Morfisa o l’acqua che dorme

Antonella Cilento

Edizioni Mondadori

Pagine 402

Prezzo 20 €, eBook 9,99 €

Questo romanzo è un viaggio poetico nello spazio e nel tempo, tra Costantinopoli, Napoli, Heian (l’antica Kyoto) e Troyes, dal IX secolo d. C. ai giorni nostri alla ricerca dei segreti dell’arte della narrazione, dove la Storia e la magia si intrecciano fra le pagine in modo affascinante.

Il poeta greco Teofanes Arghili viene mandato dalle Imperatrici di Costantinopoli a Napoli per riportare nella Grande Città la figlia del Duca partenopeo come sposa per l’imperatore, ma al suo arrivo in Italia scopre che la ragazza è morta e che oltretutto era stata già promessa dal padre a diversi pretendenti. Il poveretto viene trascinato suo malgrado nelle faide tra Normanni, longobardi, salernitani, Capuani e Romani, tutti interessati a mettere le mani su Napoli. Come se ciò non bastasse, la città è dilaniata dalle lotte tra varie famiglie e tra due gruppi di donne molto agguerrite: le Virgiliane e le Sangennare.

In questo scenario così articolato fa la sua misteriosa comparsa Morfisa, l’altra figlia del duca di Napoli, una bambina mora, storpia, con dei monconi al posto dei piedi che vive in una grotta, è adorata dai napoletani per i miracoli che ha compiuto e chiamata Teotokos, Madre di Dio. Teofanes rimane stregato dalla ragazzina e soprattutto dall’uovo che lei protegge e dal quale pare dipenda la stabilità di Napoli. Una leggenda infatti dice che se esso si allontanasse da Napoli o si rompesse , inizierebbe l’apocalisse. Ma l’uovo nasconde anche un altro potere: è la fonte dell’ispirazione letteraria e chiunque lo possiede riesce a narrare storie meravigliose.

Tra monache volanti, acque magiche che fanno viaggiare nel tempo e nello spazio chi vi si immerge, sirene allevate in un convento sul monte Virgilio, complotti, inganni e sortilegi, Teofanes rincorre Morfisa da Napoli a Costantinopoli, dal Giappone alla Francia in un viaggio che dura mille anni, alla ricerca dell’uovo che lo trasformi in un grande poeta, sfiorando le opere di Chretien de Troyes e Shakespeare, passando per Ariosto.

È un libro meraviglioso sulle donne che cercano di conquistare il potere attraverso il dominio della parola, perché chi possiede l’Arte dell’Acqua possiede l’Arte delle Storie. È un libro che ci fa ammirare Napoli in tutta la sua bellezza, attraverso il suo straordinario paesaggio e il cuore indomito dei suoi cittadini.

È un libro magico e visionario, dal linguaggio ammaliante come alcuni dei suoi personaggi.

Fra tutto spicca Teofanes, che aspira a diventare un grande poeta ma si deve accontentare di copiare i grandi poeti classici senza raggiungere grandi risultati. È goffo e spesso vile, dedito a salvare solo se stesso e pronto a tutto pur di mettere le mani sul fantastico uovo di Morfisa.

Sull’arte dello scrivere ha imparato suo malgrado che da giovane voleva che la scrittura lo preservasse dalla vita, mettesse ordine dove lui non sapeva farlo, lo rendesse ricco, lo vendicasse. […] alla fine una certa combinazione di lettere, spesso casuale, compone il destino degli esseri umani, racontare storie è come giocare ai dadi: con studio e metodo è possibile prevedere le combinazioni utili a vincere. Però vincere non è tutto.

Morfisa invece è una ragazzina dall’animo buono e generoso, sfruttata dal padre per i propri interessi personali, pronta ad aiutare chiunque sia in difficoltà e le chieda aiuto e in particolare pronta a tutto pur di proteggere la sua città e l’uovo da cui dipende il futuro di Napoli.

Un’altra protagonista del romanzo è l’acqua con i suoi molteplici poteri e nelle sue diverse forme: fiume, mare, fontane, nelle vasche da bagno, chiusa in bottiglia, nelle pozzanghere. Ovunque l’acqua è fonte di vita e soprattutto di storie ed è proprio l’arte dell’acqua che Morfisa padroneggia e che cerca di tramandare alle donne.

Sappiate innanzitutto che l’Acqua dorme. Dormono le fontane, i mari e i fiumi. E, se è ghiacciata, l’Acqua sogna. L’Arte dell’Acqua è l’Arte delle Storie. Tutto si muta e tutto si trasforma: le donne in pesce, i pesci in uccelli, gli uccelli in bestie e le bestie in pioggia o in nuvole. Sicche’, se saprete l’Arte, saprete anche tutte le Storie de lo mondo e de lo destino de li uomini e de le donne. Senza soste le Sibille hanno camminato di terra in terra sin da la più buia antichità per consegnarci l’Arte.

La Cilento ha creato una storia fantastica, un affresco potente che ha come sfondo la sua città, un libro sull’arte più antica del mondo, quella della parola che incanta e che ammalia, che strega e conquista.

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