Antonio Scurati
Bompiani editore
Pagine 839
Prezzo 24 €
Con questo libro inizia il mio percorso relativo al Premio Strega 2019: ho deciso di leggere tutti i 12 finalisti e dopo aver superato questo scoglio, penso che il resto della strada sia tutto in discesa.
Il libro di Scurati è immenso in tutti i sensi, non solo per la mole ma anche per il contenuto, per la luce inedita che getta su uno dei personaggi più controversi della nostra storia.
Nel testo vengono presi in considerazione gli anni che vanno dal 1919 al 1924, dalla fondazione dei Fasci di combattimento al delitto Matteotti. È un romanzo documentato in modo minuzioso, talmente minuzioso che ai capitoli sono alternati stralci di lettere, di articoli di giornale dell’epoca, rapporti di ispettori di pubblica sicurezza che danno un supporto alla parte romanzata.
Dalle parole di Scurati emerge l’uomo oltre lo statista cinico e spietato, opportunista e calcolatore, un uomo pieno di debolezze e dubbi, paure e ritrosie, di ammirazione per D’Annunzio con i suoi atteggiamenti così seducenti e il suo eloquio così fluente da trascinare le masse. Mussolini viene descritto nelle sue relazioni con la famiglia ufficiale ma anche con le varie amanti, tra cui la Sarfatti, una critica d’arte che lo aiutò e lo sostenne nella sua ascesa e poi fu quasi messa da parte in seguito.
Leggendo il libro conosciamo meglio le umiliazioni subite dal Duce nel 19 quando i Fasci erano dei gruppi spariti di reduci, la sua tattica attendista e sempre molto prudente, lo scontro con i socialisti, i suoi ex compagni politici che lo avevano cacciato dal partito per le sue posizioni interventiste, il rapporto ambiguo con D’Annunzio, che Mussolini ammira ma nello stesso tempo teme come una presenza ingombrante, che potrebbe toglierli la luce dei riflettori, la concitazione della marcia su Roma. Ripercorriamo alcuni dei fatti più truci dell’inizio del secolo scorro, come la strage di Palazzo d’Accursio a Bologna o l’omicidio di don Minzoni e di Matteotti.
Di quest’ultimo personaggio viene realizzato un ritratto molto approfondito e malinconico, che ci restituisce la figura di un uomo rimasto solo a denunciare la violenza del fascismo e i suoi metodi poco ortodossi nella gestione della politica, un uomo attorno al quale piano piano si crea il vuoto, braccato, costretto a nascondersi e a vivere lontano dalla famiglia.
Poi c’è la descrizione cinica e sconcertante della società italiana che assisteva quasi inebetita all’ascesa del fascismo, gli oppositori che pian piano scelgono di salire sul carro del vincitore, gli industriali e gli agrari fiancheggiatori del movimento, il re e il suo atteggiamento accomodante, c’è anche Giolitti, il vecchio ed esperto politico, l’uomo che aveva dato l’impronta al primo ventennio del 900 e che come tanti altri si è illuso di poter usare il fascismo e Mussolini a suo vantaggio.
Sono 839 pagine che volano rapide, con una prosa vibrante e roboante, con la stessa velocità esaltata da Marinetti e i futuristi, con la violenza di uno schiaffo che ci fa aprire gli occhi su una delle pagine più difficili e oscure della nostra storia, con uno stile asciutto e rapido che rende alla perfezione i fremiti e le ansie di quell’epoca.
Tutto il testo è pieno di frasi e parole che ci colpiscono direttamente al cuore, che ci riportano indietro nel tempo con l’urgenza di capire il fenomeno e i fatti che hanno portato alla dittatura fascista.
Il fascismo non è una chiesa è una palestra, non è un partito è un movimento, non e’ un programma è una passione. Il fascismo e’ la forza nuova. Si tratta, adesso, di gettare fino in fondo lo sguardo nell’abisso, di evidenziare la giusta qualità della luce nello spettro ottico della violenza. Una cosa deve apparire lampante all’occhio che si allinea al mirino dell’arma […]: i fascisti bastonano, sparano, incendiano ma non mettono le bimbe nei teatri. I fascisti si battono in campo aperto contro i socialisti[…] i fascisti sono guerrieri non stragisti.
La massa è gregge, il secolo della democrazia è finito, la massa non ha domani.
Tutti dovremmo leggere questo libro, per capire cosa è successo, per capire come è potuto succedere e per conservare memoria di come la Storia debba essere conosciuta per far in modo che non si ripetano sempre gli stessi errori.