Luigi Pirandello
I Meridiani Mondadori
Pag 267
Prezzo 80,00 €
Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal.
Eppure da un momento all’altra anche questa certezza del protagonista di uno dei più famosi romanzi della letteratura italiana va in fumo: Mattia, di ritorno da una puntata al casinò dove ha vinto una somma considerevole di denaro, scopre che al suo paese è stato rinvenuto un cadavere e che la moglie e la suocera hanno dichiarato che si tratta di lui.
Allo sgomento iniziale subentra un’idea geniale: quale miglior occasione di questa per Mattia per rifarsi una vita, uscendo da quella trappola mortale che è il suo matrimonio?
È così che il nostro se ne va a Roma dove si inventa una nuova identità, un nuovo nome, Adriano Meis, trova un amore ma non può neanche farsi avanti e dichiararsi. Quando viene derubato non può andare neanche dalla polizia a denunciare il furto, perché non ha nessun documento che attesti la sua esistenza, perciò il povero Mattia se ne torna a casa, dopo aver inscenato la morte di Adriano Meis.
Al suo paese però scopre che non c’è più posto per lui, ne’ a casa ne’ nella biblioteca dove lavorava, quindi si rassegna a guardare gli altri vivere e ad aspettare la morte, quella vera, anche se al cimitero c’è già una lapide con il suo nome.
Pirandello è uno dei maggiori interpreti del disagio e della crisi esistenziale dell’uomo dell’inizio del secolo scorso, disagio e crisi che non sono poi tanto diversi dall’inquietudine dei nostri giorni.
Lo scrittore siciliano ha guardato in profondità nell’animo umano, analizzando le sue paure e le sue difficoltà, mettendo in evidenza il contrasto tra la forma, cioè le regole imposte dalla società, gli schemi da seguire, le aspettative da soddisfare e la vita, quel fluire inarrestabile di sentimenti e passioni che scorre dentro di noi. Se vogliamo essere accettati, dobbiamo rispettare la forma ma sacrificare la vita.
Mattia ha provato a vivere al di fuori delle regole, a seguire ed assecondare la vita, ma senza documenti, senza una categoria nella quale essere inquadrato non si può vivere.
In questo romanzo ci sono tutte le principali tematiche della poetica pirandelliana: il doppio, il matrimonio visto come una trappola, il concetto di umorismo o sentimento del contrario, che ci porta a scavare a fondo nelle situazioni.
[…] che la vita che m’ero veduta dinanzi libera libera libera, non fosse in fondo che una illusione, la quale non poteva ridursi in realtà, se non superficialissimamente, e più schiava che mai, schiava delle finzioni, delle menzogne che con tanto disgusto m’ero veduto costretto a usare, schiava del timore d’essere scoperto, pur senza aver commesso alcun delitto?
Sono ancora vivo per la morte e morto per la vita.
Un capolavoro assoluto!