Silena Santoni
Scrittori Giunti
Pagine 271
Prezzo 18,00 €
Ho scoperto per caso questo libro in uno dei miei numerosi giri in libreria e mi ha attirato per la copertina e per quanto letto nella sinossi. Le aspettative suscitate da questi due elementi sono state soddisfatte appena
Agnese torna a Firenze inaspettatamente per occuparsi di un’eredità insieme alla sorella Micaela, che non vede da anni. Le due donne sono molto diverse: Anna ha lasciato la sua città natale da molto tempo, è andata a vivere in Ancona ed ha una vita tranquilla con un marito affettuoso e due figlie modello, mentre la vita di Micaela ha seguito un percorso molto diverso, vive da sola e senza un’occupazione fissa.
L’incontro con la sorella fa rivivere ad Agnese la sua infanzia e la sua giovinezza, i primi amori, in particolare quello per il cugino Sergio, l’invidia per la sorella più libera e sfrontata. Nel frattempo la donna deve anche combattere con l’ansia che l’attanaglia dovuta al fatto che le due figlie in vacanza risultano irraggiungibili telefonicamente.
Agnese racconta questo suo ritorno a casa in prima persona, viaggio che la spinge a rimettersi in discussione, a rievocare i terribili anni dell’adolescenza in cui la chiamavano “Ciccio bomba”, a riflettere sul fatto che la sorella maggiore per lei era stata la sua guida e la sua complice, ma per quanto lei facesse non riusciva mai a raggiungerla. Poi osservando la vita di Micaela si rende conto di provare per lei rabbia e pietà, per la sua vita sprecata, ridotta all’essenziale , quasi da barbona, forse perché le sconfitte subite hanno trasformato la giovane guerriera di un tempo in un‘anziana disincantata.
Non so se provo più pena o più rabbia, alla fine, malgrado nel fondo di quelle bottiglie veda un abisso di frustrazione e di solitudine, è la seconda ad avere il sopravvento. In questo suo abbandonarsi alla soluzione più facile e vigliaccariconosco l’antico egoismo, l’altezzosa inclinazione a non scendere a patti con la vita.
La trama potrebbe sembrare banale: due sorelle, una bella e affascinante, l’altra tranquilla e seria, un po’ bruttina, la rivalità, la rivincita della seconda sulla prima, ma poi in questo plot scontato si inserisce un ricordo terribile che ha segnato la vita di Micaela e Agnese e che ci farà guardare le due donne da un punto di vista diverso da quello assunto all’inizio del libro.
Lo stile scorrevole e fluido rende la lettura molto piacevole e ci accompagna agevolmente al finale completamente spiazzante e del tutto inaspettato.
Silena Santoni è nata e vive a Firenze. Per molti anni ha insegnato nelle scuole medie e superiori. Ha frequentato una scuola triennale di recitazione e un corso annuale di sceneggiatura teatrale e scrive brani e adattamenti teatrali per la compagnia Katapult nella quale recita. Questo è il suo primo romanzo.