusi nel nostro bozzolo, assolutamente autoreferenziali?
Mazzariol racconta la storia sua e della sua famiglia con molta sincerità, in questo che è un libro di formazione dove il narratore cambia, cresce, matura e prende consapevolezza della ricchezza che è rappresentata da suo fratello Giovanni. Un libri che tutti dovrebbero leggere.